Paradiso amaro

Paradiso amaro
George Clooney in una scena del film
Titolo originaleThe Descendants
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2011
Durata115 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico, commedia
RegiaAlexander Payne
SoggettoKaui Hart Hemmings
SceneggiaturaAlexander Payne, Nat Faxon, Jim Rash
ProduttoreJim Burke, Alexander Payne, Jim Taylor, George Parra (co-produttore), Tracy Boyd (produttrice associata)
Casa di produzioneAd Hominem Enterprises, Dune Entertainment, Little Blair Productions, Ingenious Film Partners
Distribuzione in italiano20th Century Fox
FotografiaPhedon Papamichael
MontaggioKevin Tent
Effetti specialiMark Dornfeld (supervisore)
ScenografiaJane Ann Stewart (scenografa), Matt Callahan (arredatore)
CostumiWendy Chuck
Art directorTimothy Kirkpatrick
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Paradiso amaro (The Descendants) è un film del 2011 diretto da Alexander Payne e basato sull'omonimo romanzo di Kaui Hart Hemmings.

Trama

Honolulu, Hawaii. Matt King, discendente di una facoltosa famiglia, è un avvocato specializzato in transazioni immobiliari. Quando un giorno sua moglie Elizabeth entra in coma irreversibile dopo un incidente nautico al largo di Waikiki, Matt si ritrova a mettere in discussione la propria vita: cerca quindi di recuperare il rapporto con le due figlie, la ribelle Alexandra e la piccola Scottie, ma nel frattempo viene continuamente rimproverato dal suocero Scott, che non riesce ad accettare la situazione di coma irreversibile in cui si trova la figlia. Attraverso Alexandra, Matt giunge all'amara scoperta che la moglie aveva un amante, cosa che aveva portato madre e figlia a litigare furiosamente e ad allontanarsi.

Mentre accade tutto ciò, Matt deve anche gestire un importante affare riguardante la possibile vendita dei territori di famiglia sull'isola di Kauai (ereditati dai trisnonni Margaret Keʻalohilani, principessa nativa, ed Edward King, banchiere bianco figlio di missionari), di cui è amministratore fiduciario in comproprietà tra lui e i suoi cugini, a causa di una norma contro la perpetuità che obbliga a sciogliere il trust: Matt ha sempre sapientemente gestito le proprie finanze, mentre la maggior parte dei suoi cugini hanno sperperato le proprie eredità, e quelli più interessati al contratto (con l'eccezione di Connie e Dave, i quali sostengono Matt) gli fanno pressioni per vendere i territori, che valgono centinaia di milioni di dollari.

Due cari amici di famiglia rivelano a Matt che Elizabeth non era soddisfatta del matrimonio e stava per chiedergli il divorzio per poter stare con il suo amante, Brian Speer, un agente immobiliare. Dopo aver organizzato un incontro per comunicare agli amici delle condizioni di Elizabeth, Matt decide che anche Brian deve avere l'opportunità di darle un ultimo saluto, così parte per Kauai insieme alle sue figlie e a Sid, strano amico di Alexandra che Matt è costretto a portarsi dietro. Arrivato dal cugino Hugh, questi menziona che Brian è una persona senza scrupoli e difatti è anche il cognato di Don Hollitzer, l'acquirente al quale i cugini intendono vendere i territori, per cui Brian sta per ottenere una piccola fortuna grazie alla commissione di vendita. Matt si confronta con Brian e lo informa del fatto che Elizabeth sta morendo, offrendogli l'opportunità di vederla un'ultima volta: Brian però rifiuta ammettendo che, sebbene Elizabeth si fosse innamorata di lui, da parte sua è stata solo un'avventura, che ama sua moglie Julie e i loro figli, ed infine si scusa con Matt per il dolore che gli ha causato.

Frustrato dagli eventi, Matt decide che è giunto il momento che Scottie sappia dell'inevitabile morte di Elizabeth, alla quale vengono staccate le macchine che la alimentano, come aveva richiesto nel suo testamento biologico. Il suocero redarguisce Matt per non essere stato un marito più presente e amorevole; decidendo di non rivelargli della relazione extraconiugale della moglie, Matt si dice d'accordo, ma, inaspettatamente, Sid e Alexandra lo difendono. Julie, dopo aver appreso del tradimento del marito e avendo realizzato che Brian non andrà in ospedale da Elizabeth, decide di andarci al posto suo: piangendo, ammette di odiare Elizabeth per aver cercato di distruggere la sua famiglia, ma la perdona.

