Mela Runsè

Runsè
Mele varietà "Runsè" provenienti da un'azienda agricola di Verrayes, Aosta, intenta a recuperare le varietà antiche
Origini
Luogo d'origineItalia (bandiera) Italia
RegionePiemonte
Dettagli
Categoriaortofrutticolo
SettoreProdotti vegetali allo stato naturale o trasformati

La mela Runsè (o Runzè) è un'antica varietà di mele del Piemonte, originaria del Pinerolese. Il nome deriva dai rovi (le ronze in piemontese), ma la genesi è incerta: alcuni riportano che molti rovi infestavano l'area in cui crebbe la pianta madre; secondo un'altra ipotesi, il rimando ai rovi deriverebbe dalle chiome del melo, estremamente folte e intricate se non vengono potate; una terza ipotesi lega il nome all'aroma intenso di questa mela.[1]

Storia

Mele runsè in vendita in un mercato di Torino

Alcune testimonianze riportano che questa cultivar fu creata verso il 1870 tra la frazione di Babano e quella di San Michele di Cavour; altre fonti riferiscono di una sua nascita ai primi del Novecento nella frazione di Sant'Anna di Cavour.[1]

Negli ultimi anni, come per altre varietà antiche, c'è stata una riscoperta di questa mela. Le mele Runsè sono inserite nell'Arca del Gusto di Slow Food e sono state riconosciute, insieme ad altre 7 varietà, nella denominazione "antiche mele piemontesi" che tutela i prodotti tipici dalla Provincia di Torino.[2]

Caratteristiche

Il frutto è di media pezzatura, la buccia è liscia, con un color rosso vinoso (sopra ad un fondo giallo verde non più visibile a mela matura), lucente e senza ruggine. La polpa è color bianco-crema con sfumature rosate. È un'ottima mela da tavola: all'assaggio si presenta succosa, dal sapore acidulo e molto aromatico. Tardiva, si raccoglie tra la fine di ottobre e i primi di novembre.

Note

  1. ^ a b Runsè (PDF), su Gli itinerari della bioversità: Il frutteto, evv.it, Gal Escartons e Valli Valdesi, 2006, 12-13. URL consultato il 13 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Antiche mele piemontesi., su provincia.torino.it, Provincia di Torino, 28 luglio 2010. URL consultato il 13 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2011).

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