Nella Sicilia dei primi anni 2000, Catello, un politico condannato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, si vede offerta la libertà da parte dei servizi segreti in cambio del suo aiuto nel catturare il suo figlioccio d'un tempo: il boss mafioso Matteo.[1]
Catello comincia quindi una corrispondenza epistolare con quest'ultimo, ormai stanco della sua vita da latitante, nella speranza di indurlo a rivelare per errore, in uno dei suoi pizzini, il proprio nascondiglio.
Il piano di Catello, tuttavia, fallisce, finendo con l'arrestare solo i familiari di Matteo, i quali, per vendetta, faranno poi ammazzare il genero dell'ex-sindaco.
Il film ha incassato 2.026.604€ con 245347 presenze.[8]
Critica
Aldo Spiniello, nella sua recensione su Sentieri Selvaggi, dà al film 4 stelle su 5 e scrive che, nella visione di Grassadonia e Piazza «La storia della latitanza di Matteo Messina Denaro è rimodellata con la libertà di una rilettura che può rischiare anche il tradimento, ma che è un sano atto di coraggio».[9]
Note
^abGermano interpreta un personaggio fortemente ispirato, ma non esplicitamente identificato come Messina Denaro.