Alla riunione della famiglia, Matt decide di non firmare il contratto di vendita per mantenere il controllo di quel lembo di isola e cercare una soluzione diversa al problema posto dalla norma contro le perpetuità (mancano sette anni all'obbligo di vendita). Scioccato, Hugh risponde che lui e gli altri cugini intraprenderanno un'azione legale se Matt insiste nel rifiutare, tuttavia Matt rimane fermo nella propria decisione.

Matt accetta finalmente il tradimento di Elizabeth e la di lei morte imminente, quindi le dà un bacio d'addio, seguìto da Alex e Scottie, e, una volta cremata, ne spargono le ceneri nell'Oceano Pacifico, al largo di Waikiki. Tornati a casa, i tre siedono insieme sul divano mangiando gelato e guardando in televisione La marcia dei pinguini, avvolti nella coperta che avevano posto su Elizabeth nei suoi ultimi momenti.

Produzione

Vista della spiaggia usata nel film

Le riprese, svolte interamente alle Hawaii, sono partite il 15 marzo 2010.[1] La maggior parte di esse è stata effettuata a Honolulu e nei dintorni della Baia di Hanalei.[2] La location usata come casa di Matt King era priva dell'albero di banyan descritto nel libro; i cineasti hanno risolto il problema trapiantandone un esemplare.[2] Per la scena in cui la famiglia King sale su una cresta per guardare oltre la loro terra, è stato utilizzato un ranch di bestiame privato di 3.000 acri sulla costa meridionale di Kauai, Kipu Ranch. Kaui Hart Hemmings, autrice del romanzo su cui è basato il film, ha recitato in un cameo nei panni della segretaria di Matt King; anche suo marito, sua madre e la figlia hanno compiuto delle brevi apparizioni.[3]

Le scene riguardanti il collegio privato frequentato da Alexandra King sono state girate al Mid-Pacific Institute di Oahu. Hemmings ha affermato che la Hawaii Preparatory Academy (che si trova a Kamuela, nell'Isola di Hawaii) è stata l'ispirazione per tale collegio privato.[4]

La post-produzione è iniziata il 14 giugno e si è protratta fino al febbraio 2011.

Colonna sonora

L'album della colonna sonora è stato pubblicato il 15 novembre 2011.[5] La durata complessiva è 64:54.

  1. Ka Makani Ka'ili Aloha – 2:52
    Composta da Matthew Kane
    Arrangiata e cantata da Gabby Pahinui
    Per gentile concessione di Panini Records
  2. Kalena Kai – 4:23
    Composta da Joh Kalapana
    Cantata da Keola Beamer & George Winston
    Per gentile concessione di Dancing Cat Records
  3. Hi'ilawe – 4:08
    Canzone tradizionale
    Arrangiata e cantata da Sonny Chillingworth
    Per gentile concessione di Dancing Cat Records
  4. ’Ülili E – 4:18
    Composta da Joh Kalapana
    Cantata da Keola Beamer & George Winston
    Per gentile concessione di Dancing Cat Records
  5. Ka Loke – 3:17
    Composta da Mary Heanu & Johnny Noble
    Cantata da Makaha Sons & Dennis Pavao
    Per gentile concessione di Tropical Music
  6. Auwe – 2:16
    Composta e cantata da Ray Kane
    Per gentile concessione di Cord International-Hana Ola Records
  7. Leahi – 3:53
    Composta da Mary Robins & Johnny Noble
    Cantata da Gabby Pahinui
    Per gentile concessione di Panini Records
  8. Hawaiian Skies – 2:20
    Composta e cantata da Jeff Peterson
    Per gentile concessione di Peterson Productions
  9. He'eia – 2:44
    Composta da David Bray, Linda Bray & Johnny Noble
    Cantata da Gabby Pahinui & Sons of Hawaii
    Per gentile concessione di Hula Records
  10. ’Imi Au lá ’Oe – 3:11
    Composta da Charles E. King & Liliʻuokalani
    Arrangiata e cantata da Keola Beamer
    Per gentile concessione di Dancing Cat Records
  11. Kaua’i Beauty – 3:25
    Composta da Henry Wai'au
    Arrangiata e cantata da Gabby Pahinui
    Per gentile concessione di Panini Records
  12. Hi’ilawe – 6:12
    Canzone tradizionale
    Arrangiata e cantata da Gabby Pahinui
    Per gentile concessione di Hula Records
  13. Wai O Ke Aniani – 2:52
    Canzone tradizionale
    Arrangiata e cantata da Gabby Pahinui
    Per gentile concessione di Panini Records
  14. Paka Ua – 3:50
    Composta da Ozzie Kotani
    Cantata da Ozzie Kotani & Daniel Ho
    Per gentile concessione di Daniel Ho Creations
  15. Hapuna Sunset – 3:51
    Composta e cantata da Charles Michael Brotman
    Per gentile concessione di Palm Records
  16. Deep In an Ancient Hawaiian Forest – 5:13
    Composta e cantata da Makana
    Per gentile concessione di Makana Music LLC
  17. Mom – 2:53
    Composta e cantata da Lena Machado
    Per gentile concessione di Cord International-Hana Ola Records
  18. Ka Mele Oku’u Puuwai (78rpm Version) – 3:16
    Canzone tradizionale
    Arrangiata da Solomon Ho'opi'i
    Cantata da Sol Hoopii's Novelty Trio
    Per gentile concessione di Sony Music Entertainment
    Previo accordo con Sony Music Licensing

