Il film, co-diretto da Carlos Saldanha e basato su un racconto originale di Michael J. Wilson, è il primo capitolo dell'omonimo franchise (nonché primo lungometraggio Blue Sky Studios in assoluto), proseguito con altri cinque sequel, diversi cortometraggi, due speciali televisivi e una serie animata. Il cast vocale è formato da Ray Romano, John Leguizamo, Denis Leary e Wedge stesso (nel ruolo di Scrat, il quale non ha voce ma emette solo urla e squittii).
Paleolitico, circa 20.000 anni fa. Il film si apre su di uno scoiattolo dai denti a sciabola di nome Scrat che cerca di sotterrare la sua ghianda per la primavera, ma un sacco di sventure si abbattono su di lui ogniqualvolta tenta di metterla al sicuro durante il corso del film (maggior parte delle quali sono crepe nel terreno che si espandono e sfociano in terremoti). Un'era glaciale si sta abbattendo sulla Terra e molte specie viventi sono minacciate dalla mancanza di cibo o dal clima più freddo, il che le costringe a migrare verso sud. Lo scorbutico e asociale mammutManfred, invece, sembra incurante del pericolo e non prende parte alla migrazione di massa, camminando in direzione opposta. Nel frattempo, il logorroico MegalonyxSid si accorge che la sua famiglia lo ha abbandonato (di nuovo) mentre dormiva: decide dunque di migrare da solo, ma finisce per far infuriare due brontoteri dopo aver rovinato accidentalmente il loro pranzo: un dente di leone. Nella fuga incontra casualmente Manfred, che lo aiuta a disfarsi dei due aggressori. Sid, molto grato al mammut (che soprannomina “Manny”), è intenzionato a unirsi a lui in cerca di possibile protezione, cosa che Manfred accetta mal volentieri.
Nel frattempo, vicino a un accampamento di uomini di Neanderthal, un branco di tigri dai denti a sciabola, capeggiato dal malvagio Soto, sta organizzando un attacco agli umani come vendetta per l'uccisione di molti membri del loro branco: ordina infatti a Diego, suo secondo in comando, di rapire il bambino figlio del capovillaggio e consegnarglielo vivo, poiché vuole ucciderlo e sbranarlo personalmente. All'alba del giorno seguente, le tigri attaccano e Diego si intrufola nella tenda dove si trova il piccolo, il quale viene però salvato dalla madre, che pur di proteggerlo si getta da una cascata tenendolo in braccio. Le tigri battono in ritirata: Soto, infuriato per il fallimento del piano, ordina a Diego di trovare il bambino e portarglielo, altrimenti ne pagherà le conseguenze. Il capovillaggio, accortosi della scomparsa della moglie e del figlio, insegue le tigri.
Intanto, mentre si trovano nelle vicinanze della cascata, Manny e Sid incontrano la madre del bimbo, aggrappata a un ramo e ormai in fin di vita, che prima di morire trascinata dalla corrente affida il figlio a Manny. Il mammut vorrebbe abbandonarlo, ma Sid, impietosito, desidera riportarlo al villaggio degli umani, notando il fuoco dell'accampamento, ma Diego irrompe sulla scena puntando al bambino. La tigre cerca di raggirarli spiegando che vuole solo riportare il bambino a casa, ora che gli umani se ne sono andati; non credendogli, Manny si decide ad aiutare il bradipo, raggiungendo con lui la sommità della cascata solo per trovare l'accampamento vuoto. È allora che Diego si offre di condurli dagli umani al "passo dei ghiacciai", quando in realtà è segretamente intenzionato a portarli a "Mezzo Picco", località del covo di Soto e delle altre tigri. Manny, ignaro, accetta a malincuore e il loro viaggio ha inizio.
Durante il cammino, il bambino inizia a piangere per la fame; i tre trovano per caso un'anguria, che però viene sottratta loro da una comunità di dodo che stanno raccogliendo scorte di cibo per superare l'era glaciale. Manny, Sid e Diego, per fortuna, riescono a riprendersi l'anguria dopo essersi battuti contro gli sciocchi pennuti, che finiscono per eliminarsi da soli precipitando dall’altura su cui vivono. Durante la notte, mentre Manny, Sid e il bambino dormono, Diego cerca di sottrarre silenziosamente il piccolo al mammut, ma a seguito dei suoi tentativi falliti scopre di essere pedinato da due membri del suo branco, Oscar e Zeke, i quali gli riferiscono che Soto si sta stancando di aspettare e sta cominciando a sospettare di lui. Diego allora rivela che dovranno aspettare se vogliono gustarsi anche della carne di mammut.
