L'Impero cinese si riferisce a una serie di dinastie e stati che hanno governato la Cina nel corso della sua lunga storia, caratterizzata da un'evoluzione sociale, culturale ed economica senza pari. Oltre duemila anni di dominio interrotti solo da sporadiche ribellioni e guerre civili. Il termine "Impero cinese" è utilizzato per descrivere un'entità politica che ha avuto un'influenza profonda non solo sulla Cina, ma anche su gran parte dell'Asia orientale. Dalla Dinastia Qin, che unificò il paese nel 221 a.C., fino all'ultimo impero, la Dinastia Qing, che cadde nel 1912, l'Impero cinese ha attraversato numerose vicissitudini.[1]
Dinastia Qin (221-206 a.C.)
L'idea di un impero in Cina ha le sue radici in epoche antiche. Prima dell'era imperiale la Cina era costituita da vari stati e regni in lotta tra loro, l'epoca in questione prese infatti il nome di Periodo dei regni combattenti (475-221 a.C.). Questo periodo di frammentazione politica e conflitti interni culminò con l'unificazione della Cina da parte della Dinastia Qin.
I Qin erano considerati la prima dinastia imperiale della Cina. Il primo imperatore adottò una serie di riforme centralizzate e standardizzazioni che hanno gettato le basi per l'unità culturale e politica del paese. Introduzione di un sistema di scrittura unificato, unificazione delle misure e costruzione di strade e canali sono soltanto alcuni dei suoi provvedimenti. Tuttavia l'autoritarismo e le politiche oppressive e la lotta per il potere tra i nobili e i funzionari portò a disordini interni, indebolendo ulteriormente il controllo della dinastia e culminando in una ribellione popolare. Alla fine, Liu Bang, un ex contadino e leader di una delle ribellioni, riuscì a sconfiggere le forze Qin e a fondare la dinastia Han nel 206 a.C. La sua ascesa segnò la fine della dinastia Qin e l'inizio di un nuovo periodo di stabilità.[2]
Dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.)
Han Occidentale
Durante la Dinastia Han occidentale, la capitale fu stabilita a Chang'an (l'attuale Xi'an). Questo periodo fu segnato da importanti riforme politiche e sociali, nonché da un'espansione territoriale significativa. L'imperatore Han Wudi è stato uno dei sovrani più noti dell'epoca, famoso per il suo espansionismo e per aver aperto la Via della seta, che facilitò il commercio tra Oriente e l'Occidente.
La dinastia Han è inoltre conosciuta per aver promosso il confucianesimo come filosofia di Stato, che influenzò profondamente la cultura cinese nei secoli successivi. Nel frattempo furono sviluppati anche importanti testi storici, come il "Libro degli Han", che documenta la storia della dinastia.[3]
Han Orientale
Dopo un breve periodo di interregno la dinastia Han fu infine restaurata, dando inizio al periodo della Han orientale. La capitale fu spostata a Luoyang. Questo periodo vide un ulteriore sviluppo culturale e scientifico, ma anche un crescente declino politico e sociale. Corruzione, lotte interne e ribellioni contadine portarono a una crisi che culminò con la caduta della dinastia Han.[4]
Periodo dei Tre Regni (220-280)
Il periodo dei Tre Regni fu un'epoca storica caratterizzata dalla frammentazione dell'Impero cinese in tre stati principali:
Wei: Fondato da Cao Cao, il Regno Wei si trovava nel nord della Cina e riuscì a diventare il più potente dei tre. La sua capitale era Luoyang e il suo governo si distinse per le riforme amministrative e militari.
Regno Shu: Fondato da Liu Bei, un generale e leader carismatico, questo stato si trovava nella parte sud-occidentale della Cina e la sua capitale era Chengdu. Liu Bei è spesso ricordato per la sua alleanza con Zhuge Liang, un noto stratega.
Regno Wu: Fondato da Sun Quan, il Regno Wu si estendeva lungo la costa orientale, con la capitale a Jianye (oggi Nanchino). Wu era noto per la sua marina e per il suo ruolo strategico nel controllo delle vie commerciali fluviali.
Il periodo dei Tre Regni è famoso per le numerose battaglie, tra cui la celebre Battaglia di Chibi nel 208 d.C., dove le forze alleate di Wu e Shu sconfissero le truppe di Wei, impedendo la loro espansione nel sud. Il periodo si concluse definitivamente nel 280 d.C., quando il Regno Wu fu conquistato dal regno Wei che a sua volta fu in seguito rovesciato, segnando l'inizio di un nuovo periodo di unificazione della Cina.[5]
Dinastia Jīn (265-420)
La Dinastia Jīn fu fondata nel 1115 da Aguda, capo tribale dei Jurchen, una popolazione che abitava in Manciuria. Aguda e il suo popolo intrapresero una serie di campagne militari e grazie a una combinazione di abilità e alleanze strategiche, riuscirono a conquistare gran parte della Cina settentrionale. I Jurchen adottarono molte pratiche culturali e amministrative locali, fondendo le loro tradizioni con quelle cinesi. La Dinastia Jīn stabilì una corte imperiale a Zhongdu (l'attuale Pechino), che divenne un importante centro culturale e politico.
