Laureata all'accademia di Belle Arti, all'inizio degli anni 1990 ha contribuito a creare una originale forma di graffiti writing assieme a Mademoiselle Kat utilizzando l'inusuale vernice acrilica al posto dello spray, per poi passare ad esprimersi su tela e realizzando sculture, nel 1999 ha realizzato la sua prima mostra[1]. Tutti i suoi soggetti, senza eccezioni, sono donne, in ogni forma ed espressione.
Vanessa è stata fortemente influenzata dalla libera figurazione pittorica e da artisti giapponesi quali Junko Mizuno, ma anche da cartoni animati e dalle forme delle pin upanni cinquanta, ed infine dalle strisce comiche di Vaughn Bodé. Sui suoi inizi dedicati all'aerosol art ha dichiarato:[2]
«Dipingere sui muri era un modo di boicottare l'arte convenzionale. Agli inizi, ero una mente ribelle. Lo trovavo più emozionante perché proibito dipingere sui muri mi permetteva di essere libera, era illegale e non censurabile. Inoltre è una sfida: ogni volta che dipingo una parete c'è il rischio di vedere il mio lavoro cancellato. Poiché mi piace muovermi e entrare in contatto con la gente, preferisco disegnare in strada, in modo da rendere la mia arte accessibile a più persone possibili»
Realizzazioni inizialmente autobiografiche, da ella stessa definite rappresentazioni di "una mal celata megalomania"[3], sono diventate molto introspettive, segnalandosi per alcuni dettagli come le mani con sole quattro dita e l'utilizzo di animaletti come conigli e cerbiatti accostati a figure femminili spesso in pose sensuali, erotiche.
Recentemente si è trasferita a Barcellona ed ha realizzato disegni per la nuova collezione della Fornarina. Miss Van inoltre è nominata nel fumetto semi-autobiografico di Mitch Clem, San Antonio Rock City.[4]
^Dalle pagine della galleria che rappresenta Miss Van da aprile 2006, la Magda Danysz Gallery di Parigi, [1]Archiviato il 9 novembre 2007 in Internet Archive.