Questo monastero fu fondato dal re Ferdinando II d'Aragona e dalla regina Isabella I di Castiglia per commemorare sia la nascita del loro figlio, il principe Giovanni, sia la loro vittoria nella battaglia di Toro (1476) sull'esercito di Alfonso V del Portogallo e del principe Giovanni.[1] Per simboleggiare la vittoria dei cristiani nella lunga campagna di Granada, la sua facciata esterna in granito è decorata, secondo un ordine della regina del 1494, con le manette e le catene indossate dai prigionieri cristiani di Granada tenuti dai Mori e rilasciati durante la Reconquista.[2]
Anche il principe Giovanni del Portogallo celebrò la sua vittoria sull'esercito castigliano dei monarchi cattolici con una solenne processione in ogni anniversario della battaglia.[3][4] Questa apparente contraddizione fu una conseguenza dell'indeciso esito militare della battaglia: le truppe al comando di Afonso V vennero separate[5][6] mentre le forze guidate dal principe Giovanni del Portogallo sconfissero[7][8] l'ala destra castigliana e rimasero in possesso del campo di battaglia.[9][10]
Indubbiamente, la battaglia rappresentò una decisiva vittoria politica per i monarchi cattolici,[11][12] assicurando loro il trono e aprendo la strada ai futuri regni uniti di Spagna. Così scrisse lo storico e accademico spagnolo Rafael Casas:
"... San Juan de los Reyes nasce dalla volontà reale di costruire un monastero per commemorare la vittoria in una battaglia dall'esito incerto ma decisivo, quella combattuta a Toro nel 1476, che consolidò l'unione dei due più importanti Regni Peninsulari."[13]
Toledo fu scelta come sito per la costruzione del monastero per la sua posizione geografica centrale e perché era stata la capitale dell'antico regno visigoto, ricostituito simbolicamente da Isabella e Ferdinando con il ripristino dell'unità perduta della Spagna, attraverso l'unione di Castiglia e Aragona.[13]
Storia
Questo monastero fu inizialmente chiamato "San Juan de la Reyna"[14] e fu concepito per essere il mausoleo dei monarchi cattolici anche se dopo la Reconquista di Granada, i reali scelserro la Cattedrale di Granada come luogo di sepoltura.
La costruzione del monastero iniziò nel 1477 seguendo i progetti dell'architetto Juan Guas, e fu completata nel 1504. Venne dedicato a San Giovanni Evangelista ad uso dei frati francescani. Nel 1809 il monastero fu gravemente danneggiato dalle truppe napoleoniche durante l'occupazione di Toledo e abbandonato nel 1835. Il restauro iniziò nel 1883 ma non fu completato fino al 1967. Il monastero fu restituito all'ordine francescano nel 1954.
Descrizione
Il monastero è un esempio dello stile isabellino. La sua chiesa ha la forma di una croce latina, con bracci corti, una navata allungata (circa 50 metri di lunghezza e 30 metri di altezza) e cappelle laterali situate tra gli archi a cupola, tre cappelle su entrambi i lati della navata, e altre due sotto il coro. La chiesa è degna di nota per la sua decorazione con gli stemmi dei monarchi cattolici tenuti da aquile. Il coro è decorato con un altare (metà del XVI secolo) dell'ex Ospedale di Santa Cruz dello scultore Felipe Bigarny e del pittore Francisco de Comontes, raffigurante scene della Passione e della Resurrezione, nonché due scene della leggenda della Santa Croce.
Jean Dumont (1993), La “imcomparable” Isabel la Catolica (The “imcomparable” Isabella, the Catholic), Madrid: Encuentro Editiones, printed by Rogar-Fuenlabrada.