Per due volte respinto al concorso del Prix de Rome, nel 1785 si classificò secondo con il quadro Orazio uccide sua sorella Camilla (Horace tue sa soeur Camille), ma poté usufruire del primo premio del 1783, tenuto in riserva; infatti, ci fu un vero e proprio intrigo, fomentato da Jean-Baptiste Marie Pierre, che avrebbe preferito Guillaume Guillon Lethière a Desmarais, costringendolo a posticipare sino al 1786 la sua partenza per Roma.[1]
Giunto a Roma, vi soggiornò fino al 1790, anno in cui ripartì per la Francia.[1] Ben presto però, nel 1792, ritornò a Roma a causa dello scoppio della Rivoluzione francese, ma già nel 1793 dovette fuggire dalla città e rifugiarsi in Toscana.[1]
Nel 1806, Elisa Bonaparte Baciocchi si mise alla ricerca di artisti per rigenerare l'Accademia di Belle Arti di Carrara e Desmarais si rivelò come uno dei migliori candidati.[1] Il 25 luglio 1807 fu nominato "professore di pittura e maestro di disegno" presso l'Accademia di Carrara; il 16 dicembre fu nominato vice-direttore del Museo e il 27 marzo 1809 divenne vice-presidente dell'Accademia.[1] Tra i suoi allievi spicca il nome dello scultore italiano Pietro Tenerani.[1]