Diversi elementi degli scritti di Howard Phillips Lovecraft, in particolare dei Miti di Cthulhu e del Necronomicon, sono stati spesso utilizzati nella cultura popolare come modelli stilistici per ambientazioni e personaggi orribili o soprannaturali[1], dal carattere fortemente lovecraftiano, cioè reminiscente delle opere di Lovecraft[2].
L'opera di Lovecraft ha ispirato, nel corso degli anni, numerosi scrittori che, talvolta con l'approvazione dello stesso autore di Providence, hanno pubblicato racconti brevi in qualche modo collegati alle sue tematiche, spesso inseriti in raccolte e indicati come Miti di Cthulhu. Nei primi anni venti, Clark Ashton Smith ebbe degli stretti rapporti con Lovecraft, che si protrassero fino alla metà degli anni trenta. Questo legame li portò spesso a collaborare alla creazione di toponimi e di divinità fantastiche per le loro storie; nella rivista Weird Tales vennero pubblicati alcuni dei racconti di Ashton Smith che sono stati direttamente influenzati dall'opera lovecraftiana, come Ubbo-Sathla, Colui che cammina nella polvere, La vendetta dello stregone e La progenie senza nome[10]. Anche August Derleth fu corrispondente e amico di Lovecraft, attingendo fortemente alle sue pubblicazioni in alcuni racconti come L'abitatore delle tenebre, Il guardiano della soglia, La finestra della soffitta e La cosa che camminava nel vento[11]. Derleth e Donald Wandrei, noto anch'egli per i suoi romanzi di fantascienza di ispirazione lovecraftiana, pubblicarono alla morte dello scrittore una vasta collezione che conteneva la maggior parte delle sue storie, contribuendo dunque a renderle note al pubblico[12].
Alcune prime opere di Robert Bloch, come Quaderno trovato in una casa deserta e Il divoratore giunto dalle stelle, furono segnate dall'influsso di Lovecraft, ambientando molti suoi racconti nel mondo dei Miti di Cthulhu; lo scrittore di Providence gli dedicò L'abitatore del buio, il cui protagonista, Robert Blake, è in effetti un alter ego dello stesso Bloch[13]. Tra coloro che divennero membri del "circolo Lovecraft" vi fu Robert Ervin Howard; Howard infatti scrisse quattro testi che vennero poi considerati parte del Ciclo di Cthulhu, La Pietra Nera, La cosa sopra il tetto, Non scavatemi la fossa e Il fuoco di Assurbanipal[14]. Nel 1944, Fritz Leiber scrisse un saggio su Lovecraft intitolato Il Copernico letterario[15]; Il terrore dagli abissi è una delle sue storie maggiormente influenzate dall'autore di Providence[16].
Molti sono anche gli autori che, pur non avendolo frequentato direttamente, hanno tratto dalle sue opere parte delle loro caratteristiche; tra questi vi sono Ray Bradbury, e Stephen King, con due racconti, Jerusalem's Lot, pubblicato nella raccolta A volte ritornano, e Crouch End, che fa parte di Incubi & deliri[17]. In A Study in Emerald, nella raccolta Shadows Over Baker Street del britannico Neil Gaiman vi è una serie di racconti dove i Miti di Cthulhu sono investigati da Sherlock Holmes[18]; nel romanzo American Gods invece, durante un sogno, viene descritto un mostro dalle caratteristiche simili a quelle di Cthulhu[19], mentre è protagonista diretto del racconto Io, Cthulhu[20]. Robert Hayward Barlow, amico e lontano cugino di Lovecraft, che fu anche autore di collaborazioni con lo scrittore di Providence, come Universi che si scontrano, Finché tutti i mari... e Il match di Fine Secolo, scrisse nel 1944Il vento tra l'erba. Un ricordo di H.P. Lovecraft in Florida[21]. In E un'altra cosa..., ultimo capitolo della serie Guida galattica per gli autostoppisti, scritto non da Douglas Adams ma da Eoin Colfer, Cthulhu richiede lo status di dio del pianeta Nano, ma viene rifiutato perché può essere ucciso[22].
