Nasce nel quartiere Orti di Alessandria, frequenta nella città natale le scuole superiori. Trascorre tutta la vita nella città natale effettuando lunghi viaggi in Francia e Oltreoceano. Studia saltuariamente all'Accademia Albertina di Torino; una borsa di studio (1913) gli permette di iscriversi ai corsi di pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Conosce Angelo Morbelli di cui frequenta lo studio e condivide, temporaneamente, la passione per il divisionismo.
Il suo amore per il disegno lo porterà a produrre numerosissimi lavori, anche utilizzando i miseri mezzi di fortuna che il primo conflitto mondiale gli permette. Realizza così tragici disegni di guerra (quasi un reportage) che saranno poi pubblicati nel volume "I Giganti", con la presentazione dello scultore Leonardo Bistolfi di Casale Monferrato.
Per decenni frequenta lo studio milanese di Carlo Carrà, con cui divide, oltre che l'amicizia, anche confronti e scambi culturali in materia di pittura.
Si distingue per un suo stile semplice e incisivo e dal colore intenso e i tratti decisi, con cui dà forza e vita, ma anche poesia, ai suoi soggetti, quasi sempre la povera gente, facchini e contadini, oltre agli scorci della sua città e della campagna monferrina.
Massimo Carrà, Francesco Sottomano, Omaggio a Pietro Morando - Opere dal 1920 al 1970, (Catalogo della Mostra tenutasi presso l'ex Convento di San Francesco - Alessandria, 14 maggio - 25 luglio 1999), Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano, 1999
Rino Tacchella, Dizionario degli artisti alessandrini tra '800 e '900, iGrafismiBoccassi, Alessandria, 2004
AA.VV., Pietro Morando - Obliterazioni - 278 disegni sugli scontrini del Bar Vittoria di Alessandria, Catalogo della esposizione, Centro Comunale di Cultura, Valenza, dal 23 ottobre al 27 novembre 2004