Inoltre implementarono un sistema di governo centralizzato e svilupparono un'amministrazione efficiente, ispirata ai modelli cinesi ed ebbero relazioni complesse con i vicini, come i Song del Sud e con i popoli nomadi dell'Asia centrale.[6]
Dinastie del Nord e del Sud (420-589)
Questo periodo è caratterizzato dall'ennesima frammentazione politica e dalla divisione tra le Dinastie del Nord e del Sud. Nonostante le divisioni politiche, questo periodo vide un importante fiorire culturale, in particolare nel campo della poesia e della filosofia. Le dinastie meridionali erano spesso influenzate dal buddismo, che stava guadagnando popolarità in tutta la Cina. La divisione tra le dinastie del Nord e del Sud rifletteva in particolare le differenze etniche, culturali e politiche tra le varie regioni del paese.[7]
Dinastia Sui (581-618)
La Dinastia Sui è stata una breve ma significativa dinastia cinese che ha segnato la transizione tra il periodo dei Tre Regni e la successiva Dinastia Tang. Fondata da Yang Jian, noto come imperatore Wen, Sui è stata una dinastia caratterizzata da importanti riforme politiche, economiche e culturali, nonché da grandi opere pubbliche. L'imperatore Wen implementò una serie di riforme amministrative per rafforzare il governo centrale. Riorganizzò il sistema burocratico, semplificò il codice legale e migliorò la tassazione. Queste misure aiutarono a stabilizzare l'economia e a migliorare le condizioni di vita della popolazione. Uno dei progetti più ambiziosi della dinastia Sui fu la costruzione del Grande Canale, una vasta rete di canali che collegavano il fiume Giallo e il fiume Yangtze. Questo progetto non solo facilitò il commercio e il trasporto, ma contribuì anche all'integrazione economica e culturale dell'Impero cinese.[8]
Dinastia Tang (618-907)
La dinastia Tang è considerata uno dei periodi d'oro della storia cinese. Sotto i Tang, la Cina raggiunse vette senza precedenti in termini di cultura, arte e commercio. La dinastia si espanse notevolmente, influenzando gran parte dell'Estremo oriente. Il famoso poeta Li Bai e l'architetto del sistema burocratico Han Yu, sono figure iconiche di questo periodo. Durante il suo dominio, ci fu una notevole tolleranza religiosa. Il buddismo, in particolare prosperò e si diffuse, influenzando massicciamente i movimenti culturali artistici. Allo stesso tempo, il confucianesimo rimase una filosofia centrale nella vita politica e sociale cinese. Il declino della Dinastia Tang iniziò nel IX secolo, a causa di fattori interni come la corruzione burocratica, le lotte di potere, le ribellioni e fattori esterni come le invasioni di popoli nomadi. La Ribellione di An Lushan fu un evento cruciale che indebolì gravemente l'impero, così la dominazione dei Tang terminò nel 907 con la sua sostituzione da parte delle Cinque Dinastie e Dieci Regni.[9]
Dinastia Song (960-1279)
La Dinastia Song è nota per i suoi progressi tecnologici e culturali. Nonostante le sfide militari, i Song promuovevano un'economia fiorente e innovativa, con sviluppi in agricoltura e commercio. Durante questo periodo vennero sviluppate le prime forme di stampa e la Cina vide la nascita di una classe commerciale urbana. La divisione in Song settentrionali e Song meridionali rappresenta un'importante fase di transizione nella storia cinese.[10]
Dinastia Yuan (1271-1368)
La Dinastia Yuan fondata dai mongoli sotto l'autorità di grandi condottieri come Gengis Khan e suo nipote Kublai Khan. Quest'epoca segnò la prima dominazione straniera che la Cina abbia mai avuto. Si vide l'apertura della nazione verso il mondo occidentale con un'importante interazione culturale e commerciale. Sebbene gli Yuan siano ricordati per la loro tolleranza religiosa e culturale, la loro debolezza politica e militare portò alla loro caduta.[11]
Dinastia Ming (1368-1644)
La Dinastia Ming è nota per il suo ripristino dell'ideologia confuciana come principale perno dello Stato e per il rafforzamento del potere imperiale. Durante questo periodo l'impero si impegnò in importanti progetti di costruzione, tra cui la Grande muraglia cinese. I Ming promossero anche il commercio marittimo, con viaggi di esplorazione condotti dall'ammiraglio Zheng He. Tuttavia il declino economico e le pressioni interne portarono alla fine della dinastia.[12]
Dinastia Qing (1644-1912)
La Dinastia Qing fu l'ultima dinastia imperiale cinese e rappresentò un periodo di grande espansione territoriale e culturale. I Qing erano in origine un semplice clan manciù, ma una volta acquisito il dominio della Cina, contribuirono a raggiungere la massima estensione territoriale nella storia dell'impero. La dinastia dovette tuttavia affrontare diverse sfide significative, tra cui le guerre dell'oppio e l'opposizione interna, culminata nella Rivoluzione Xinhai del 1911, che portò alla caduta dell'impero e all'instaurazione della repubblica.[13]