Traslitterazione Inès il kol, yitwildù ħorrìn w mitsèwìn fì keramithom w ħùqùqhom. Għendhom rùħ w għqel w yilzimhom yitgħamlù mebìnèt bgħeđhom fì għeqlìyye mtegħ exwewìyye.
Distribuzione geografica delle diverse varianti dell'arabo in Tunisia. In verde sono indicati i dialetti hilalici e in marrone quelli pre-hilalici.
L'arabo tunisino o tunisino (تونسي, Tunsi), è la varietà di lingua araba parlata in Tunisia, parte del continuum linguistico maghrebino. È parlato da circa undici milioni di persone in Tunisia, e dai tunisini residenti all'estero (principalmente in Francia, in Italia . È generalmente noto sotto il nome di Tunsi,[2] che significa tunisino,[3][4] o di Darija[5] ("linguaggio colloquiale"), per venire distinto dall'arabo standard, la lingua ufficiale del paese.
L'arabo tunisino appartiene ad un continuum dialettale coesistente con le varietà arabe parlate nelle regioni limitrofe dell'Algeria orientale e della Libia occidentale. Morfologia, sintassi, pronuncia e vocabolario dell'arabo tunisino sono molto diversi da quelli dell'arabo standard[2]: pertanto risulta difficilmente comprensibile dai parlanti di lingua araba del Medio Oriente, compresi gli egiziani;[senza fonte] mentre è più facilmente comprensibile per gli altri maghrebini di lingua araba, al prezzo di uno sforzo per adattarsi a forti differenze soprattutto nella prosodia.[senza fonte] Le varietà tunisine presentano una profonda vicinanza con la lingua maltese.[11]
Varianti
L'arabo tunisino comprende una moltitudine di dialetti, divisi principalmente in due famiglieː da una parte i dialetti pre-hilalici e dall'altra i dialetti hilalici.
^ Tilmatine Mohand, « Substrat et convergences : Le berbère et l'arabe nord-africain », in Estudios de dialectologia norteaafricana y andalusi, n. 4, 1999, pagg. 99-119.
^(FR) Tilmatine Mohand, Substrat et convergences: Le berbére et l'arabe nord-africain (1999), in Estudios de dialectologia norteafricana y andalusi 4, pp 99–119
^(ES) Corriente, F. (1992). Árabe andalusí y lenguas romances. Fundación MAPFRE.
^ I. Zribi, R. Boujelbane, A. Masmoudi, M. Ellouze, L. Belguith e N. Habash, A Conventional Orthography for Tunisian Arabic (PDF), su researchgate.net, Reykjavík, Proceedings of the Language Resources and Evaluation Conference (LREC), 2014.
^ Albert J. Borg e Marie Azzopardi-Alexander, Maltese, in New York, Routledge, 1996, p. XIII, ISBN0-415-02243-6.
«La source immédiate pour l'arabe vernaculaire parlé à Malte était la Sicile musulmane mais son origine ultime semble avoir été la Tunisie. En fait, le maltais possède quelques traits typiques de l'arabe maghrébin même si près de 800 ans d'évolution l'ont quelque peu éloigné du tunisien.»