Le glorie di Maria

Le glorie di Maria
AutoreAlfonso Maria de' Liguori
1ª ed. originale1750
GenereLibro spirituale di mariologia
Lingua originaleitaliano

Le glorie di Maria è un'opera di impegno dogmatico di mariologia composta nel 1750 da Sant'Alfonso Maria de' Liguori[1], dottore della chiesa.

Immacolata Concezione, di Bartolomé Esteban Murillo

Storia

L'opera è stata scritta ai tempi del Giansenismo, che criticavano la devozione mariana per cui ne nacque una polemica che favorì la diffusione del libro.[2]

Contenuto

Il libro unisce numerose citazioni in favore della devozione alla Beata Vergine Maria dei Padri della Chiesa e dei Dottori della Chiesa con proprie vedute personali sulla venerazione mariana, e comprende una serie di "esempi" e preghiere a Maria.[3]

La prima parte dell'opera mariana si concentra sulla Salve Regina, la preghiera, e spiega come Dio ha dato Maria all'umanità come la "Porta del Cielo". Su questo argomento, S. Alfonso cita San Bonaventura, e cioè:

«San Bonaventura aggiunge che Maria è detta porta del cielo perché nessuno può entrare in cielo se non passa per Maria, che ne è la porta.»

La seconda parte dell'opera affronta, nel primo capitolo, le principali feste mariane: Immacolata Concezione, Nascita, Presentazione, Annunciazione, Visitazione, Purificazione, Assunzione, Dolori di Maria; nel secondo capitolo si concentra sui Sette Dolori di Maria, spiegando come il suo "martirio prolungato" è stato maggiore di quello di tutti gli altri martiri; nel terzo capitolo discute dieci diverse virtù di Maria Santissima; mentre nel quarto capitolo fornisce una raccolta di devozioni mariane, meditazioni e preghiere. Un'appendice è dedicata a difendere il ruolo di Maria come mediatrice di tutte le grazie.

Edizioni

Note

  1. ^ Alfonso Maria de'Liguori, Prefazione, in Le glorie di Maria, Shalom, 2009, p. 11.
  2. ^ Prefazione, in Le glorie di Maria, Edizioni San Paolo, 2002, pp.10.
  3. ^ Ogni capitolo delle due Parti termina con Esempio e Preghiera.

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