Tuttora integre ed in buone condizioni per gran parte del loro tracciato (mura aureliane, leonine e gianicolensi); parzialmente conservate (mura romulee e serviane)
«"Sic deinde, quicumque alius transiliet moenia mea" [...] Ita solus potitus imperio Romulus; condita urbs conditoris nomine appellata.»
(IT)
«"Così, d'ora in poi, [possa morire] chiunque osi scavalcare le mie mura". In questo modo Romolo si impossessò da solo del potere e la città appena fondata prese il nome del suo fondatore.»
Le mura di Roma sono i sei distinti sistemi difensivi sviluppati nel corso dei secoli, dalle origini della città fino al XVII secolo, tuttora in gran parte visibili o ravvisabili. Roma, infatti, è l'unica capitaleeuropea ad avere conservato quasi interamente il circuito delle sue mura e le porte.[1]
La città capitolina si munì di una cinta muraria fin dalle sue prime fasi, quando le mura non avevano solamente valore difensivo ma erano ritenute sante, in quanto sarebbe stato punito chiunque le avesse violate; la santità delle mura venne meno già in età repubblicana, quando avvenne il distacco tra la cerchia muraria e il pomerium, il confine sacro dell'urbs.[2]
Sul colle sono stati rinvenuti i resti di un muro di fortificazione dell'VIII secolo a.C., probabilmente parte della primitiva cinta muraria descritta da Tacito negli Annales: di forma quadrangolare, racchiudeva un'area di 285 ettari[3] e in essa si sarebbero aperte tre porte, la Mugonia, la Romanula e quella, presso il Foro Boario, in corrispondenza delle Scalae Caci.[4]
La prima grande cinta muraria viene attribuita, secondo la tradizione, all'epoca del reServio Tullio; tuttavia, le mura cosiddette "serviane" sono state costruite verosimilmente nel IV secolo a.C., motivo per cui vengono definite anche mura repubblicane. Misuravano circa 11 km e racchiudevano 6 dei 7 colli, Quirinale, Viminale, Esquilino, Palatino, Celio e Aventino (mentre il Campidoglio era dotato di una fortificazione propria). Secoli dopo, in età imperiale, esse furono abbandonate, parzialmente distrutte e sostituite dalle mura aureliane.[5]
Fatte costruire tra il 271 e il 275 dall'imperatoreAureliano (da cui prendono il nome),[6] queste mura si estendono per circa 19 km e delimitano, salvo qualche eccezione, l'attuale centro storico di Roma. In esse si aprono numerose porte, in corrispondenza di ciascuna grande via consolare; altrettanto numerose le posterulae, porte secondarie.[7]
Furono restaurate e rinforzate all'inizio del IV secolo dall'imperatore Massenzio e ristrutturate nel biennio 401-402 dall'imperatore Onorio per difendere la città dalla minaccia dei Goti; in tale occasione l'altezza delle mura, che oscillava tra 6 e 8 metri, fu raddoppiata.[8] Altri restauri furono compiuti ad opera di Belisario (VI secolo).[9] Attualmente la lunghezza delle mura, che si presentano in buone condizioni, misura circa 13 km.[10] All'interno della cerchia delle mura aureliane è stato inserito il muro Torto, un muraglione costruito nell'antichità come contenimento degli Horti Aciliorum.[11]
Delle mura, che misuravano circa 5 km ed erano dotate di 44 torri, rimane in piedi il tratto compreso tra Castel Sant'Angelo e la Torre di San Giovanni, all'interno dei Giardini Vaticani.[5][12]
Le mura vaticane circondano e delimitano la Città del Vaticano. Realizzate sotto i pontificati di Paolo III (1534-1549), Pio IV (1555-59) e Pio V (1559-65), furono erette a difesa della basilica di San Pietro e del Colle Vaticano, formando così un'unica fortificazione con le mura leonine, di cui oggi sono considerate parte.[15]
Nella parte settentrionale si erge il bastione di Michelangelo (o del Belvedere), costruito nel 1534; da esso partiva la muraglia collegata con Castel Sant'Angelo e parallela al Passetto di Borgo: tra il nuovo muro e il corridore furono realizzati i cosiddetti Borghi Nuovi.[5]