Nella Trilogia Illuminatus! di Robert Shea e Robert Anton Wilson, sono frequenti le allusioni alle opere di Lovecraft, sia nei personaggi (ad esempio, Robert Harrison Blake e Henry Armitage), sia nelle creature (come Tsathoggua e Yog-Sothoth), sia nei libri (Necronomicon, Unaussprechlichen Kulten); lo stesso scrittore è un personaggio di questa trilogia, così come sua zia Annie Gamwell e Hart Crane[23]. Anche la serie di racconti di Mark Ellis Outlanders presenta numerosi elementi dei Miti di Cthulhu, come i Grandi Antichi[24]. Nel 1993, George Alec Effinger ha pubblicato un'antologia intitolata Maureen Birnbaum, Barbarian Swordsperson, nella quale è presente una parodia dei racconti di Lovecraft[25]. Colin Wilson, in The Philosopher's Stone, descrive la nascita del genere umano e dei Grandi Antichi[26]. Nel romanzo di Christopher Moore, La commedia degli orrori, un personaggio di nome Howard Phillips è ossessionato da alcune creature che chiama "Antichi"[27].
Al di fuori dei paesi anglosassoni, Jorge Luis Borges dedicò "alla memoria di H.P. Lovecraft" il racconto There are more things, nella raccolta Il libro di sabbia del 1975; tuttavia lo scrittore argentino lo definì "mediocre"[28]. Lo scrittore francese Michel Houellebecq ha scritto un saggio sull'opera di Lovecraft: Contro il mondo, contro la vita[29]. In Italia, Giorgio Manganelli ha dedicato a Lovecraft uno dei saggi del suo libro La letteratura come menzogna[30]. Paolo Agaraff ha scritto tre romanzi, Le rane di Ko Samui[31], Il sangue non è acqua[32] e Il quinto cilindro[33], che si ispirano anche ai Miti di Cthulhu. Come racconti si ricordano "Jolanda e i figli del mare" sempre di Agaraff[34] e, con l'eteronimo di Pelagio D'Afro e in collaborazione con Valerio Evangelisti, il racconto apocrifo "L'isola della Vergine", basato su una trama solo abbozzata da Lovecraft
[35]. Ne Il pendolo di Foucault di Umberto Eco, un membro della società segreta Tres pronuncia l'incantesimo "I'a Cthulhu! I'a S'ha-t'n!"[36]
Fumetti
I miti di Cthulhu hanno avuto una notevole rilevanza anche nella fumettistica. Alberto Breccia ha realizzato le versioni grafiche, in bianco e nero, di alcuni racconti di Lovecraft, utilizzando delle tecniche tra l'illustrazione e il collage. La serie, Los mitos de Cthulhu, è composta da nove racconti come La maschera di Innsmouth e Il richiamo di Cthulhu. In Italia sono stati pubblicati sulla rivista Il mago a partire dal 1973, e raccolti in un volume edito da L'isola trovata nel 1978. La versione di Colui che Sussurrava nelle Tenebre è invece del 1979 ed è stata inedita in Italia fino alla pubblicazione, nel 2003, della raccolta completa pubblicata da Comma22[37][38]. Il primo volume della serie di Mark E. RogersThe Adventures of Samurai Cat è in parte tratto da La maschera di Innsmouth[39]. In Soul Eater invece è presente il Libro di Eibon che costituisce una misteriosa fonte di potere magico; Eibon rappresenta inoltre Shinigami, una personificazione della morte[40].
Ancora, nel fumetto di origine statunitense Batman, i nemici del protagonista vengono incarcerati nel manicomio Arkham di Gotham City, nome a cui il fumettista Dennis O'Neil si ispirò pensando alla cittadina di Arkham frutto dell'immaginazione di Lovecraft[41][42]. In Atomo un personaggio è stato nominato M'Nagalah, nome di uno dei Grandi Antichi di Lovecraft[43]. Nel fumetto Army of Darkness, la saga Army of Darkness vs. Re-Animator unisce gli universi di Herbert West, rianimatore e della pellicola L'Armata delle tenebre, diretta nel 1992 da Sam Raimi[44]. Nel pulp magazineGreen Lama, in Green Lama: Unbound, Lance, il Dalai verde, è un eroe degli anni quaranta che combatte contro i nazisti e i loro tentativi di accrescere la potenza di Cthulhu; sono presenti numerose caratteristiche significative tratti dai miti lovecraftiani, tra cui il Necronomicon, Nyarlathotep e R'lyeh[45].
