A marzo 2015 si svolsero le regionali in Andalusia, e qui Podemos col 15% divenne il terzo partito. Alle regionali catalane del successivo 27 settembre, il partito fa parte con altre forze di sinistra della lista Catalunya sí que es pot (Catalogna sì, si può) e, con l'8,94% circa, elesse 11 membri al Parlamento catalano.
I parlamentari di Unidos Podemos non hanno sostenuto il tentativo di Mariano Rajoy, supportato dal Partito Popolare e da Ciudadanos, di formare un Governo, ed auspicano la nascita di un "Gobierno del cambio" (Governo del cambiamento), con evidenti segnali di distensione nei confronti del PSOE e di Pedro Sanchez.
Alle elezioni regionali del 25 settembre, in Galizia, En Marea (partito locale affiliato a Podemos) ha superato il 19% eleggendo 14 deputati e risultando la seconda lista più votata, superata solo dal Partito Popolare del Governo Galiziano uscente e lasciando in terza posizione il Partito Socialista. Nei Paesi Baschi, sfiorando il 15% Podemos ha ottenuto 11 seggi, superato dal Partito Nazionale Basco e da Eh Bildu, è stato il terzo partito più votato, ma il primo tra i soggetti politici anche presenti a livello nazionale spagnolo.[19][20]
2018
Il 12 aprile 2018, Podemos è tra i membri fondatori dell'alleanza europea Ora il Popolo.[21]
Il 2 maggio i parlamentari di Podemos votano a favore della mozione sfiducia contro il Governo Rajoy presentata dal socialista Pedro Sanchez. La vittoria della mozione di sfiducia - data la natura costruttiva prevista dalla legge spagnola - pone automaticamente Sanchez nella posizione di formare un nuovo governo.[22] Due giorni dopo, Sánchez ufficializza la scelta di formare un governo di minoranza (il governo Sánchez I), senza nessun membro di Unidos Podemos.[23]
2019
Nelle elezioni generali di aprile 2019Unidas Podemos ottiene 42 deputati. La coalizione tratta con Pedro Sanchez, vincitore delle elezioni, per costituire un governo progressista di coalizione. Durante le negoziazioni UP chiedeva una ripartizione dei ministeri in maniera proporzionale ai voti ottenuti [24], inoltre per facilitare l'accordo aveva comunicato la volontà di rinunciare a "ministeri di Stato" in favore di "ministeri sociali"[25] e la rinuncia di Pablo Iglesias a entrare nel governo.[26] Nonostante ciò non è raggiunto un accordo e vengono convocate nuove elezioni per novembre dello stesso anno.
Nel settembre 2019 dopo mesi di scontri Iñigo Errejón e i membri del partito a lui vicini escono dal partito e fondano Más País, che nelle elezioni anticipate corre autonomamente alleato con altri partiti regionali di sinistra e ecologisti.
Nelle elezioni di novembre Podemos e i suoi alleati ottengono 35 deputati. Di fronte all'aumento di seggi del partito di estrema destra Vox, UP e il PSOE tornano a negoziare la formazione del governo. Le negoziazioni si concludono con la formazione del Secondo Governo Sanchez, in cui UP ottiene cinque ministeri, di cui due espressi da Podemos: Pablo Iglesias come ministro dei Diritti Sociali e dell'Agenda 2030 e Irene Montero come ministra dell'Uguaglianza. Pablo Iglesias inoltre ottiene anche la seconda vicepresidenza del governo.
2021
Nel marzo 2021 Pablo Iglesias si dimette per correre alle elezioni regionali della Comunità di Madrid, viene sostituito alla vicepresidenza da Yolanda Diaz, già ministra del lavoro e iscritta al Partito Comunista, e al ministero dei Diritti Sociali e dell'Agenda 2030 da Ione Belarra, già sottosegretaria dello stesso.
