È in relazione di intensa interazione socio-economico e storico-culturale con il capoluogo Agrigento, da cui ha ottenuto l'autonomia nel 1853. Questa secolare unione è testimoniata, ad esempio, dall'uso della medesima 'variante' del dialetto agrigentino e dalla venerazione degli stessi santi patroni, San Gerlando e San Calogero.
Nata come zona portuale dell'antica Girgenti, oggi Agrigento, con il nome di Marina di Girgenti, dal XV secolo era il luogo di commercio dei cereali di tutta la zona. Tra il 1549 e 1554 per ordine del viceréJuan de Vega fu restaurata la Torre del caricatore di Girgenti, com'era nota nell'antichità (probabilmente già esistente prima del periodo angioino). Essa faceva parte del sistema di avviso delle Torri costiere della Sicilia, costruite su indicazione dell'architetto fiorentino Camillo Camilliani con lo scopo di difendere le attività commerciali dagli attacchi dei pirati saraceni.
Vista la sua importanza fu sempre oggetto di restauri significativi, il più importante fu forse quello promosso dall'imperatore Carlo V, per cui la torre è più nota localmente come Torre Carlo V.
Nel 1749 fu iniziata la costruzione del primo molo, grazie a Carlo III e all'intervento del vescovo Lorenzo Gioeni, completata solamente nel 1763. Nel 1853, durante il governo dei Borbone delle Due Sicilie, il borgo ottenne l'autonomia divenendo capoluogo di decurionato come Molo di Girgenti. Successivamente, nel 1863, il paese cambiò nome in Porto Empedocle per ricordare il celebre filosofo agrigentino Empedocle.[4]
Nella seconda metà degli anni '80 la località è stata protagonista della serrata guerra di mafia tra Cosa Nostra e la nascente Stidda locale, contrassegnata dalle cosiddette "stragi di Porto Empedocle": la prima grande strage fu attuata nella sera del 21 settembre 1986 addirittura provocando un black out in città.[5]
Nel 2003 il comune ha deciso di adottare Vigata come secondo nome della località[6], in omaggio al paese immaginario del personaggio letterario creato dallo scrittore locale Andrea Camilleri (suo illustre cittadino), Salvo Montalbano, cui nel 2009 è stata dedicata una statua in via Roma[7]. La decisione sulla denominazione è stata però revocata nel 2009. Il 12 dicembre dello stesso anno, con Decreto del Presidente della Repubblica, è stato conferito a Porto Empedocle il titolo di Città. Oggi Porto Empedocle costituisce una delle più importanti realtà economiche della provincia di Agrigento. Il suo porto assicura il collegamento con le Isole Pelagie.
Simboli
Lo stemma di Porto Empedocle è stato concesso, insieme al gonfalone municipale, con decreto del presidente della Repubblica del 31 agosto 1951.[8]
«Campo di cielo, al castello e porto, fondati sul mare, il tutto al naturale, sormontato dalla scritta Malo Mori Quam Foedari.»
Il gonfalone è costituito da un drappo di azzurro.[9]
«Durante il secondo conflitto mondiale subì devastanti bombardamenti aereo-navali da parte delle forze alleate che causarono numerose vittime e molti feriti gravi, nonché la distruzione di gran parte degli edifici. La popolazione seppe reagire con dignità e coraggio agli orrori della guerra, affrontando, con il ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Chiaro esempio di spirito di sacrificio ed elette virtù civiche. 1940/1943 - Porto Empedocle (AG)» — 14 maggio 2010[10]
Dal 1863 si celebra la Festa della Madonna del Carmine; essa è la più antica manifestazione del paese. L'evento ha la durata di tre giorni: il venerdì, il sabato e domenica successivi al 16 luglio.
Festa del mare
Dal 1955, alla festa della Madonna del Carmine è abbinata una festa del mare, che comprende la varchiata a mari, ossia un'animata processione a mare al seguito dell'imbarcazione recante la sacra effigie della Madonna del Carmine; il percorso è illuminato da fiaccole multicolori e dal suono delle sirene delle navi. La festa comprende anche i tradizionali giochi a mari (giochi a mare), tra cui l'antenna a mari (in cui si deve afferrare una bandiera fissata all'estremità di un'asta insaponata e fissata sulla poppa di un peschereccio) e la Padellata, ossia la frittura di pesci poi distribuiti gratuitamente alla popolazione. Al termine della festa la folla rientra insieme all'effigie sacra nella Chiesa Madre[12].
Festa di San Calogero
I festeggiamenti in onore del Santo nero hanno inizio il giovedì che precede la prima domenica di settembre, quando in solenne processione il simulacro ottocentesco del santo lascia la cappella della casa dei portuali, dove è abitualmente custodito e venerato, per esser condotto in Chiesa Madre.
Porto Empedocle è interessata dalle due arterie stradali:
Strada Statale 115: è la più lunga strada statale dell'isola che unisce le città di Trapani e Siracusa. Porto Empedocle è situata a circa metà strada tra le due estremità.
Porto Empedocle è stata, a partire dalla metà dell'Ottocento, punto d'approdo per il traffico ferroviario proveniente dall'entroterra siciliano. Al porto, in particolare, giungevano grandi carichi di zolfo e sale. Proprio per il trasporto dello zolfo proveniente dalla vicina Solfara Lucia fu attiva, fra il 1894 e il 1920 la tranvia Porto Empedocle-Lucia, una linea a scartamento ridotto con trazione a vapore della lunghezza di 15 km. Nel Novecento fu la Montecatini a movimentare il traffico merci tra il porto ed il resto della provincia.
Con la chiusura della linea a scartamento ridotto per Castelvetrano, il traffico ferroviario è limitato ai soli treni speciali organizzati dall'associazione "Ferrovie Kaos" che ha in custodia una parte dell'area ferroviaria empedoclina. Ferrovie Kaos in collaborazione con Trenitalia e con la Regione Siciliana, ha istituito degli speciali convogli, (Akragas Express) tra Porto Empedocle - Agrigento Centrale e tra Porto Empedocle e Canicattì nei mesi estivi e durante la sagra del mandorlo in fiore, che ha sede nel capoluogo.
Nel 2014 il parco ferroviario di Porto Empedocle è stato vincolato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento, per le numerose testimonianze di archeologia industriale ancora presenti e perfettamente conservate[14]. Nel gennaio 2015 anche il Ministero ai Beni Culturali ha premiato con una menzione speciale l'ente gestore per il recupero posto in essere[15]. Oggi la tratta ferroviaria Agrigento Bassa - Porto Empedocle è gestita da Rete Ferroviaria Italiana e Fondazione FS Italiane.
Il 12 marzo 2016 è stata riaperta all'esercizio, dopo 38 anni, la Stazione di Porto Empedocle Succursale ubicata in via Platone, in pieno centro cittadino, che diventa così il capolinea della ferrovia turistica dei templi, gestita da Fondazione FS Italiane.
Il comune di Porto Empedocle fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.5 (Colline litoranee di Agrigento)[16].
Sport
A livello sportivo vanno ricordate per il calcio l'U.S. Empedoclina 1933, oggi militante in Prima categoria, ma per molti anni presente nel massimo livello calcistico regionale con i migliori piazzamenti durante gli anni settanta in Promozione; per il basket la Polisportiva Juventus Porto Empedocle, presente nei campionati nazionali negli anni novanta e infine per la pallavolo l'Empedocle volley.
Nel 2009 l'Under 21 del Basket Empedocle si laureò Campione d'Italia, conquistando lo scudetto per la prima volta nella sua storia.