iso: isotopo NA: abbondanza in natura TD: tempo di dimezzamento DM: modalità di decadimento DE: energia di decadimento in MeV DP: prodotto del decadimento
Prima di tale data, sono menzionati in letteratura almeno tre annunci della scoperta dell'elemento 93 – con il nome di ausonio (Enrico Fermiet alii), di boemio nel 1934 e di sequanio nel 1939 – tutti smentiti da successive verifiche.[11][12]
α-nettunio: ortorombico con densità 20,25 g/cm³ (20 250 kg/m³).
β-nettunio (oltre i 280 °C), tetragonale con densità 19,36 g/cm³ (19 360 kg/m³) a 313 °C.
γ-nettunio (oltre 577 °C), cubico con densità 18 g/cm³ (18 000 kg/m³) a 600 °C.
Disponibilità
Tracce di nettunio sono presenti, in natura, nei minerali di uranio come prodotto di decadimento radioattivo del 237U. L'isotopo 237Np si può sintetizzare per riduzione di NpF3 con vapori di bario o litio a circa 1200°C[6], ma prevalentemente si ottiene come sottoprodotto di reazione dal combustibile nucleare esausto e/o durante la produzione di plutonio. 237Np viene prodotto anche per decadimento alfa di 241Am.[13]
Un'ulteriore cattura neutronica produce 237U che ha un'emivita di 7 giorni e decade rapidamente in 237Np.
237U viene prodotto anche tramite una reazione (n,2n) con 238U (ma solo se i neutroni hanno alta energia).
Isotopi
Sono noti 19 radioisotopi del nettunio, i più stabili dei quali sono il 237Np con emivita di 2,14 milioni di anni, il 236Np con emivita di 154 000 anni e 235Np con emivita di 396,1 giorni. Tutti gli altri isotopi radioattivi hanno emivite inferiori a 5 giorni e, per la maggior parte, inferiori ad 1 ora. Questo elemento ha anche 4 stati metastabili, di cui il più stabile è il 236mNp (t½ 22,5 ore).[18][19]
Gli isotopi di nettunio hanno un peso atomico variabile tra 225,034 u (225Np) e 244,068 u (244Np). Il principale modo di decadimento prima dell'isotopo più stabile (237Np) è la cattura elettronica (con un decadimento alfa significativo), mentre quello più comune dopo l'isotopo più stabile è il decadimento beta. I prodotti di decadimento prima di 237Np sono isotopi di uranio (mentre il decadimento alfa produce, invece, isotopi di protoattinio) e i prodotti principali dopo di esso sono isotopi di plutonio.[18][19]
Gli isotopi di nettunio più pesanti decadono rapidamente, mentre quelli più leggeri non possono essere prodotti per cattura neutronica; di conseguenza, la separazione chimica del nettunio dal combustibile nucleare esausto produce sostanzialmente il solo 237Np. Per tale motivo – e per la scarsa rilevanza come prodotto del decadimento naturale nei giacimenti di minerali uranili – questo radionuclide del nettunio si presta come indicatore dell'inquinamento di lungo periodo connesso con le attività nucleari umane.[22][23]
Come altri tre prodotti di fissione (99Tc, 129I e 234U) il radioisotopo 237Np possiede un'emivita molto lunga[24], è facilmente solubile in acqua e viene scarsamente assorbito dai minerali per cui, pur essendo un nuclide a bassa emissione radioattiva, potrebbe rappresentare, nel lungo periodo (> 10000 anni dallo stoccaggio) a causa del progressivo accumulo e dell'elevata mobilità[25], l'agente più significativo di inquinamento radioattivo per le falde acquifere e i bacini idrografici prossimali ai depositi di scorie se questi ultimi dovessero deteriorarsi.[26][27][28]
Applicazioni
237Np trova impiego nella costruzione di dosimetri di neutroni veloci e ad alta energia[29], anche per uso personale[30], in campo ospedaliero e industriale.[31] Lo stesso radioisotopo del nettunio è anche un prodotto di decadimento dell'americio presente nei rivelatori di fumo a ionizzazione.[32]
L'irradiazione neutronica di 237Np origina 238Pu che è una sorgente di particelle α per i generatori termoelettrici a radioisotopi (RTG) utilizzati, prevalentemente, nel campo dell'esplorazione spaziale. 237Np cattura un neutrone per formare 238Np che decade – per emissione beta dopo un paio di giorni – in 238Pu.[33]
^(EN) Periodic Table of the Elements, su Iupac.org. URL consultato il 3 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2005).