Nei giorni a seguire, il quartetto procede verso la propria destinazione, ma sulla via Diego scopre che li sta effettivamente portando dagli umani, visto che anche loro sono sulle tracce del suo branco, così insiste per condurre il trio attraverso una "scorciatoia" che passa per le grotte ghiacciate. Al loro interno, saranno però costretti ad inseguire il bambino per una rete di scivoli di ghiaccio, al termine della quale il gruppo scopre delle parete piene di graffiti rupestri, uno dei quali rappresenta una battuta di caccia al mammut. Notando lo sguardo triste di Manny, Sid e Diego si accorgono che fu così che egli perse la moglie e il figlio; da allora, si rifugia nel dolore cercando di rimanere da solo. Quando poi il mammut rischierà la vita per salvarlo da un fiume di lava a un passo da Mezzo Picco, Diego, turbato dal vissuto di Manny, inizia a nutrire seri dubbi sulla propria missione; quella stessa notte, dopo che Sid scopre le proprietà delle pietre focaie per il loro accampamento, tali dubbi si rafforzano ancora di più quando il bambino inizia a muovere i primi passi in autonomia e sceglie di andare proprio dalla tigre, che ormai si sta chiaramente affezionando a lui.
Il gruppo raggiunge il Mezzo Picco, dove è pronta l'imboscata organizzata dal branco di Soto, ma Diego, pentito di aver ingannato i compagni, rivela loro tutto. Manny è furibondo per il suo tradimento, ma la tigre ha già pensato a un altro piano per salvare la squadra: Diego raggiunge il suo branco dicendo loro di prepararsi, poi aizza le tigri contro Sid, che finge di avere il bambino ma in realtà le conduce da Manny, il quale le stende con un tronco. Soto, rimasto indietro, evita però la batosta e si appresta ad attaccare il mammut, scoprendo che Diego ha voltato loro le spalle. Soto cerca di avventarsi su Manny, ma Diego si frappone tra i due, subendo un colpo fatale; quando poi Soto viene distratto dall'arrivo di Sid e del bambino, Manny ne approfitta per scagliarlo contro una parete al di sotto di selva di stalattiti, che gli cadono addosso, uccidendolo. Spaventate, il resto delle tigri scappa, mentre Diego, felice di aver scelto il giusto branco a cui appartenere, incoraggia gli amici a proseguire il cammino senza di lui, per poi chiudere gli occhi e rimanere lì a morire.
Manny e Sid riescono a raggiungere gli umani e consegnano il bambino a suo padre; prima di separarsi da lui per sempre, promettono di non dimenticarlo mai. Il capo, ormai vedovo, lascia a Manny come ricordo la collana della moglie defunta, per poi andarsene insieme ai compagni. A sorpresa, Diego, vivo e vegeto, raggiunge il luogo dell’incontro e anche lui ha modo di salutare il piccolo. Con il trio riunito, essi si preparano a unirsi agli altri animali nella migrazione verso sud.
Il film si chiude con un salto temporale di 20.000 anni dopo: l'era glaciale si è conclusa e Scrat è sopravvissuto rimanendo intrappolato dentro un blocco di ghiaccio assieme alla sua amata ghianda. Trascinato dalle onde del mare, arriva in un'isola tropicale e si scongela lentamente, ma perde la sua ghianda per via della marea, facendolo arrabbiare. Lo scoiattolo trova quindi una noce di cocco e cerca di sotterrarla, provocando una crepa che porta all'eruzione di un vulcano.
Il film è stato prodotto dalla collaborazione tra la Twentieth Century Fox Film Corporation, che ha presentato il film, la Blue Sky Studios, e la Twentieth Century Fox Animation. Si tratta del primo film prodotto dalla Fox Animation dopo Titan A.E. Per la pre-produzione ci si dovette lavorare per più di un anno prima che venisse creata qualsiasi animazione.
Colonna sonora
La colonna sonora ufficiale dell'era glaciale è stata rilasciata il 14 maggio 2002 da Varèse Sarabande . La colonna sonora del film è stata composta da David Newman ed eseguita dalla Hollywood Studio Symphony. La canzone "Send Me on My Way" dei Rusted Root che è presente nel film, è assente dall'album[1].
