I Gufi cantano due secoli di Resistenza (1965 ) è il secondo album registrato da I Gufi e segue di pochi mesi il primo Milano canta . L'album raccoglie canti sociali e antimilitaristi dal Settecento al 1945 [ 1] .
I brani proposti nell'album sono frutto delle ricerche effettuate sino a quel momento da Nanni Svampa (in particolari per quanto riguarda la canzone milanese ) e da Roberto Brivio (relativamente ai canti anarchici dell'ottocento e canzoni della resistenza partigiana del novecento ).[ 2]
Le canzoni
Partire, partirò, partir bisogna
Inno a Oberdan
Il canto nacque nel 1885 , pochi anni dopo il 1882 quando fu impiccato Guglielmo Oberdan , giovane irredentista triestino protagonista di un fallito attentato all’imperatore Francesco Giuseppe d’Asburgo (Franz). Le strofe della canzone inneggiano alla morte dell’imperatore austriaco.[ 3]
Addio Lugano
Il testo è opera dell'anarchico italiano Pietro Gori mentre, fuggiasco, si trovava a Lugano in Svizzera. La musica sarebbe ispirata all'aria , Addio a San Remo bella , di cui non si conosce l'autore.
Ninna nanna della guerra
Questa canzone pacifista è basata su una poesia, in dialetto romanesco , scritta da Trilussa nell'ottobre del 1914 , su una melodia che aveva la propria matrice in una vecchia canzoncina piemontese intitolata "Feramiù " (ossia Rottamaio ambulante ). Nel testo sono citati Guglielmo II di Prussia e Francesco Giuseppe d’Asburgo , i due responsabili dello scoppio della prima guerra mondiale , e sono paragonati al diavolo (Farfarello di Dante ).[ 4]
O Gorizia tu sei maledetta
O Gorizia tu sei maledetta è una canzone nella guerra che fa parte della tradizione antimilitarista e anarchica composta durante la Prima Guerra Mondiale . La versione originale è stata raccolta da Cesare Bermani , a Novara da un testimone che affermò di averla ascoltata dai fanti che, con la battaglia di Gorizia , conquistarono Gorizia il 10 agosto 1916 .[ 5]
Il bersagliere ha cento penne
Bella ciao
È la canzone partigiana più conosciuta nel mondo ed è considerato l'inno dei partigiani.
Fischia il vento
Cosa rimiri mio bel partigiano
Pietà l’è morta
Il testo è di Nuto Revelli , adattato su un’aria intonata dai soldati della prima e della seconda guerra mondiale, cantata soprattutto dai partigiani cuneensi , molti dei quali provenienti dagli alpini , la cui canzone Sul ponte di Perati , costituisce il diretto antecedente di questa famosa canzone della Resistenza.[ 6]
Se non ci ammazza i crucchi
Tracce
Lato A
Partire, partirò, partir bisogna 1:42
Inno a Oberdan - 1:42
Addio a Lugano - 4:67
Ninna nanna della guerra - 3:45
O Gorizia tu sei maledetta - 2:41
Il bersagliere ha cento penne -3:21
Lato B
Bella Ciao , anonimo - 2:47
Fischia il vento 3:29
Cosa rimiri mio bel partigiano - 3:53
Pietà l'è morta - (Nuto Revelli , testo),- 6:33
Se non ci ammazza i crucchi - 2:45
Note
^ Michele Sancisi , SVAMPA, Giovanni, detto Nanni , su treccani.it , 2019. URL consultato il 5 gennaio 2023 .
^ Verso la stratosfera - blog leggi online
^ Gianni Lucini , Morte a Franz, viva Oberdan! , Daily Green, 20 dicembre 2018 leggi on line
^ Cesare Bermani , "L'Ordine Nuovo" e il canto sociale ,
"L'impegno ", a. XI, n. 1, Israt , Asti , aprile 1991. leggi on line su Canzoni contro la guerra
^ Antonio Cipriani , 100 anni fa: o Gorizia tu sei maledetta , 4 novembre 2016 leggi online su Globalist
^ Patrizia Cuzzani, «Viva l'Italia, l'Italia che resiste... », in Percorsi Storici Rivista di storia contemporanea, 2014 leggi online Archiviato il 26 gennaio 2019 in Internet Archive .
Collegamenti esterni