^A seconda delle forme allotropiche (fonte: (EN) K.W. Bagnall, The actinide elements, New York, 1973. Citato in Enciclopedia della Scienza e della Tecnica, IX, Mondadori, 1980, p. 75.
^ab(EN) Rene Sanchez, David Loaiza, Robert Kimpland, David Hayes, Charlene Cappiello e Mark Chadwick, Criticality of a 237Np Sphere (PDF), Los Alamos National Laboratory (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2013).
^ André Michaudon, From Alchemy to Atoms - The making of Plutonium (PDF), in Los Alamos Science, n. 26, 2000, p. 65 (per la definizione di neutrone lento) e p. 70 (per la scoperta del Nettunio).
^(EN) Peter van der Krogt, Neptunium, in Elementymology & Elements Multidict, 2010.
^(EN) G. Ardisson et alii, High energy 237Np levels from 241Am (T1/2 = 431 y) alpha-decay, in Journal of Radioanalytical and Nuclear Chemistry, vol. 250, n. 1, ottobre 2001. URL consultato il 23 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2015).
^Enciclopedia della Scienza e della Tecnica, VI, Mondadori, 1980, p. 139.
^ W.N. Cottingham e D. A. Greenwood, An introduction to nuclear physics, Cambridge University Press, 2001, p. 116 (specificatamente per le percentuali relative alle sezioni d'urto e di cattura).
^ab(EN) Kenneth L Barbalace, Neptunium, su EnvironmentalChemistry.com, 2010.
^ Andrew S. Hursthouse, Murdoch S. Baxter, Francis R. Livensb ed Henry J. Duncanc, Transfer of sellafield-derived 237Np to and within the terrestrial environment, in Journal of Environmental Radioactivity, 14, Issue 2, 1991, pp. 147-174. Relativo all'analisi di campioni di terreno contaminati dall'impianto nucleare di Sellafield.
^Gli LLFP (Long-lived fission products) sono i prodotti di decadimento con emivita superiore ai 200 000 anni. Per quanto riguarda i radionuclidi menzionati, 99Tc ha una emivita di 211 000 anni, 234U di 246 000 anni, 237Np di 2,144 milioni di anni e 129I di 15,7 milioni di anni.
^237Np è l'attinoide più mobile tra quelli presenti nei depositi nucleari situati in giacimenti geologici profondi (Roger Eckard, Yucca Mountain – Looking ten thousand years into the future, Los Alamos National Laboratory, 2005).
^I neutroni veloci sono neutroni con energia iniziale compresa tra 100 keV e alcune decine di MeV; sono considerati ad alta energia quelli con energia superiore a 100 MeV.
^(EN) M. Sohrabia e K. Becker, Fast neutron personnel monitoring by fission fragment registration from 237Np, in Nuclear Instruments and Methods, 148, Issue 3, 1º febbraio 1978, pp. 511-520.
«Fission foils are commonly used as dosimetry sensors. […] 235U, 238U, 239Pu, and 237Np are the most commonly used fissionable/fissile dosimetry materials. […] 237Np is the most important for spectrum adjustment in that it provides a significant part of its response in the 100 keV to 1 MeV region where few other dosimetry sensors are practical.»
^(EN) Smoke detectors and americium-241 fact sheet (PDF), su cns-snc.ca, Canadian Nuclear Society, ottobre 2008. URL consultato il 19 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).