Il Museo dell'Olocausto di Montreal (in francese: Musée de l'Holocauste Montréal; in inglese: Montreal Holocaust Museum) è pensato per educare il pubblico sull'Olocausto, sensibilizzandolo sui pericoli universali provocati da antisemitismo, razzismo, odio e indifferenza. Attraverso i suoi programmi commemorativi e le iniziative educative promuove il rispetto per la diversità e l'inviolabilità della vita umana.[1]. È il primo e unico museo dell'Olocausto riconosciuto ufficialmente in Canada.
Storia
Dopo la seconda guerra mondiale gli immigrati ebrei si stabilirono a Montreal, formando, rispetto ai suoi abitanti, la terza al mondo per grandezza popolazione di sopravvissuti all'Olocausto dopo Israele e New York.[2]
Nel 1979 i membri dell'Association of Survivors of Nazi Oppression insieme ai giovani della comunità ebraica fondarono il Montreal Holocaust Memorial Centre, diretto da Steven Cummings,[3][4] nella sua posizione attuale nell'edificio Allied Jewish Community Services (ora Federation CJA). Il Centro fungeva da museo con una mostra permanente e un centro commemorativo[5], distinguendosi per la sua collezione di reperti e testimonianze, forniti principalmente dai sopravvissuti locali.
Nel 2003 il Centro ha subito una ristrutturazione finanziata grazie a sovvenzioni governative e donazioni private e aziendali per ampliare e migliorare la collezione esistente; ha lanciato l'attuale mostra permanente Imparare, sentire, ricordare.[2]
Nel 2010 Carl Leblanc ha creato il documentario The Heart of Auschwitz, ispirato al libro a forma di cuore esposto nel museo. Il film ripercorre la storia del libro e le storie delle donne che lo hanno firmato.[6] Nel 2012 il regista ha pubblicato anche Artefact, una storia di fantasia ispirata al libro.
Nel 2013 è stata sviluppata un'app gratuita per Apple e Android da usare durante le visite della mostra permanente e come strumento didattico per le classi che non hanno la possibilità di venire al museo. Fornisce approfondimenti sui temi e sugli oggetti esposti. Nel 2014 sono stati aggiunti touch-screen interattivi con mappe e timeline per modernizzare l'esposizione.[7]
Nel 2016 il Centro è stato ribattezzato in Montreal Holocaust Museum per rafforzare il suo contatto con il pubblico e sottolineare la sua missione come unico museo dell'Olocausto in Canada.[8]
Collezione
La gran parte della collezione è composta da pezzi donati dai sopravvissuti all'Olocausto del luogo e dai loro discendenti.[2] Conta oltre 12 900 oggetti legati alla vita prima, durante e dopo l'Olocausto, con l'85% della collezione digitalizzata.[8] Oltre 100 reperti chiave sono visualizzati sul sito web del museo e sul database Artefacts Canada.[9] 4.000 sono accessibili digitalmente attraverso il Canadian Jewish Heritage Network.[7] Tra i più importanti un'urna contenente ceneri di Auschwitz-Birkenau, in mostra permanente nella sala commemorativa del museo,[2] e il Cuore di Auschwitz, un libro a forma di cuore con gli auguri di compleanno realizzato da un gruppo di giovani donne ad Auschwitz e dato a Fania Fainer, che lo portò di nascosto fuori dal campo ed in seguito donò al museo.[10]
Il museo possiede anche la più grande collezione di storie narrate dai sopravvissuti all'Olocausto in Canada. Il programma è iniziato nel 1994[7] e da allora il museo ha registrato e archiviato oltre 800 storie orali e continua a farlo.[8] Nel 2016 ha partecipato al progetto di storia orale Canada Collection che ha raggruppato più di 1.250 testimonianze di sopravvissuti all'Olocausto in tutto il Canada e le ha conservate in USC Shoah Foundation Visual History Archive.[8][11]
Mostre
Mostra permanente
Imparare, sentire, ricordare è la mostra permanente allestita con la ristrutturazione nel 2003. All'inizio era costituita da 418 oggetti, 372 fotografie e 10 postazioni video.[12] È progettata per riflettere la cultura e la storia ebraica in Europa prima della guerra, la distruzione della vita ebraica durante l'era nazista e l'Olocausto e la ricostruzione delle vite dei sopravvissuti emigrati a Montreal e in Canada.[2]
Mostre itineranti
Uniti contro il genocidio: capire, domandare, prevenire mira ad educare il pubblico sul genocidio, sulle sue implicazioni e su come prevenirlo. Esamina le somiglianze e le differenze tra il genocidio armeno, il genocidio cambogiano, il genocidio dei tutsi in Ruanda e l'Olocausto attraverso testimonianze, interviste e archivi.[13]
"E nel 1948 sono venuto in Canada": l'Olocausto in sei date si concentra su sei date chiave dell'Olocausto, dall'ascesa al potere del partito nazista alla liberazione dei campi di concentramento, sulla reazione del Canada all'Olocausto e sulla vita dei sopravvissuti in Canada. La mostra utilizza reperti della collezione del museo e testimonianze dei sopravvissuti di Montreal.
