Il macaco cinomolgo, detto anche macaco cancrivoro, macaco mangiagranchi, macaco di Buffon o macaco di Giava (Macaca fascicularis (Raffles, 1821)) è un primate della famiglia dei Cercopitecidi.[2]
Descrizione
La lunghezza del corpo è tra 40 e 65 cm, mentre quella della coda è in genere uguale o maggiore. I maschi, che pesano tra 4,7 e 8,3 kg, sono nettamente più grandi delle femmine, il cui peso si assesta tra 2,5 e 5,7 kg.[3] I maschi si differenziano dalle femmine anche per i canini nettamente più sviluppati. Il colore della pelliccia sul lato dorsale è bruno rossiccio, mentre quello sul lato ventrale è più chiaro. La parte glabra del muso è marrone.
L'attività è diurna e prevalentemente arboricola, ma il macaco cinomolgo cerca il cibo anche al suolo. Vive in gruppi con più maschi e femmine adulti, che possono contare fino a 60 individui. Nei gruppi vige una rigida gerarchia, sia tra i maschi sia tra le femmine; la gerarchia tra i maschi è stabilita anche mediante lotte violente, ed i gruppi difendono il proprio territorio anche con la forza.
Alimentazione
La dieta è costituita soprattutto di frutta e semi, ma comprende anche altri alimenti vegetali, insetti, uova di uccelli e piccoli vertebrati. I gruppi che vivono presso la costa si nutrono anche di crostacei e molluschi marini.
Riproduzione
La gestazione dura circa sei mesi e si conclude con la nascita di un solo piccolo. La maturità sessuale è raggiunta tra 3 e 4 anni dalle femmine e intorno ai 6 anni dai maschi. La longevità osservata in cattività arriva fino a 40 anni.
^ab(EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Macaca fascicularis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN0-8018-8221-4.
^(EN) Lowe S., Browne M., Boudjelas S., De Poorter M., 100 of the World’s Worst Invasive Alien Species - A selection from the Global Invasive Species Database (PDF), su issg.org, The Invasive Species Specialist Group (ISSG), a specialist group of the Species Survival Commission (SSC) of the World Conservation Union (IUCN), dicembre 2000 (aggiornato novembre 2004). URL consultato il 21 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2018). Un riepilogo in forma di immagini è disponibile sul medesimo sito: View 100 of the World's Worst Invasive Alien Species (PDF), su issg.org, IUCN/SSC Invasive Species Specialist Group (ISSG), Auckland, New Zealand. URL consultato il 1º ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2018).