Ha acquisito popolarità sul piano politico e sociale grazie alla sua lotta per l'approvazione della legge 76/2016, appunto nota come "legge Cirinnà", che ha istituito le Unioni civili in Italia sia per le coppie omosessuali sia per quelle eterosessuali.
Biografia
Di famiglia cattolica, compie i suoi primi studi presso una scuola privata di suore. Nonostante le iniziali opposizioni della madre, frequenta poi il Liceo Classico Statale "Tacito" di Roma, dove aderisce al movimento studentesco. Si laurea in legge alla Sapienza Università di Roma con una tesi in procedura penale; resta per altri dieci anni nell'ambiente universitario ricoprendo il ruolo di assistente, e lo abbandona quindi per seguire la politica.[1]
Alle primarie del PD del 2017 appoggia la candidatura a Segretario di Andrea Orlando sostenendo in un'intervista che «Renzi è stato un bravo Presidente del Consiglio ma un pessimo Segretario del PD»,[4] mentre appoggia la candidatura di Nicola Zingaretti alle primarie del 2019, affermando di mettere "per il momento" da parte l'ipotesi di candidarsi personalmente.[5][6]
Nel marzo 2018 risulta nuovamente eletta al Senato per la XVIII legislatura nel collegio plurinominale Lazio - 03, sempre all'interno del gruppo parlamentare del PD[7], e dal 2 maggio 2018 ricopre il ruolo di segretario d'Aula nell'ufficio di Presidenza del Gruppo.[8]
Il 2 settembre 2020 annuncia la volontà di candidarsi alle primarie del PD per le elezioni amministrative del 2021 a Roma,[9] candidatura poi ritirata l'11 maggio 2021 per sostenere l'ex ministro dell'economiaRoberto Gualtieri, risultato vincitore.[10]
Alle elezioni politiche del 2022 è candidata al Senato per il centrosinistra nel collegio uninominale Lazio - 04 (Roma Municipio VII), ma ottiene il 30,94% ed è sconfitta dalla candidata del centrodestra Ester Mieli (37,49%), non venendo dunque rieletta.
Membro della II Commissione permanente (Giustizia): dal 7 maggio 2013 al 22 marzo 2018
Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali: dal 20 marzo 2014 al 25 marzo 2014
Segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali: dal 26 marzo 2014 al 26 marzo 2015
Durante la XVIII legislatura, ha invece svolto i seguenti incarichi:
Membro della II Commissione permanente (Giustizia): dal 21 giugno 2018 al 28 luglio 2020
Segretario della II Commissione permanente (Giustizia): dal 29 luglio 2020
Membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani: dal 25 ottobre 2018 al 13 novembre 2018
Segretario della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani: dal 14 novembre 2018
Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere: dal 10 marzo 2021
Diritti civili e posizioni politiche
Diritti LGBT
«Queste persone per troppo tempo assenti e taciute, noi oggi le rendiamo finalmente presenti al resto della comunità politica, riconosciamo la loro esperienza di vita familiare come una realtà meritevole di tutela, perché attinente alla loro dignità personale.»
Il suo nome è legato alla cosiddetta "legge Cirinnà" di cui risulta prima firmataria, ovvero la legge 76/2016 sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze, presentata nell'ottobre 2015 e approvata nel maggio 2016 con l'appoggio di tutto il gruppo parlamentare del Partito Democratico.[11][12][13][14] La definisce tuttavia «rispetto al resto d'Europa già una sintesi moderata», scelta «per rispondere a criteri di prudenza, nella convinzione che alla piena eguaglianza si possa arrivare passo dopo passo».[15]
In seguito all'approvazione della stessa legge definisce «appena cominciata» la "stagione dei diritti", essendoci «molto ancora da fare»[16]: si dichiara infatti favorevole al matrimonio egualitario e alle adozioni per le coppie dello stesso sesso e per i single.[15][17] Tuttavia nell'aprile 2017 in un'intervista esprime la propria delusione affermando di non essere stata ascoltata dall'allora segretario del PD Matteo Renzi: «Dopo l’ottenimento del primo parziale risultato sui diritti civili, personalmente non sono stata più ascoltata né coinvolta in nulla. Tutto ciò che ho chiesto di poter fare non è stato fatto».[4]