Mostre virtuali
Il museo ha tre mostre virtuali disponibili gratuitamente online:
Building New Lives segue le storie dei rifugiati ebrei in Canada dopo la seconda guerra mondiale ed il loro contributo alla società dopo il loro completo inserimento nelle comunità canadesi.[14]
Uniti contro il genocidio: capire, domandare, prevenire esplora le somiglianze e le differenze tra i genocidi per educare sulle implicazioni e prevenzione di essi.[13]
Holocaust Life Stories contiene biografie e testimonianze video dei sopravvissuti all'Olocausto.[15]
Programmi
Ogni anno il museo organizza una serie di eventi aperti al pubblico, tra cui le commemorazioni annuali di Yom Hashoah[16] e Kristallnacht[17], a cui partecipano i sopravvissuti, i membri della comunità ebraica e le personalità di spicco. Commemora anche il genocidio dei rom e la Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto. La commemorazione del genocidio dei rom si è tenuta per la prima volta nel 2016 in collaborazione con Romanipe, un'organizzazione no-profit che combatte i pregiudizi contro i rom e sostiene la causa affinché il Canada riconosca il genocidio dei rom e dei sinti.[18] Il museo organizza anche eventi che educano sull'Olocausto e sui problemi attuali dei diritti umani con ospiti relatori, film, laboratori e testimonianze dei sopravvissuti all'Olocausto.[19]
Istruzione e risorse
Il museo sviluppa una serie di risorse educative per gli insegnanti sul tema dell'Olocausto e dei diritti umani:[20] strumenti pedagogici, come A Brief History of Antisemitism in Canada, The Heart From Auschwitz e Hana's Suitcase sono prodotti in inglese e francese e sono disponibili gratuitamente sul sito web.[11][21]
Organizza anche una conferenza biennale per assistere e formare gli educatori. Nel 2017 ha ricevuto una sovvenzione dal fondo Inter-Action del governo canadese per il progetto Beyond the Walls of the Montreal Holocaust Museum. Il progetto (in collaborazione con associazioni di insegnanti, università, centri educativi sull'Olocausto, federazioni ebraiche e il Museo canadese per i diritti umani) fornisce agli educatori gli strumenti per insegnare l'Olocausto, il genocidio e i diritti umani.[22]
Posizioni pubbliche
Dal 2012 il museo prende pubblicamente posizione su alcune questioni che riguardano la storia dell'Olocausto e i diritti umani che preoccupano i cittadini canadesi. Tramite dichiarazioni, l'organizzazione di eventi e la presenza sui social media promuove la diversità e la consapevolezza pubblica, colmando il divario tra passato e presente.[23] Ha rilasciato dichiarazioni in cui accusa i Bills 60 e 62 del Quebec di fomentare razzismo e di rafforzare pregiudizi verso le minoranze emarginate.[23][24]
Lavorare con organizzazioni per i diritti umani e con le minoranze è un altro modo con cui il museo affronta le questioni attuali. Sostiene attivamente i diritti dei rifugiati attraverso dichiarazioni ed eventi.[25]
^ Kamins Toni, Canada's First Holocaust Memorial, su jta.org, 19 settembre 1979. URL consultato il 15 agosto 2019. Ospitato su Jewish Telegraphic Agency.