Quasi nulla è noto della vita di Menelao. Pappo e Proclo lo dicono di Alessandria e Claudio Tolomeo ricorda due sue osservazioni astronomiche del 98 . Il dialogo di PlutarcoDe facie quae in orbe lunae apparet, ambientato a Roma, ha per oggetto una conversazione alla quale partecipa il matematico Menelao. Ciò ha fatto pensare che lo scienziato possa aver trascorso parte della sua vita a Roma.
Lo Sphaerica
L'unica opera di Menelao conosciuta, gli Sphaerica, è un trattato in tre libri di geometria (e trigonometria) sferica: il più importante sull'argomento conservatosi dall'antichità.
Autori arabi gli attribuiscono degli Elementi di geometria e un testo di meccanica, ma queste opere non si sono conservate. Alcuni storici moderni gli avevano attribuito anche la composizione di un catalogo stellare, ma su basi che sono apparse inconsistenti a Neugebauer.
Edizioni moderne
Halley, Edmond (ed.), Menelai Sphaericorum Libri III, Oxonii 1758.
Krause, Max (ed.), Die Sphaerik von Menelaos aus Alexandrien in der Verbesserung von Abu Nasr Mansur b.'Ali b.'Iraq, Berlin, Weidmann, 1936.
(LA) Menelaus Alexandrinus, Sphaericorum libri tres, Oxonii, sumptibus Academicis, 1758. URL consultato il 15 giugno 2015.
Roshdi Rashed and Athanase Papadopoulos, Menelaus' Spherics. Early Translation and al-Māhānī / al-Harawī's Version. De Gruyter, Scientia Graeco-Arabica 21. xiv, 874 pages. ISBN 978-3-11-056987-2