In Italia, tra i fumetti della Sergio Bonelli Editore, Zagor, Martin Mystère e Magico Vento sono stati protagonisti di storie in cui erano presenti i Grandi Antichi[46][47][48], mentre Dylan Dog, nel numero 18 della serie, Cagliostro!, ha incontrato Lovecraft in persona[49]. Anche nella serie Dampyr ci sono citazioni lovecraftiane, come la strega Asenath Prynn, il cui nome deriva da Asenath Waite de La cosa sulla soglia e da Ludwig Prinn, autore del De Vermis Mysteriis, immaginario grimorio creato da Robert Bloch e inserito dallo stesso Lovecraft ne L'abitatore del buio[50]. Tutta la mitologia che ruota attorno alla serie a fumetti Black Death ideata dallo sceneggiatore Andrea Gallo Lassere e le origini della female villain Zeena LaVey è ispirata alle opere di Lovecraft [51] Dal 2014 esiste il webcomic Cthulhu Chronicles.[52]
Tra le produzioni più recenti, "HP's Son" scritto da Renato Ruffino e disegnato da Alessio Nocerino e pubblicato dalla rivista Skorpio (Editoriale Aurea)
Molti dei manga e anime di Gō Nagai traggono ispirazione dalle opere di Lovecraft: tra di essi, quelli dai richiami più evidenti agli scritti del Solitario di Providence sono la saga di Devilman e Jeeg Robot d'Acciaio.
Alcuni racconti apparsi sul fumetto francese Métal Hurlant, soprattutto in una raccolta di fumetti horror, sono ispirati ai racconti e ai romanzi di Lovecraft[53]. In Batman/Hellboy/Starman, il personaggio Jack Knight osserva che l'antagonista principale dell'albo, Suggor Yogeroth, sembra uscita da un racconto di Lovecraft e Hellboy risponde affermando che le opere dello scrittore sono parzialmente basate su eventi reali[54]. Anche nello speciale Authority/Planetary: Ruling the World scritto da Warren Ellis compare Howard Phillips Lovecraft che scopre delle uova aliene che preannunciano la fine del mondo[55]. Nel 32º numero di The Brave and the Bold, Aquaman e Etrigan tentano di impedire a Cthulhu, che proviene da un'altra dimensione, di conquistare il mondo[56]. Negli anni duemiladieci il fumettista Alan Moore ha scritto un trittico di fumetti (Neonomicon, Il cortile (The Courtyard) e Providence) ispirati al ciclo di Cthulhu.[57][58]
Cinema
Anche il cinema, in particolare l'horror, ha attinto spesso agli scritti di Lovecraft per le proprie sceneggiature[6]. Tuttavia lo scrittore non apprezzava il cinema dell'orrore, che definì, in una lettera a Richard Ely Morse, un "pastone infantile", e asserendo di non voler vedere banalizzata in un adattamento nessuna delle sue opere[5]. Tra i film tratti, anche liberamente, dalle opere di Lovecraft vi sono[6]:
Per quanto riguarda la televisione, nella serie animata South ParkCthulhu compare nel 12º e 13º episodio della quattordicesima stagione per conquistare il mondo (assieme a "The Coon", ossia Eric Cartman, uno dei protagonisti della serie), dopo essere stato risvegliato a causa dei danni provocati dalle trivellazioni scellerate della BP[60]. Invece, nel prologo del ventunesimo episodio della sesta stagione di Supernatural, Let It Bleed, ambientato a Providence il 15 marzo 1937, Howard Phillips Lovecraft viene ucciso da un'entità soprannaturale poco dopo aver finito di scrivere The Hunter of the Dark[61].
Il personaggio di nome Hasturi della serie Andromeda fa riferimento sia ad Hastur, sia a Abdul Alhazred, l'arabo pazzo; inoltre vi è una distesa spaziale conosciuta come "la capra nera con un migliaio di giovani", un riferimento a Shub-Niggurath[62]. Babylon 5: Thirdspace è invece direttamente basato sulle opere di Lovecraft, sebbene non ne utilizzi le denominazioni precise[63], così come la serie Doctor Who, nella quale appaiono molti dei Grandi Antichi[64]. Anche un episodio della serie Masters of Horror intitolato La casa delle streghe è tratto da un'opera lovecraftiana[65], così come molte puntate di Mistero in galleria[66].
Nell'animeBungo Stray Dogs appare un personaggio di nome Lovecraft capace di trasformarsi in un mostro tentacolare che ricorda Cthulu.
