Assieme a madre Chantal, componevano la comunità Jacqueline Favre e Charlotte de Bréchard. Inizialmente si era pensato di chiamare le religiose "figlie di santa Marta" oppure "oblate della Vergine", poi si pensò d'intitolare l'istituto alla Visitazione, mistero nascosto e non celebrato solennemente. Concluso l'anno di noviziato, il 6 giugno 1611 le tre religiose emisero, in forma semplice, la loro professione dei voti nelle mani di Francesco di Sales.[2]
Nel 1613 il fondatore diede alle visitandine le prime costituzioni: l'accesso alla congregazione era consentito anche alle vedove e alle donne con salute cagionevole (categorie alle quali era normalmente precluso l'accesso alla vita religiosa) e il fine delle suore era l'esercizio del divino amore attraverso la preghiera, la contemplazione e la visita ai poveri e agli ammalati. Il 18 settembre 1614Margherita di Savoia, vedova del duca Francesco IV Gonzaga, posò la prima pietra del primo vero monastero della Visitazione.[2]
Su invito dell'arcivescovo Denis-Simon de Marquemont, il 26 gennaio 1615 tre visitandine si stabilirono a Lione: per impedire che l'istituto restasse una congregazione di diritto diocesano e per consentirne uno sviluppo duraturo, l'arcivescovo, insigne canonista, suggerì al fondatore di introdurre l'osservanza della regola di sant'Agostino, la clausura e i voti perpetui (all'epoca, i soli riconosciuti dalla Santa Sede). Francesco di Sales accolse i consigli e modificò in tal senso i regolamenti delle visitandine, che vennero approvate da papa Paolo V con breve del 23 aprile 1618; la clausura venne introdotta il 16 ottobre 1618. L'ordine conobbe una rapida diffusione, soprattutto nelle regioni centromeridionali e orientali della Francia: vivente il fondatore, vennero fondati 13 monasteri e, alla morte della Chantal, le case erano 87.[2]
I monasteri della Visitazione divennero anche sede di attività educative: la mistica Margherita Maria Alacoque, monaca dell'ordine, fu tra le principali ispiratrici della devozione al Sacro Cuore di Gesù, propagata dalle visitandine.[3]
Dopo aver subito gravi perdite durante la Rivoluzione (i circa 120 monasteri presenti in Francia vennero dissolti), l'ordine conobbe una nuova fioritura nel XIX secolo e vennero fondati numerosi nuovi monasteri in vari paesi del mondo.[3]
Attività e diffusione
Le visitandine sono religiose di voti solenni (monache di clausura), dedite a vita di meditazione e preghiera. Sono organizzate in monasteri autonomi, retti da una superiora: alla fine del 2008, l'ordine contava 2.073 tra monache e novizie e 137 case.[1]