Partecipò alla seconda guerra mondiale sul fronte francese e su quello greco-albanese rimanendo gravemente ferito. Combatté nella Resistenza come membro del Comitato di Liberazione Nazionale di Campobasso. Gli fu conferita la medaglia di bronzo.
Autore di numerosi racconti, la sua migliore espressione narrativa è costituita dal suo romanzo d'esordio "Scala a San Potito", nel quale a fare da sfondo e protagonista è una Napoli travolta dalla miseria e dalla guerra.
Morì suicida a Napoli nel 1967 all'età di 46 anni, qualche giorno prima della pubblicazione del suo ultimo racconto A che serve uno scrittore.[3]
Dal 2007, in sua memoria, l'Istituto "D. Gravino" di Ururi (Campobasso) ha creato il Premio nazionale di narrativa in lingua italiana e arbëreshë “Luigi Incoronato”, riservato agli alunni delle classi V della scuola primaria e delle classi I – II – III della scuola secondaria di primo grado[4]
^Per queste notizie biografiche e per ulteriori dettagli, cfr. Angelo Mele, Luigi Incoronato, in Letteratura italiana, I Contemporanei, Milano, Marzorati, 1974, p. 1161.
^Un elenco completo e un'ampia disamina delle opere di questo autore, nonché un'esauriente bibliografia sul medesimo, sono contenuti nel citato contributo di Angelo Mele, op. cit., pp. 1161 - 1177.