Uomo di vasta e raffinata cultura (era membro onorario dell'Istituto Lombardo di Scienze, Lettere ed Arti), dal 1810 fu amico e padre spirituale di Alessandro Manzoni e della sua famiglia, esercitando una notevole influenza sull'evoluzione spirituale dello scrittore: su sua richiesta, il Manzoni scrisse le sue Osservazioni sulla morale cattolica.
Il suo giansenismo era più moderato rispetto a quello del Degola, il primo maestro spirituale di Manzoni, e si discostava dalla dottrina portorealista in merito alla questione della Grazia. Si dimostrò disponibile a mettere in discussione il principio secondo cui solo gli eletti potevano essere salvati, mentre per gli altri non c'era possibilità di redenzione finale.[2]