Nella serie TV Cabinet of Curiosities il quinto episodio, Il modello di Pickman ("Pickman's Model"), riprende l'omonima storia breve di Lovecraft, modificandola e ampliandola.
Il gioco di ruoloIl Richiamo di Cthulhu edito da Chaosium, dove i giocatori impersonano gli investigatori dell'occulto; nei primi anni novanta fu creato, sempre da Chaosium, un supplemento per giocare a Il richiamo di Cthulhu in un'ambientazione contemporanea chiamato Cthulhu Now[75]. Un'altra ambientazione moderna è Delta Green della Pagan Publishing, in cui una controcospirazione di membri delle agenzie governative statunitensi è impegnata contro i miti di Cthulhu. Nel futuro prossimo è invece ambientato Cthulhupunk della Steve Jackson Games che mescola i miti di Cthulhu con il cyberpunk. Infine, sempre di ambientazione moderna, si segnala Project Octopia della Wild Boar Edizioni, ispirato ai racconti di tema lovecraftiano raccolti nell'antologia Onda d'abisso[76].
Ambientazioni analoghe, tipiche dello stile dello scrittore di Providence, si trovano anche al gioco di carte collezionabiliIl richiamo di Cthulhu, edito da Fantasy Flight Games[77]. Il gioco di carte non collezionabile Munchkin ha pubblicato un'espansione dal nome Munchkin Cthulhu, parodistica dell'universo lovecraftiano[78]. Inoltre, alcune razze presenti in Dungeons and Dragons rimandano a creature della mitologia di Lovecraft[79]. Un altro gioco di carte che parodia i miti di Cthulhu è Creature e Cultisti, pubblicato inizialmente nel 1993 come supplemento della rivista The Unspeakable Oath in cui i giocatori controllano un culto che cerca di evocare un grande antico.[80].
Anche il videogioco Necronomicon della Wanadoo edition è totalmente ispirato alle storie di Lovecraft, mentre Eternal Darkness: Sanity's Requiem della Silicon Knights, pur non comprendendo elementi di mitologia lovecraftiana, riprende la struttura e l'atmosfera dei suoi scritti[83]. Lo sparatutto in prima persona Quake contiene mostri molto simili alle creature dei Miti di Cthulhu: uno dei designer del gioco, Sandy Petersen, è l'autore del gioco di ruolo da tavolo Il richiamo di Cthulhu[83]. Alcuni riferimenti si possono trovare anche in un altro sparatutto in prima persona, Blood[89]. In The Elder Scrolls IV: Oblivion vi è una missione che nella lingua originale s'intitola A Shadow over Hackdirt, un adattamento de La Maschera di Innsmouth. Come nel racconto, la città in cui si svolge l'azione è abitata da personaggi che venerano segretamente dei mostri marini; inoltre Dagon è parte del nome della divinità daedrica della distruzione e del cambiamento, "Mehrunes Dagon", che ha maggiore rilevanza in quest'ultimo episodio rispetto ai precedenti[90]. Anche Shadow Hearts: From the New World è ambientato nell'universo lovecraftiano[90]. Amnesia: The Dark Descent ha tratto ispirazione, in parte, dai racconti di Lovecraft, in particolare da L'estraneo[91].
Il game designer Shin Megami Tensei costruisce molti dei suoi videogiochi sui miti di Cthulhu, specialmente per quanto riguarda la serie Persona. L'avventura grafica Sherlock Holmes: Il risveglio della divinità della Frogwares ha come protagonisti Sherlock Holmes e John Watson che indagano su una serie di crimini collegati ad una setta di adoratori di Cthulhu[92]. Anche The Witcher contiene esplicite citazioni dell'opera di Lovecraft, in particolare in riferimento al dio Dagon[93]. La serie a tema horror Silent Hill, così come l'omonimo film, è ispirata ai Miti di Cthulhu: vi sono numerosi riferimenti e citazioni a vari racconti di Lovecraft[94]. In Fallout 3, videogioco di ambientazione post-atomica della Bethesda Softworks, all'interno degli uffici dell'edificio Dunwich, si possono trovare degli olonastri di un certo "Jaime", un ragazzo in cerca di suo padre, fuggito con uno strano libro. Ascoltando tutte le registrazioni, ed essendo testimoni della sua "trasformazione", il ragazzo nominerà "Alhazred", l'autore del Necronomicon, libro presente anche in una missione secondaria di Tales of Symphonia[95]; Abdul Alhazred è anche il nome del principale antagonista di King's Quest VI: Heir Today, Gone Tomorrow[96]. Nello Scream Fortress Update 2011 di Team Fortress 2 viene citata una parodia del Necronomicon, chiamata Bombinomicon, la quale ha privato il Demoman del suo occhio quando ha tentato di leggerlo. Sconfiggendo il boss Monoculus durante l'update è possibile sbloccare una spilla a forma di Bombinomicon.
