Petit Eva - Evangelion@School (ぷちえヴぁ〜EVANGELION@SCHOOL〜?, Puchi Eva ~Evangerion atto sukūru~, lett. "Piccolo EVA: Evangelion a scuola")[1] è una serie parodistica disegnata in stile super deformed che vede i personaggi di Neon Genesis Evangelion nei panni di studenti di una scuola di Neo Tokyo-3, compresi l'Eva 01 e tre sorelle-Rei: una simile alla Rei I bambina, una simile alla Rei II vistasi per la maggior parte della serie, una simile alla Rei della realtà alternativa dell'ultimo episodio.
La prima serie manga, disegnata da Ryūsuke Hamamoto, è stata pubblicata dalla Kadokawa Shoten sulla rivista Monthly Shōnen Ace e raccolta in due volumi, usciti rispettivamente il 25 ottobre 2008 e il 26 dicembre 2009. Un'altra serie manga, intitolata Petit Eva - Bokura tanken dōkōkai (ぷちえヴぁ ぼくら探検同好会? lett. "Petit Eva - Noi associazione di esplorazioni") e disegnata da Maki Ozora, è stata pubblicata sulla rivista Kerokero Ace e raccolta poi in un unico volume uscito il 26 giugno 2009. Entrambi i manga sono in formato yonkoma: a strisce di quattro vignette che si leggono dall'alto in basso.
Dal manga è stato tratto un ONA in computer grafica 3D di 24 episodi[2] e un videogioco per Nintendo DS intitolato Petit Eva - Evangelion@Game (ぷちえヴぁ〜EVANGELION@GAME〜?, Puchi Eva ~Evangerion atto geimu~), uscito il 20 marzo 2008[3].
Dal manga è stato tratto un ONA in computer grafica 3D di 24 episodi da tre minuti l'uno[2], pubblicato sul sito internet di Bandai Channel. Gli episodi sono stati raccolti in due DVD usciti l'11 marzo 2009: il primo, detto Nice Rainbow Disc, contiene i nove episodi prodotti da Kanaban Graphics con la regia di Shin'ichirō Miki, e il secondo, detto Xebec Disc, contiene gli altri episodi, prodotti dallo studio Xebec con la regia di Hiroaki Sakurai, mentre per la trasmissione su internet erano stati mescolati.
^La chiocciola si pronuncia come in inglese "at", mentre la parola "Eva" è scritta in hiragana invece che in katakana come si fa di solito con le parole straniere, ma con la sillaba va creata come in katakana aggiungendo alla u il segno detto dakuten e facendola seguire da una a piccola, dato che la lettera v non esiste né in hiragana né nella lingua giapponese.