Barbolani diplomatico del Regno delle Due Sicilie e giornalista liberale
Discendente da un ramo trasferitosi in Abruzzo della famiglia toscana Barbolani di Montauto, Raffaele Ulisse Barbolani entra nella diplomazia del Regno delle Due Sicilie nel 1847[1]; contemporaneamente collabora per le notizie di politica estera con Il Nazionale, testata fondata nel febbraio del 1848 da Silvio Spaventa[2]. Il quotidiano rappresentava un punto di riferimento per la borghesia liberale ma era influente anche tra i conservatori ed i filo borbonici.
Successivamente Barbolani è inviato straordinario e ministro plenipotenziario a Costantinopoli e a Pietroburgo (1870-1876)[3]. Nel 1875, a Colledimacine – dove la sua famiglia possiede un antico palazzo[4] - sposa Sofia Eugenia Giustina Teti[5]. L'anno prima, a proprie spese, vi aveva fatto realizzare la torre campanaria della Chiesa di San Rocco, come risulta dall'apposita lapide[6].
Barbolani in Giappone
Nel 1877, Raffaele Ulisse Barbolani è inviato come ministro plenipotenziario a Tokyo, dove rimane circa quattro anni. Barbolani riesce a gestire con intelligenza e abilità la visita del principe Tommaso di Savoia-Genova presso l'imperatore Meiji, conquistando la fiducia del governo giapponese e la simpatia della corte imperiale, tanto che, qualche anno dopo, un ministro giapponese dichiara che “nel classificare le potenze europee per rapporto alla simpatia di cui esse godono nel Giappone, l'Italia occupava il primo posto, la Russia il secondo e la Germania il terzo”[7].
Ad Ulisse Barbolani si deve la conservazione di una preziosa raccolta di fotografie del Giappone antico, scoperta alcuni anni fa a Pescara dalla studiosa Marisa Di Russo, e pubblicata dalla casa editrice giapponese Heibonsha 平凡社[8]. La raccolta, trovata tra le carte del diplomatico, si presenta come una completa documentazione fotografica di tutto il paese. L'album raccoglie 1268 fotografie, distribuite per tutto il Giappone e perfettamente ordinate per regioni, città e quartieri, con l'indicazione scritta in giapponese e in francese, per ciascuna fotografia. Le immagini hanno restituito in maniera efficace un periodo in cui si andavano attuando i più grossi cambiamenti che la storia giapponese abbia conosciuto e che, diversamente, sarebbe rimasto privo di documentazione[7].
Raffaele Ulisse Barbolani concluse la sua carriera diplomatica come ministro plenipotenziario a Monaco di Baviera.