Il suo compito era quello di prestare assistenza morale e materiale a civili e militari internati e rimpatriati, i civili sfollati in seguito ai bombardamenti o provenienti dalle ex colonie italiane, i profughi, partigiani smobilitati in seguito allo scioglimento delle formazioni alle quali appartenevano e relative famiglie, anche dei caduti.
Aveva un forte radicamento sul territorio, con uffici presenti in ogni capoluogo di provincia: fino al 1946, a Milano, era presente una sede staccata del Ministero con il compito di coordinarne le attività nel Nord Italia.
Nel 1947 stila una relazione che calcola in 1.45 milioni, il numero degli italiani ancora detenuti nei campi di prigionia in tutto il mondo.
Gli Uffici provinciali, invece, vennero soppressi solo nel 1954 e confluiranno nella Divisione Assistenza delle Prefetture.
Attività
Coordinava la attività di ricerca dei dispersi e di rimpatrio dall'estero, dei profughi, degli internati e dei prigionieri italiani, gestiva i 109 Centri di Raccolta Profughi, costruiva alloggi destinati ai connazionali assistiti, erogava generi di prima necessità, si occupava del reinserimento lavorativo dei reduci di guerra anche offrendo loro posti di lavoro nella pubblica amministrazione.
Forniva, infine, assistenza sociale e sanitaria.
Presso tale dicastero era inserita la Commissione Riconoscimento Qualifica Partigiani, per il riconoscimento degli status di patriota, partigiano combattente, caduto per la lotta di liberazione, mutilato o invalido per la lotta di liberazione.
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Ministri senza portafoglio (nei precedenti governi)
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Sono inclusi tra parentesi i dicasteri accorpati (con link) e quelli ridenominati nel corso del tempo
^abIstituito come Dipartimento della Presidenza del Consiglio (funzioni delegate a Ministri senza portafoglio); poi accorpato nel Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ricostituito come Ministero con portafoglio ed infine di nuovo accorpato.