Dal 4 gennaio 2018 aderisce alla costituzione del Comitato tematico DEMS Arcobaleno nell'impegno per i diritti civili, insieme ad altri esponenti del Partito Democratico come Sergio Lo Giudice e Daniele Viotti.[27] In vista delle elezioni politiche del 2018 insiste perché il PD proponga nel suo programma elettorale il matrimonio egualitario e le adozioni gay[17][28][29][30][31] (punti che tuttavia mancheranno nel programma ufficiale poi presentato dal PD[32]) e sottoscrive con DEMS Arcobaleno un documento con le proposte sui diritti delle persone LGBT.[30][33]
Sulla gestazione per altri afferma: «Un "no" netto allo sfruttamento delle donne, ma "sì" a un’attenzione per quelle realtà dove la maternità surrogata è regolamentata in modo limpido e tutelato».[17]
È nell'attuale legislatura (XVIII) la prima firmataria dei disegni di legge S. 59 "Disposizioni in materia di contrasto alle discriminazioni motivate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere" e S. 60 "Disposizioni in materia di contrasto alla discriminazione matrimoniale", non ancora discussi in Aula.[34]
In seguito all'esperienza della legge sulle unioni civili esprime forte dissenso rispetto al Movimento 5 Stelle, che in Parlamento non votò il maxiemendamento finale - prima appoggiato - per via del metodo anti-ostruzionistico del "canguro": «Ho lavorato con loro [con i 5 Stelle] due anni e poi, in poche ore, li ho visti protagonisti di una giravolta. Quindi non mi fido. La verita è che sono spaccati, c’è una parte oscurantista che è attaccata alla Lega. E un pezzo del Movimento che cerca di dare segnali, ma più che altro per motivi elettorali, per recuperare consensi a sinistra».[35]
In occasione del dialogo tra il Partito Democratico e il Movimento per la formazione del Governo Conte II in seguito alla crisi di governo del 2019[36], pur confermando che il "Movimento 5 Stelle sui diritti ha una posizione complessa e plurale, che alterna posizioni di apertura a chiusure anche brusche", afferma che "ci sono però alcuni temi sui quali si può senza dubbio ipotizzare un lavoro comune in Parlamento", come l'omotransfobia, il fine vita, la legalizzazione delle droghe leggere, il matrimonio egualitario, l'omogenitorialità e una riforma sulle adozioni.[37] Sempre in occasione dell'accordo di governo fra le due forze politiche, il nome di Monica Cirinnà appare fra quelli con possibili deleghe alle Pari Opportunità.[38] Al Dipartimento viene tuttavia nominata Elena Bonetti, nomina che commenta affermando: «Penso di essere una persona molto scomoda. Può darsi che in un governo di coalizione si cerchino persone meno divisive. So di avere un brutto carattere e porto avanti temi difficili con coraggio».[39]
Diritti delle donne
Nel 1997, al suo secondo mandato da consigliera comunale, viene nominata presidente della Commissione delle Elette e riesce a ottenere la fondazione della Casa Internazionale delle Donne a Roma. Ricopre la stessa carica durante la giunta di Gianni Alemanno (2008-2013) in quanto unica donna eletta nel Partito Democratico a Roma; proprio in seguito alla composizione della suddetta giunta presenta al Tar due ricorsi, ottenendo il riconoscimento della rappresentanza delle donne nella Giunta Comunale.[1]
Nel novembre 2017, quando la Casa Internazionale delle Donne viene minacciata di sfratto, si schiera in difesa di essa promettendo «resistenza passiva» e accusando la sindaca Virginia Raggi di non conoscere la storia del centro: «La storia della Casa delle donne è una storia di libertà, cultura, esperienza. [...] Cosa può saperne Virginia Raggi di questo? C’è un problema di ignoranza politica, di mancanza di conoscenza del movimento femminista. Una sindaca donna non si comporta così, se ha un minimo di infarinatura su questi argomenti».[40]
In seguito alla composizione del nuovo Parlamento per la XVIII legislatura si dice soddisfatta della maggiore presenza femminile, chiarendo tuttavia che «le pluricandidature non hanno permesso una maggiore e ulteriore presenza di parlamentari donne» ed esprimendo la convinzione che «la buona politica ha bisogno per rinnovarsi della visione e del contributo dei milioni di donne di questo Paese».[41]
Nella XVII legislatura sostiene il disegno di legge a favore degli orfani per crimini domestici,[42] mentre nella XVIII legislatura risulta cofirmataria del disegno di legge S. 174 sulla prevenzione e il contrasto dei matrimoni forzati.[34]
