Michel Colombe è il figlio di Guillemette e di Philippe Colombe, scultore, che ha prodotto, nel 1416, una scultura nella tomba di Jean de Brosse (con un epitaffio aggiunto dopo la sua morte), una Pietà, e un San Martino per la chiesa di Nostra Signora di Huriel.
Fu fratello del noto miniaturistaJean Colombe.[1][2]
Fu attivo soprattutto a Tours anche se si conoscono solo le opere della sua vecchiaia, le uniche sopravvissute al passare del tempo.[3]
Sappiamo che Michel Colombe era presente a Moulins nel 1484: con Jehan de Rouen e Thévenin l'Imageur, è incaricato di creare "elefanti articolati" in occasione dell'ingresso nella città della nuova duchessa Catherine d'Armagnac, moglie di Giovanni, duca di Borbone.
Suo nipote Guillaume Regnault si addestrò nel suo atelier.[6]
Mentre in Borgogna si evidenziarono e si amplificarono le anticipazioni barocche di Claus Sluter, e ai confini con le Fiandre la scultura fu influenzata da elementi gotici fiammeggianti, invece la scuola della Loira predilesse la tradizione francese, quindi il suo stile si basò sul rifiuto di ogni esagerazione, seguendo la pittorica art de la détente.[3]
Le ispirazioni straniere che al massimo accolsero Colombe ed i suoi seguaci, Regnault e Jean de Chartres, furono alcuni temi iconografici presi in prestito dalla scultura italiana, come le statue delle Virtù cardinali, agli angoli del basamento di Nantes.[3] Evidenti furono anche le influenze di Jean Perréal, presenti nel delicato San Giorgio.