Il nome del genere (Jaegeria) è stato definito dal botanico germanico Carl Sigismund Kunth (1788-1850) nella pubblicazione "Nova Genera et Species Plantarum - 4(18): 218" del 1818[2], mentre il nome scientifico della sottotribù, derivato al suo unico genere, è stato definito per la prima volta dal botanico americano José L. Panero nella pubblicazione "Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York - 87(1): 11" nel 2005.[3]
Descrizione
Le specie di questo genere sono delle erbe annuali o perenni, alcune sono acquatiche; in alcune specie gli steli sono fistolosi e presentano dei radicamenti ai nodi.[4][5]
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto, sono picciolate o sessili. La lamina ha una forma da lanceolata a ovata; la superficie è percorsa da 3 - 5 nervi.
I capolini di tipo radiato, disposti in posizione terminale o ascellare, sono solitari o raggruppati in cime panicolate. I capolini sono formati da un involucro a forma da campanulata a emisferica composto da diverse squame (o brattee) disposte su una serie al cui interno un ricettacolo da piatto a convesso, e provvisto di pagliette, fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. Le squame sono subuguali e a consistenza erbacea; quelle più interne hanno gli apici trilobati, con ali ialine e cigliate e avvolgono gli acheni dei fiori del raggio e gli ovarii. Il ricettacolo ha una forma da convessa a conica poco profonda.
Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
I fiori sono tetraciclici (a cinque verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori del raggio sono femminili (fertili o sterili), le corolle sono colorate di giallo o bianco sfumato di rosa. I fiori del disco sono ermafroditi con corolle colorate da giallo a giallo-verdastro, qualche volta sono contrassegnate di porpora; in alcuni casi le corolle sono tetramere. Il calice è ridotto ad una coroncina di squame.[7]
L'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi, pelosi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[7] Le antere hanno una forma ovata e sono provviste (oppure no) di tricomi ghiandolosi.
Il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[7]. Gli stigmi possiedono delle superfici stigmatiche parallele, gli apici sono da acuti a ottusi ed hanno delle piccole appendici.
I frutti sono degli acheni senza pappo. L'achenio è a forma clavata e obovoide, la superficie è nera e glabra.
La famiglia di appartenenza del genere (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[9] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[10]). La sottofamigliaAsteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Millerieae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Millerieae a sua volta è suddivisa in 8 sottotribù (Jaegeriinae è una di queste).