Si astiene durante la direzione del PD sul voto per l'approvazione delle liste elettorali in vista delle elezioni del 2018, accusando il gruppo dirigente del partito di aver violato i princìpi della parità di genere, e sottoscrive un appello che ne denuncia la situazione.[6] In seguito alla nomina di ministri del PD esclusivamente uomini al Governo Draghi, ha accusato il proprio partito di essere «falsamente femminista», «un partito di correnti al cui capo ci sono tutti maschi» e «che declina un'unità interna troppo spesso di sola facciata», invitando le donne del PD a costruire «una iniziativa politica autonoma, partendo proprio dalla questione della rappresentanza paritaria e dal lavoro» e auspicando presto un'assemblea nazionale.[43][44] Sul disegno di legge 735, meglio conosciuto come "ddl Pillon", riguardante le norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità, afferma che esso è un testo "pericoloso, medievale, arretrato e maschilista, che ritiene i bambini una proprietà dei genitori e che cerca di rendere il matrimonio indissolubile per tenere le donne sempre più ostaggio, anche di matrimoni che potrebbero finire male".[45]
Ambientalismo e animalismo
Nel 1991 fonda a Roma l'organizzazione non profit ARCA (Associazione Romana Cura Animali), con l'obiettivo di prendersi cura dei gatti e delle colonie feline.[1]
Nel 1993, eletta in consiglio comunale a Roma, le viene affidata la delega ai diritti degli animali, ufficio che ricopre anche durante il secondo mandato della giunta Rutelli (1997-2001) e sotto Walter Veltroni sindaco (2001-2008). Nel suo primo mandato da consigliera comunale istituisce inoltre il primo ufficio comunale in Italia per i diritti degli animali e ricopre l'incarico di vice presidente della Commissione Ambiente, mentre sotto Veltroni sindaco fa approvare il Regolamento capitolino per la tutela degli animali, tuttora vigente.[1][46]
Nell'aprile 1998 contribuisce a realizzare la società Bioparco S.p.A., trasformando così il vecchio Zoo di Villa Borghese nell'attuale Bioparco.[1][46]
Nel luglio 2012, in quanto responsabile delle politiche animali del PD Lazio, partecipa alla liberazione di sei cani beagle dall'azienda Green Hill di Montichiari, dei quali una cucciola viene da lei adottata.[47][48]
È vegetariana[49] e nella XVIII legislatura risulta prima firmataria dei disegni di legge S. 357 "Disposizioni in materia di tutela della scelta alimentare vegana" e S. 360 "Disposizioni in materia di reati contro gli animali".[50] Iniziative analoghe erano state avanzate durante la XVII legislatura.[51]
Vita privata
È sposata con Esterino Montino, senatore dal 2001 al 2008, nel 2013 eletto sindaco di Fiumicino per il Partito Democratico, con il quale condivide «la passione per la natura e gli animali, i viaggi e la buona tavola»;[1][52] si tratta per entrambi del secondo matrimonio; dalla sua prima unione, Montino aveva già avuto quattro figli.[53] Insieme al marito, Monica Cirinnà possiede un'azienda agricola biologica a Capalbio.[49]
Cirinnà ha un fratello e un fratello adottivo di origini egiziane.[54]
Controversie
Nel marzo 2019 la senatrice ha criticato l'organizzazione del World Family Council riunitasi nella città di Verona e, in occasione delle celebrazioni per la Giornata internazionale della donna, si è presentata a Roma con un cartello recante la scritta «Dio, patria, famiglia: che vita de merda». L'episodio ha ricevuto critiche da diversi esponenti del mondo politico, come dall'allora compagno di partito Carlo Calenda[55] e dalla leader di Fratelli d'ItaliaGiorgia Meloni, secondo la quale il cartello recava offesa ai sentimenti religiosi o patriottici dei cittadini.[56] Cirinnà ha dunque spiegato che nelle sue intenzioni il cartello non era un attacco a Dio, alla patria o alla famiglia in sé, bensì a "chi di quei tre concetti si fa scudo per creare un clima di discriminazione, oscurantismo e regressione culturale", sostenendo che «Dio, patria, famiglia» fosse "uno slogan fascista",[57] per quanto ciò non coincida esattamente alla realtà.[58]
Monica Cirinnà, Lilli Garrone, I gatti d'Italia. Storie, curiosità e avventure dei gatti più famosi che popolano e hanno popolato le città e i paesi d'Italia, Newton Compton, 2017, p. 316, ISBN978-88-227-0818-2.
Monica Cirinnà, Lilli Garrone, I gatti di Roma, Newton Compton Editori, 2018, p. 288, ISBN978-88-227-0170-1.
Anton Emilio Krogh, Monica Cirinnà, La forma del cuore, Ugo Mursia Editore, 2021, p. 252, ISBN978-88-425-6400-3.