Nei primi due anni a Chicago, Sloan lavorò sotto coachRed Kerr, poi arrivò sulla panchina Dick Motta, che gestì la squadra nelle successive otto stagioni. Chicago inanellò cinque stagioni vincenti consecutive e raggiunse due finali di Conference consecutive, nel 1974 e nel 1975, perdendole contro i Milwaukee Bucks di Kareem Abdul-Jabbar e contro i Golden State Warriors di Rick Barry.
L'anno successivo Sloan si infortunò gravemente al ginocchio e fu costretto al ritiro. Senza di lui la squadra crollò, finendo con un record di 24-58.
Ha terminato la sua carriera con 14 punti e, soprattutto, 7,4 rimbalzi a partita: una media incredibile per una guardia.
Ancora a Chicago, da allenatore
Chiusa la carriera da giocatore i Bulls gli offrirono prima un posto da scout e, nella stagione 1977-78, la carica di vice-allenatore, per promuoverlo poi capo allenatore nel 1979. Sono i Bulls di Reggie Theus e Artis Gilmore, sicuramente una squadra dal grande potenziale.
Una stagione mediocre all'esordio fa da prologo ad una buona annata nel 1980-81. La squadra ottiene un record di 45-37 ma, al secondo turno dei play-off, si trova di fronte Larry Bird e i futuri campioni dei Boston Celtics. È troppo per questi Bulls, che finiscono travolti per 4-0.
L'anno seguente Sloan non termina la stagione: viene rimpiazzato dopo 51 partite da Rod Thorn.
Coach da record a Salt Lake City
Jerry Sloan diventa coach degli Utah Jazz nel 1988. In questi anni nella squadra nascono e si consolidano stelle NBA del calibro di Karl Malone e John Stockton, raggiungendo 2 NBA Finals nel 1997 e nel 1998, venendo in entrambi i casi sconfitto dai Chicago Bulls di Michael Jordan.
La fine dell'era Sloan
Il 10 febbraio 2011, dopo 23 anni sulla panchina dei Jazz, Jerry Sloan annuncia le sue dimissioni dalla guida della franchigia di Salt Lake City.
Alla base di questa sorprendente decisione ci sarebbero alcune importanti divergenze con la stella della squadra, Deron Williams. In vero stile-Sloan però Jerry non accende polemiche giustificando il ritiro per "mancanza della giusta energia per restare in panchina". Le dimissioni di Sloan fecero sì che anche il suo vice, Phil Johnson, arrivasse a rinunciare alla propria carica dichiarando: «Sono arrivato con Jerry e me ne vado con lui».[1] Sloan chiuse la sua carriera a Salt Lake City con il record di 1221 vinte e 803 perse (è il quarto coach più vincente della lega) e la soddisfazione di aver portato i Jazz a due finali NBA consecutive, perse entrambe contro i Chicago Bulls di Michael Jordan.
Vita privata
Sloan è stato sposato con la sua prima moglie, Bobbye, per 41 anni. Conosciutisi durante il liceo, i due sono rimasti insieme fino alla morte di lei, avvenuta nel 2004 a causa di una neoplasia del pancreas. Precedentemente alla diagnosi, la moglie aveva già lottato per 6 anni contro una forma di tumore al seno.
Nel 2006, Sloan è convolato a nuove nozze, con Tammy Jessop.
Allenatore degli Utah Jazz per 23 stagioni consecutive (1127 vittorie): record nella storia degli sport americani. Il suo record di 1127 è rimasto imbattuto fino al 4 febbraio 2017: la vittoria dei San Antonio Spurs contro i Denver Nuggets per 121-97 ha permesso a Greg Popovich di raggiungere il record NBA all time di 1128 vittorie con la stessa squadra e di battere il precedente record di Jerry Sloan.[4]
Inserito tra i 15 Greatest Coaches in NBA History nel 2022
* - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di allenatori, sia in qualità di giocatori. ** - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di allenatori, sia in qualità di contributori. *** - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di contributori, sia in qualità di giocatori.