Distribuzione

La pellicola è stata presentata in anteprima al Toronto International Film Festival il 13 settembre 2011,[6] e successivamente distribuita negli Stati Uniti prima in forma limitata il 18 novembre, e poi completa il 9 dicembre a cura della Fox Searchlight Pictures. In Italia è stato distribuito il 17 febbraio 2012 da 20th Century Fox,[7] con la direzione del doppiaggio (registrato presso la Time Out Movie, s.r.l.) e l'adattamento dei dialoghi curati da Massimo Giuliani.

Riconoscimenti

Note

  1. ^ (EN) Jason Guerrasio, Alexander Payne's “The Descendants” Begins Shooting, su filmmakermagazine.com, 15 marzo 2010. URL consultato il 16 giugno 2020.
  2. ^ a b (EN) The Descendants - Production Notes (PDF), su visualhollywood.com. URL consultato il 16 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2012).
  3. ^ (EN) Julia Flynn Siler, How Novelist Kaui Hart Hemmings landed a role opposite George Clooney in “The Descendants”, su juliaflynnsiler.com, 24 ottobre 2011. URL consultato il 16 giugno 2020.
  4. ^ (EN) Jeanne Cooper, 'The Descendants' author highlights Hawaii's less-exotic side, su sfgate.com, 17 novembre 2011. URL consultato il 16 giugno 2020.
  5. ^ (EN) The Descendants, su music.apple.com. URL consultato il 16 giugno 2020.
  6. ^ (EN) Cameron Cook, The Descendants at the Toronto International Film Festival, su searchlightpictures.com. URL consultato il 16 giugno 2020.
  7. ^ Paradiso amaro, su 20thfox.it. URL consultato il 16 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2020).
  8. ^ (EN) The 84th Academy Awards - 2012, su oscars.org. URL consultato il 17 giugno 2020.
  9. ^ (EN) Winners & Nominees 2012, su goldenglobes.com. URL consultato il 17 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2017).
  10. ^ (EN) Film in 2012, su awards.bafta.org. URL consultato il 17 giugno 2020.
  11. ^ Andrea Francesco Berni, Il trailer dell’anno è quello del Cavaliere Oscuro – il Ritorno, BadTaste, 2 giugno 2012. URL consultato il 17 giugno 2020.
  12. ^ (EN) 17th Annual Critics’ Choice Movie Awards (2012) – Best Picture: The Artist, su criticschoice.com. URL consultato il 17 giugno 2020 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2013).
  13. ^ (EN) 2011 Award Winners, su nationalboardofreview.org. URL consultato il 17 giugno 2020.
  14. ^ (EN) Awards 2011, su cofca.org. URL consultato il 17 giugno 2020.
  15. ^ (EN) Jay Fernandez, Indie Spirit Awards 2012: Complete Winners List, Hollywood Reporter, 25 febbraio 2012. URL consultato il 17 giugno 2020.
  16. ^ (EN) KCFCC Award Winners – 2010-19. URL consultato il 17 giugno 2020.
  17. ^ (EN) 37TH Annual Los Angeles Film Critics Association Awards. URL consultato il 17 giugno 2020.
  18. ^ (EN) Winners 2011. URL consultato il 17 giugno 2020.
  19. ^ (EN) The 18th Annual Screen Actors Guild Awards, su sagawards.org. URL consultato il 17 giugno 2020.
  20. ^ (EN) Matt Goldberg, Southeastern Film Critics Association Chooses THE DESCENDANTS as the Top Film of 2011, Collider, 19 dicembre 2011. URL consultato il 17 giugno 2020.
  21. ^ (EN) Writers Guild Awards Winners: 2012-2006, su awards.wga.org. URL consultato il 17 giugno 2020.

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