Erika Kohut è una brillante insegnante di pianoforte presso il conservatorio di Vienna. Anche se ha ormai passato i quarant'anni, continua a vivere in un appartamento con l'anziana e possessiva madre. Dietro il suo atteggiamento rigido e impeccabile si nasconde in realtà una donna sessualmente repressa, tormentata da perversioni sadomasochistiche e voyeuristiche. Nella sua esistenza, l'unica cosa in grado di far sentire "viva" Erika è il maltrattare, punendoli e offendendoli, i suoi allievi che lei segretamente detesta: infatti distruggerà tutte le prospettive musicali di una sua allieva di talento, ferendole le mani con dei cocci di vetro che lei stessa ha infilato nella tasca della giacca della ragazza. Perversamente, annusa i fazzoletti intrisi di sperma degli uomini masturbatori di un peep show.
Durante un concerto privato conosce Walter, un attraente studente di ingegneria, che rimane colpito dal suo fascino. Egli è un ottimo pianista, in grado di eseguire con grande talento brani di Schumann e Schubert, autori che lei apprezza vivamente. Dopo un'iniziale ritrosia, Erika diventa ossessionata da Walter e quest'ultimo sembra intenzionato ad iniziare una relazione con lei, ma la donna, pur acconsentendo, pone per iscritto una serie di regole a cui il ragazzo dovrà attenersi nella relazione: regole dettagliate di un rapporto sadico-masochistico in cui lui sarà il padrone e lei sottomessa.
In breve Walter non è più disposto a sopportare le fantasie con le quali lei si approccia, e tenta inutilmente di convincerla ad instaurare una normale relazione affettiva: eppure, dopo l'ennesimo rifiuto sessuale da parte di Erika, il ragazzo si scatena rabbiosamente contro di lei, violentandola. Il giorno dopo, quando Erika vuole avvicinarlo per parlargli, lui la saluta senza accennare ad altro. Ad Erika non rimane altro che trafiggersi con un coltello e andarsene sanguinante per le vie della capitale austriaca.