Le vetture erano suddivise in classi in base alla cilindrata. Si iscrissero 108 concorrenti, di questi 81 presero il via da Brescia e solo 42 di loro completarono il percorso.[1]
Così modificato il tracciato raggiunse una distanza complessiva di 1621,000 km; 2,800 in più rispetto all'anno precedente dovuti essenzialmente a piccole deviazioni.
Gara
Resoconto
Il percorso della terza edizione della Mille Miglia non venne modificato ma gli iscritti si ridussero leggermente, escludendo quasi completamente i concorrenti stranieri, anche a causa della concorrenza del Gran Prix di Monaco, organizzato nello stesso fine settimana. Anche per queste assenze le concorrenti più accreditate per la vittoria finale rimanevano le Alfa Romeo e le OM, entrambe vincitrici di una delle due edizioni precedenti della gara.
Tra le 1100 partirono oltre 25 Fiat 509 su diversi livelli di preparazione insieme ad altre concorrenti straniere come una Peugeot 5CV tipo MM e due Salmson, di cui una per Luigi Fagioli, mentre tra le 5000 vi erano due vetture americane, una Chrysler 72 e una Buick.
La partenza viene data alle 11 del mattino e la gara inizia a ritmo sostenuto, causando ritiri importanti come quelli di Mazzotti - Maggi e della baronessa d'Avanzo, dovuti a problemi meccanici, e di Nuvolari, per uscita di strada nei pressi di Piadena. A Bologna sorprendentemente è prima la Maserati 26 M Sport di Maserati e Borzacchini, seguita dalle Alfa Romeo 6C 1750 SS di Campari - Ramponi, Varzi -Colombo e Brilli-Peri - Canavesi e Bornigia - Pintacuda, poi dalla OM 665 "Superba" S MM di Morandi - Rosa e dalla Lancia Lambda di Strazza - Varallo. Sulle strade "di casa" Brilli-Peri rompe la macchina e si deve ritirare nel tentativo di attaccare la Maserati in prima posizione, che arriva per prima anche al controllo orario di Roma.
Al giro di boa della Capitale dietro la Maserati di Maserati - Borzacchini si trovano l'Alfa Romeo 6C 1750 SS di Campari - Ramponi a 4 minuti, quella di Minoja - Marinoni a 20 e infine quella di Varzi - Colombo a 40. Sulla via del ritorno a Brescia la Maserati tipo 26 B MM Sport si deve ritirare a Terni, proprio sulle ben conosciute strade dell'Umbria dove Baconin Borzacchini aveva tentato di continuare ad aumentare il suo vantaggio sulle Alfa Romeo, che adesso hanno strada libera. Ad Ancona infatti Campari è primo, seguito dalla Lancia Lambda Spider Casaro di Strazza - Varallo a 22 minuti e dall'Alfa Romeo di Minoja - Marinoni, rallentata dall'investimento di un cane che ha danneggiato gravemente l'assale anteriore.[2]
Campari - Ramponi sono ancora primi al secondo passaggio da Bologna, inseguiti dalla prima OM 665 "Superba" S MM di Morandi - Rosa a 22 minuti, dalla Lancia Lambda di Strazza - Varallo a 30 e da una delle altre Alfa Romeo 6C 1750 SS di Varzi - Colombo a 36. Quest'ultimo equipaggio, sulle strade del Veneto dove Campari mantiene la testa della gara nonostante due forature impreviste, riesce a recuperare e a sorpassare la Lancia Lambda di Strazza - Varallo, arrivando a Brescia con soli due minuti di ritardo sulla OM seconda classificata.
Primi tra le vetture fino a 5.0 litri e 22° assoluti si classificarono Giocchino Leonardi ed Ezio Barbieri su una Chrysler 72. Le Fiat 509 S dominarono la classe 1,1 litri con 7 esemplari nei primi 7 posti, con i vincitori Tamburi e Ricceri classificatesi 26° assoluti.