A seguito della sconfitta nelle elezioni di Madrid, a fronte di un aumento di seggi, Pablo Iglesias abbandona la politica.[27] Nella IV Assemblea Cittadina di Podemos viene eletta come nuova segretaria Ione Belarra.[28]
2023
Nelle elezioni regionali di maggio 2023 il partito perde molti seggi, passa infatti da 47 a 14 consiglieri regionali, non entrando in nessun governo autonomico.[29]
Il 9 giugno 2023 il partito dopo aver tenuto un sondaggio telematico tra i suoi iscritti in cui si sono espressi a favore dell'entrata del partito nella coalizione di Sumar per affrontare i partiti di destra spagnoli scioglie la sua coalizione.[30][31]
Nelle elezioni anticipate, convocate a seguito della sconfitta del PSOE alle elezioni regionali, Sumar ottiene il 12,3% dei voti e l'8,9% dei seggi, 31. Sebbene rispetto alla coalizione precedente Unidas Podemos perda 7 seggi, si conferma quarta forza politica del paese. Ione Belarra dichiarò che la perdita dei voti della «sinistra alla sinistra del PSOE» era stata causata dal poco spazio dato a Podemos nella coalizione. Nonostante ciò l'aumento di voti rispetto alle elezioni municipali e autonomiche, in cui le sinistre si erano candidate sotto la coalizione Unidas Podemos, era stato notevole.
Il 24 ottobre del 2023 Sumar annuncia un accordo di investitura con il PSOE per permettere la nascita di un governo di coalizione.
Successivamente il 16 novembre, votando la fiducia per Pedro Sanchez come capo del governo, la coalizione entra a far parte del suo terzo esecutivo esprimendo 5 ministri, nessuno dei quali però proveniente da Podemos [32]. Podemos, rimasto fuori dal governo, annuncia il passaggio dei suoi cinque deputati al gruppo misto nel Congresso dei Deputati per aprire una nuova tappa di ricerca di «autonomia politica e parlamentare, con i voti dei suoi seggi e voce propria» [33].
Promozione di libertà, uguaglianza e fratellanza: abbattendo le barriere in Europa e permettendo alle persone di collaborare equamente e liberamente senza stigmi sociali.
Cura dell'ambiente: accordi per la riduzione dell'uso di carbone fossile, promuovendo i trasporti pubblici e iniziative per il passaggio a fonti di energia rinnovabile, la riduzione dell'agricoltura industriale dei cash crop e stimolando il consumo di prodotti locali prodotti da piccole e medie imprese.
Tra le sue proposte di politica economica ci sono un piano per il risparmio energetico, il passaggio a fonti di energia rinnovabile e l'autoconsumo elettrico (1, 2, 4, 7, 9), il trasporto pubblico gratuito per i poveri (16), la creazione dei science shop per una ricerca scientifica che parta dalle esigenze sociali (31), l'aumento dell'imposizione fiscale sui redditi più alti (46) e l'aumento della progressività dell'IVA (49), la creazione di una banca pubblica (58), la possibilità di ristrutturare il mutuo per le famiglie in difficoltà (63), l'etichetta etica (73), investimenti pubblici nell'economia collaborativa (75), l'aumento del salario minimo (91), l'introduzione del reddito minimo garantito (101), la settimana lavorativa di 35 ore (106), la pensione a 65 anni (108) e l'aumento selettivo dei contributi previdenziali (109 e 113).[36] Frequenti sono anche i riferimenti ad un patriottismo sociale ed inclusivo, che considera come 'eroi della patria' i movimenti ecologisti, femministi e dei lavoratori, in opposizione al nazionalismo etnoculturale della destra spagnola.[37]
Altre proposte sono l'introduzione di una Tobin tax sulle transazioni finanziarie, la partecipazione dei cittadini al processo legislativo (227) e alla gestione dei servizi pubblici (251), sanzioni amministrative proporzionate al reddito (258), un piano strategico di migrazione della pubblica amministrazione al software libero e ai dati aperti (265).[36]