Brani
Opening Travel Music (1:17)
Rinoceronti arrabbiati (2:14)
Umani / Diego (1:43)
Tigers Going for Baby (3:12)
Dodo (0:42)
Fighting Over the Melons (2:01)
Walking Through (1:25)
Baby's Wild Ride (1:56)
Controllare la caverna (3:43)
Scappando dalla lava (2:27)
Baby Walks (1:34)
Le tigri cercano di prendere il bambino (5:41)
Restituire il bambino (6:26)
Voci
James Earl Jones e Ving Rhames sono stati originariamente considerati per doppiare Manny; alla fine il ruolo è andato a Ray Romano.
John Leguizamo ha provato 30 voci diverse per Sid. Dopo aver visto un documentario sui bradipi ha imparato che questi animali conservano il cibo in bocca e ha deciso di provare a parlare come se avesse del cibo in bocca e ha deciso che era la voce perfetta per Sid.
La 20th Century Fox ha lanciato il film in home video con un budget per il marketing di circa 85 milioni di dollari: la più grande somma spesa fino a quel momento per un DVD.
In seguito all'acquisizione della 21st Century Fox da parte della The Walt Disney Company, "L'era Glaciale", insieme a tutti i lungometraggi Blue Sky Studios, è stato reso disponibile il 1º marzo 2020 su Disney+ negli Stati Uniti e il 24 marzo in Italia.
Accoglienza
Incassi
L'era glaciale è stato rilasciato il 15 marzo 2002 e ha avuto un weekend di apertura di $ 46,3 milioni, un numero elevato di solito non visto fino alla stagione estiva e molto più avanti della proiezione più ottimistica della Fox di circa $ 30 milioni. Ha battuto il record per un'apertura di marzo e all'epoca era la terza migliore apertura di sempre per un film d'animazione, dopo Monsters & Co. ($ 62,6 milioni) e Toy Story 2 ($ 57,4 milioni).[3]
L'era glaciale ha terminato la sua corsa al botteghino nazionale con $ 176.387.405 e ha incassato $ 383.257.136 in tutto il mondo, essendo il nono più alto incasso del 2002 in Nord America e l'ottavo miglior in tutto il mondo all'epoca,[4] a fronte di un budget di produzione di $ 60 milioni.
Critica
Il film ha ricevuto recensioni favorevoli da parte della critica. Su Rotten Tomatoes ha una percentuale di gradimento del 77% sulla base di 168 recensioni, con una valutazione media di 6,80 su 10, il consenso critico del sito recita: "Anche se L'era glaciale sta calpestando gli stessi terreni di Monsters & Co. e Shrek, ha abbastanza arguzia e risate per stare in piedi da solo".[5] Su Metacritic ha ottenuto un punteggio del 60% su 31 recensioni, che significa "recensioni miste o medie".[6]
Roger Ebert del Chicago Sun-Times ha assegnato al film 3 stelle su 4 e ha scritto "Sono venuto per deridere e sono rimasto a sorridere".[7] Elvis Mitchell del The New York Times ha definito il film una "stravaganza di animazione computerizzata blandamente simpatica".[8]
Candidatura al miglior montaggio in un film d'animazione a Sean Garnhart, Steven Visscher, Paul Urmson, Lewis Goldstein, Craig Berkey, Frank Kern, Kam Chan, Albert Gasser, Marissa Littlefield, Nicholas Renbeck, Kenton Jakub
Candidatura al miglior film d'animazione per la famiglia
Inesattezze storiche
Molti degli animali che appaiono nel film si trovano in un periodo (era glaciale) e/o in un luogo (Nord America) in cui non avrebbero potuto essere: macrauchenia e glyptodon vivevano durante l'era glaciale, ma in Sud America, dove il clima non era molto diverso da quello di oggi, anche se ci sono scoperte che affermano che i glyptodon emigrarono in Centro e Nord America; il palaeotherium, il brontotherium e l'embolotherium vivevano durante l'Eocene (30-40 milioni di anni fa), rispettivamente in Europa, Nord America e Asia; l'oritteropo esisteva già ma, proprio come oggi, viveva in Africa. I dodi, che si sono estinti solo in tempi recenti (XVII secolo), vivevano solo nell'isola di Mauritius, mentre gli uomini Neanderthal, seppur esistenti durante l'era glaciale, vivevano solo in Europa e Asia. Soltanto i mammut lanosi, le tigri dai denti a sciabola, i megalonyx e i lupi terribili (i "cani" della tribù) sarebbero potuti davvero essere lì.[senza fonte]