Dopo di che incominciò a lavorare come architetto in un ambiente il cui indirizzo non era chiaramente definito.[3]
Nel suo primo periodo di attività realizzò soprattutto case e ville a Stoccolma, invece in seguito ricevette incarichi per edifici pubblici nei quali dimostrò il suo ruolo storico nell'architettura svedese,[3]che lo portarono ad affermermarsi in Svezia fin dai primi anni del XX secolo.[1]
Il ginnasio di Östermalm, il crematorio di Helsingborg,[1]il Municipio di Stoccolma, il suo lavoro fondamentale, oltre ad essere stati agevolati dalle sue esperienze e dai suoi studi svolti nel mondo, evidenti le influenze del Palazzo Ducaleveneziano per il municipio, e dall'atmosfera sognante del Romanticismo, furono indice di un grande interiore sentimento di libertà che sembrava soffocata dal neoclassicismo.[3][2]
Inoltre gli strumenti che consentirono l'espressione di tale linguaggio anticiparono quelli dei "pionieri" dell'architettura moderna:[3] l'uso a vista del laterizio, dei volumi consistenti generati da ampie superfici evidenziate nei loro tratti essenziali da delicate partiture decorative[4] che si riallacciarono alla tradizione medievale e rinascimentale nordica, preannunciando temi che si rivelarono validi per tutto il XX secolo.[3][2]
L'emergere del romanticismo nazionale in Scandinavia nel 1880 si concretizzò nella realizzazione di edifici come il Municipio di Copenaghen (1892-1902) di Martin Nyrop, che miscelava elementi del Rinascimento settentrionale con quelli tipici del gotico merlato.[5] La sua fine artigianalità e il delicato e scenografico eclettismo furono ripresi nel celebre Municipio di Stoccolma, progettato nel 1908 da Ragnar Östberg e realizzato nel 1911-1923.[5][6]
Fu la sua opera più nota, e il progetto del concorso del 1905 subì molte varianti prima di essere eseguito.[1]
In alcune sue opere successive, ad esempio il Museo navale di Stoccolma (1933-1936), Östberg fece ricorso alla stilizzazione alla maniera del barocco svedese e del classicismo,[2]anche se il suo linguaggio si caratterizzò per l'unione dell'eclettismo romantico con un rinnovamento e a una libertà compositiva che anticiparono la corrente razionalista.[4]