Dopo il successo dell'edizione inaugurale del 1981, che nonostante il carattere amichevole aveva richiamato attorno a sé un nutrito interesse per via del blasone e prestigio delle partecipanti, l'emittente televisiva Canale 5 ripropose la formula del Mundialito per club due anni più tardi. Per la seconda edizione, in programma nell'estate 1983, rimase invariata la sede di gara, lo stadio Giuseppe Meazza di Milano, nonché la formula della manifestazione, ovvero cinque club riuniti in un unico girone all'italiana la cui classifica finale avrebbe determinato la formazione vincente; decadde invece l'intento di riservare il torneo alle sole società fregiatesi, all'epoca, del successo nella Coppa Intercontinentale.
Rispetto all'edizione di esordio, fu rinnovato l'invito a tre compagini già protagoniste due anni prima, ovvero l'Inter campione uscente (trionfatrice in Intercontinentale nel 1964 e 1965), i concittadini del Milan (1969) e gli uruguaiani del Peñarol (1961, 1966 e 1982), cui si aggiunsero le novità dei brasiliani del Flamengo (1981) e degli italiani della Juventus — invitata ugualmente a partecipare al Mundialito, pur se fino a quel momento non si era mai laureata campione del mondo per club; era stata finalista nel 1973, ma solo per la rinuncia dell'Ajax detentore della Coppa dei Campioni.[1]
Avvenimenti
La Juventus, nonostante fosse reduce da un'annata più impegnativa rispetto alle rivali — sia per via della fatica accumulata dai suoi nazionali nella stagione successiva al campionato del mondo 1982,[2] sia per il raggiungimento delle finali di Coppa dei Campioni (perdente) e Coppa Italia (vincente)[3][4] —, al termine dei dieci incontri del girone risultò prima in graduatoria: dopo due pareggi con Milan e Peñarol, i bianconeri superarono l'Inter con un gol del giovane Storgato,[2] e nell'ultima risolutiva giornata ebbero la meglio sul Flamengo (cui sarebbe bastato un pari per ottenere il primo posto in classifica[5][6]) grazie alla rete decisiva di Boniek;[7] la vittoria assegnò ai torinesi il successo nella manifestazione,[3][4] oltre ai 100 000 dollari del premio finale in palio.[6]
L'undici piemontese si lasciò dietro nel girone proprio il Flamengo e l'altra sudamericana del Peñarol, mentre le due milanesi chiusero la classifica, con gli interisti fanalino di coda. La Juventus mise così in bacheca il trofeo internazionale, nella sua unica partecipazione al Mundialito per club; a completare il trionfo bianconero, il fantasista Platini venne eletto miglior giocatore del torneo.[4] L'attaccante milanista Serena emerse invece quale capocannoniere dell'edizione, con 4 reti.