Quella del 1947 fu la trentunesima assegnazione dei Premi Pulitzer e vide la consegna di tredici premi in quattordici categorie, otto relative al mondo del giornalismo e sei relative al mondo della letteratura, della drammaturgia e della musica, a cui fu aggiunta una menzione speciale.[1]
In quest'edizione, la giuria fu composta da 15 membri, tra cui il presidente della Columbia University, Frank D. Fackenthal, e fu presieduta da Joseph Pulitzer, redattore del St. Louis Post-Dispatch nonché omonimo figlio del fondatore dei premi Pulitzer, Joseph Pulitzer.
The Baltimore Sun, per la serie di articoli, a firma di Howard M. Norton, riguardanti l'amministrazione delle indennità di disoccupazione nello Stato del Maryland, che ha portato alla condanna e alla dichiarazione di colpevolezza in tribunale di 93 persone.[2]
Brooks Atkinson, del The New York Times, per il suo encomiabile servizio di corrispondente durante l'anno 1946, come dimostrato dai suoi numerosi resoconti inviati dalla Russia.
Edward T. Folliard, del Washington Post, per la sua serie di articoli sui Columbians, la prima organizzazione neo-nazista nata negli Stati Uniti d'America.
Arnold Hardy, fotografo amatoriale di Atlanta, per la fotografia di una donna che salta da un balcone per sfuggire all'incendio dell'hotel Winecoff, distribuita dall'Associated Press.
Menzione speciale
In onore del 100º compleanno di Joseph Pulitzer e del 30º anniversario dei premi, è stata riservata una menzione speciale, esprimendo gratitudine alla Columbia University Graduate School of Journalism "per i loro sforzi nel mantenere e promuovere gli elevati standard che regolano questi premi", e citando in particolare il St. Louis Post-Dispatch, il giornale fondato da Pulitzer, "per la sua incrollabile adesione agli ideali pubblici e professionali del suo fondatore e per la sua leadership costruttiva nel campo del giornalismo americano".[3]