All'indomani delle elezioni politiche del 2020 il partito di cui è leader raccoglie il 24,87% e lui annuncia la volontà di formare il miglior governo della storia slovacca[1].
Il 4 marzo la presidente Zuzana Čaputová gli affida l'incarico di formare il nuovo governo[2] e il successivo 13 marzo egli dichiara di avere raggiunto un accordo per formare una coalizione di centro-destra con i partiti Siamo una Famiglia, Libertà e Solidarietà e Per la Gente[3]. Dopo aver ottenuto l'approvazione della presidente il 16 marzo, il 18 marzo annuncia la lista dei ministri del suo governo, che ha giurato ed è entrato in carica il 21 marzo 2020[4][5].
Il 29 marzo 2021 si è dimesso dopo che, all'insaputa degli altri membri del governo e della maggioranza che lo stava sostenendo, ha deciso di acquistare duecentomila di dosi del vaccino di produzione russa Sputnik V, non autorizzato dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA)[6][7]. Da mesi era criticato per la pessima gestione della seconda ondata della pandemia di COVID-19 dei mesi di febbraio e marzo 2021 nel corso della quale la Slovacchia era divenuto il paese membro col maggior numero di decessi procapite[7].
Nello stesso 2021 diviene ministro delle finanze del governo Heger. Nel giugno del 2022 si oppone a un pacchetto di aiuti per le famiglie promosso dagli alleati di SaS[8]. A seguito della crisi nel mese di settembre 2022 i ministri di SaS si dimettono e vengono sostituiti con ministri indipendenti. Con l'uscita di SaS dalla compagine governativa, l'esecutivo Heger diventa un governo di minoranza, che può contare su 70 seggi su 150.[9]