Il nome generico (Platycarphella) deriva da due parole greche: "platys" (= piatto o grande) e "carpha" (= frutto), e si riferisce al largo frutto di questa specie. Il nome Platycarphella è inoltre un diminutivo del genere Platycarpha in quanto le sue specie sono derivate da quest'ultimo.[3]
Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanico contemporanei Vicki Ann Funk (1947 - 2019) e Harold Ernest Robinson (1932 - 2020) nella pubblicazione "Compositae Newsletter. Stockholm" (47: 26) del 2009.[4]
Descrizione
Le specie di questo genere sono piante perenni con portamenti erbacei, rosettiformi e acaulescenti. Sono presenti dei rizomi. Non c'è latice.[5][6][7][8][9]
In genere sono presenti foglie basali prostrate che spesso formano delle rosette. Le foglie si irradiano da una corona lanosa. La forma della lamina varia da obovata a oblanceolata; i bordi possono essere da interi, minutamente dentati (raramente sono pennatosetti). Le stipole e le spine sono assenti. Lunghezza delle foglie: 8 – 60 mm.
Le infiorescenze sono composte da capolini sessili raccolti al centro delle rosette. Sono presenti delle infiorescenze secondarie. I capolini, discoidi, sono formati da un involucro a forma più o meno cilindrica composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee disposte in più serie in modo embricato e scalato hanno varie forme e la consistenza può variare da erbacea a cartacea. Il ricettacolo, a forma piatta o più o meno conica, può essere ricoperto da pagliette oppure, più raramente, è nudo.
Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
Corolla: la corolla dei fiori tubulosi ha un tubo lungo con 5 lobi; il colore è porpora; le corolle sono lunghe 8 – 13 mm.
Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, glabri o papillosi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere in genere hanno una forma sagittata con base caudata. L'endotecio è polarizzato e non è rinforzato lateralmente. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica o schiacciata ai poli; inoltre è echinato.
Gineceo: lo stilo, snello, è filiforme con due stigmi divergenti e corti (1 mm). La parte apicale è leggermente ingrossata ed è ricoperta da corti peli specialmente sui bordi. L'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli. L'ovulo è unico e anatropo.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio in genere è oblunga, prismatica con delle rugosità trasversali. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente; la superficie, specialmente alla base, è irsuta per peli arricciati o uncinati. Il carpoforo (o carpopodium - il ricettacolo alla base del gineceo) è anulare. I pappi, formati da una o due serie di scaglie tronche, persistenti, sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]
Filogenesi
Le specie di questo genere, attualmente, in base alle ultime analisi filogenetiche del DNA, appartengono alla sottofamiglia Vernonioideae; in precedenza, all'interno del genere Platycarpha, erano descritte nella famiglia Cichorioideae[9] o nella tribù Arctotideae.[8]
I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[14]
le infiorescenza hanno capolini più piccoli, con 3 - 14 fiori;
le corolle sono lunghe 8 – 13 mm;
i rami dello stila sono lunghi 1 mm;
il polline è echinate e tricolporato, senza margini a forma di "papillon";
i segmenti del pappo sono tronchi e con i margini sovrapposti.
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.