Nacque a Travnik, in Bosnia Erzegovina, allora territorio dell'Impero austro-ungarico, il 17 giugno 1915,[N 1] figlio di Ivan e Zofia Babińska.[1] Dopo la fine della Grande Guerra, nel 1919 la sua famiglia si trasferì in Polonia, stabilendosi a Ostrowie Wielkopolskim.[2] Frequentata la scuola elementare "Tadeusz Kościuszko", e poi il ginnasio statale maschile, nel maggio 1935 superò l'esame di maturità, seguito da un corso presso la Szkole Podchorążych Piechoty (Scuola cadetti di fanteria) di Różan, fu ammesso a frequantare l'Accademia dell'aeronautica polacca a Dęblin.[1]
Nel 1938 conseguì il brevetto di pilota di caccia, e prestò servizio con la 111 Eskadry Myśliwskiej del III/1 Dywizjonie Myśliwskim del 1 Pułku Lotniczego con il grado di podporucznik pilot.[3]
Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, nel settembre 1939, e l'immediato inizio della campagna di Polonia, la 111 Eskadry Myśliwskiej venne assegnata alla Brygada Poscigowa, posta a difesa dell'area di Varsavia.[4] Il 3 settembre il suo cacciaPZL P.11c rimase stato gravemente danneggiato in combattimento aereo da un Messerschmitt Bf 110, ma egli riuscì a lanciarsi con il paracadute con successo.[5][1]
Durante la campagna di settembre, il giorno 8 abbatte, insieme ad altri piloti, un aereo da ricognizione Henschel Hs 126[N 2][6] a Podłęż.[1]
Il 17 settembre a lui, e ad altri piloti, fu ordinato di portarsi in Romania dove venne internato nel campo di Focsani, ma riuscì a fuggire e si recò in Francia via mare viaggiando dapprima bordo della nave greca Ajos Nikolaos, su cui raggiunse Beirut, e poi sulla francese Ville de Strasbourg con cui raggiunse Marsiglia il 29 ottobre.[1]
Dopo aver seguito un corso per l'addestramento al pilotaggio degli aerei francesi sul campo d'aviazione di Lyon-Bron, venne assegnato alla III Klucza Kominowego al comando di Kazimierz Kuzian, equipaggiata con i caccia Morane-Saulnier MS-406, che ricevette il compito di proteggere le fabbriche aeronautiche intorno alla città di Nantes.[1] Tuttavia egli non partecipò al alcun combattimento aereo,[7] e dopo la caduta della Francia, nel giugno 1940, venne evacuato in Gran Bretagna[8] sbarcando a Liverpool il 23 giugno.[1]
Dopo un corso di addestramento avanzato presso una Operational Training Unit della Royal Air Force fu assegnato al neo-costituito No.303 Polish Fighter Squadron, di stanza presso la base RAF Northolt, equipaggiato con velivoli Hawker Hurricane ed entrò in servizio nel corso della battaglia d'Inghilterra il 31 agosto 1940.[9]
Nel suo primo giorno di combattimento abbatte un caccia Messerschmitt Bf 109 su Biggin Hill.[1] Probabilmente il 2 settembre ne abbatte un altro, ma il suo Hurricane venne danneggiato ed egli fu costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza[10] scortato da un altro Hurricane pilotato dal sergenteJan Rogowski.[1]
Il 6 settembre conseguì una nuova vittoria abbattendo un altro Bf 109, e il 15 settembre un Bf 109 e un Bf 110.[1] Il 27 settembre conseguì una nuova doppietta abbattendo un Bf 109 e un bombardiereHeinkel He 111, e il 5 ottobre abbatte un altro Bf 109 su Horsham.[11] Dopo una pausa operativa, lo squadron ritornò in zona di operazioni nel gennaio 1941, equipaggiato con i Supermarine Spitfire per eseguire missioni sulla Francia.
Il 22 giugno durante una missione di scorta a dei bombardieri riuscì ad abbattere un Bf 109 e il 27 giugno ne danneggiò un altro.[1] Nel mese di ottobre fu messo a riposo, assegnato per sei mesi in qualità di istruttore presso la Combat Training Unit del No.58 Operational Training Unit a Grangemouth,[1] ma dopo tre mesi chiese volontariamente di ritornare a un incarico operativo.[1]
Rientrò al suo reparto nel gennaio 1942, ma rimase ucciso il 14 febbraio fu ucciso per un incidente di volo sulla RAF Northolt dopo che il suo Spitfire Mk.VB RF-K (BL432) si disintegrò in volo alla quota di 3.000 piedi (910 m) a causa dei troppi G a cui era stato esposto nel corso delle manovre acrobatiche.[1] Il velivolo cadde in vite ed egli vi rimase intrappolato non riuscendo a lanciarsi con il paracadute.[12] Dal 19 febbraio 1942 riposa nel cimitero di Northwood.[1][13]
Mirosław Ferić è stato l'undicesimo asso dell'aviazione da caccia polacca durante la seconda guerra mondiale con 8 e 2/3 vittorie confermate e 1 probabile. Dal settembre 1939 aveva tenuto un diario personale, che successivamente divenne la storia del No.303 Squadron.[1][14]
(EN) Mark Bristow, A History of Royal Air Force Northolt, RAF Northolt, No. 1 AIDU, 2005.
(PL) Wacław Król, Myśliwcy, Warszawa, Ministerstwo Obrony Narodowej, 1980, pp. 230–256, ISBN83-11-06396-6.
(PL) Richard King, Dywizjon 303 walka i codzienność, Warszawa, Wydawnictwo RM, 2012, pp. 39, ISBN978-83-7243-979-6.
(PL) Tadeusz Jerzy Krzystek e Anna Krzystek, Polskie Siły Powietrzne w Wielkiej Brytanii w latach 1940-1947 łącznie z Pomocniczą Lotniczą Służbą Kobiet (PLSK-WAAF), Sandomierz, Stratus, 2012, pp. 176.
(PL) Jerzy Pawlak, Polskie eskadry w Wojnie Obronnej 1939, Warszawa, Wydawnictwa Komunikacji i Łączności, 1991.
(PL) Jerzy Pawlak, Absolwenci Szkoły Orląt: 1925-1939, Warszawa, Retro-Art, 2009.
(PL) Piotr Sikora, Asy polskiego lotnictwa, Warszawa, Oficyna Wydawnicza Alma-Press, 2014, pp. 213-217.
(PL) Józef Zieliński, Asy polskiego lotnictwaa, Warszawa, Agencja lotnicza ALTAIR, 1994, p. 38.
(PL) Józef Zieliński, Lotnicy polscy w Bitwie o Wielką Brytanię, Warszawa, Oficyna Wydawnicza MH, 2005, pp. 46-47.
(PL) Józef Zieliński, 303 Dywizjon Myśliwski Warszawski im. Tadeusza Kościuszki., Warszawa, Bellona, 2003, pp. 46-47.