Nel gioco di carte giapponesi Force of Will sono presenti carte ispirate alla mitologia lovecraftiana; ricordiamo in particolare le carte Abitatore del Profondo della serie Fiaba della Luna Scarlatta, il ruler Abdul Alzhared e la carta Necronomicon della serie Il castello volante e le due torri. Nella serie Il ritorno della principessa della luna viene introdotto un nuovo ciclo di risonatori ed un ruler ispirati a diverse divinità e creature dei racconti di Lovecraft.
Altro videogioco che si rifà ampiamente agli scritti di Lovecraft è il gioco di strategia e di fantascienza X-COM: Terror from the Deep. In esso è narrato l'invasione di una razza di creature aliene, chiamate Profondi, simili a incroci tra uomini e pesci (aspetto chiaramente ispirato agli Abitatori del Profondo) e rimaste sommerse negli oceani, che vivono in una città sottomarina chiamata T'leh (riferimento alla lovecraftiana R'lyeh) e che sono capeggiati da una creatura tentacolata, addormentata all'interno di una tomba, e chiamata Il Grande Sognatore (altro riferimento lovecraftiano, questa volta a Cthulhu).
Nel 2015 la software house giapponese FromSoftware ha pubblicato per PlayStation 4 l'action RPGBloodborne, seguito spirituale della serie "Souls". Bloodborne è, per tematiche e ambientazioni, profondamente ispirato dalle opere di Lovecraft.
Anche in World of Warcraft sono presenti diversi accenni più o meno espliciti all'universo Lovecraftiano: dai nomi di alcuni personaggi non giocanti (Dagun, Dextren Ward, Herbert Halsey...) che riprendono i nomi di altrettanti personaggi ideati da Lovecraft, all'utilizzo del concetto di Antichi Dei per rappresentare alcune tra le entità più potenti dell'universo di Warcraft, che anche in questo caso traggono ispirazione dalle loro controparti originali sia nel nome che nell'aspetto (C'Thun/Cthulhu, Yogg-Saron/Yog-Sothoth), fino al nome del pianeta dove ogni giocatore parte quando comincia a giocare (Azeroth/Azathoth).
In Fallout 4 troviamo riferimenti al "Modello Pickman" nell'omonima galleria di Boston. Nella serie inoltre troviamo i Figli dell'Atomo dediti ad adorare il Dio dell'Atomo, il culto prevede l'adorazione di materiale radioattivo, si nota la similitudine con la divinità Azathoth, la quale per essere evocata richiede materiale fissile. Sempre nella serie troviamo i ghoul.
Musica
La musica è uno dei campi culturali in cui le opere di Lovecraft hanno avuto una maggiore influenza; due sono i gruppi musicali che hanno scelto di chiamarsi come lo scrittore di Providence: gli H. P. Lovecraft, band di rock psichedelico degli anni sessanta[97], e i Lovecraft, gruppo pop rock dei primi anni settanta[98].
Numerose band, specialmente di genere metal estremo, fanno uso di termini lovecraftiani come Electric Wizard, Celtic Frost, Morbid Angel, Thergothon, Bal-Sagoth e molte altre[8]. Alcuni gruppi hanno dedicato addirittura la propria intera opera a Lovecraft, trattando nei propri testi esclusivamente temi tratti dai suoi racconti. Fra questi possiamo segnalare i Sulphur Aeon.
La band inglese Iron Maiden, oltre a numerosissime altre citazioni inserite all'interno dei loro brani, cita una nota frase di Lovecraft nell'epitaffio di Eddie sulla copertina dell'album Live After Death[114]. Anche i Rage hanno tratto ispirazione per alcune loro canzoni dai racconti di Lovecraft, come Beyond the Wall of Sleep e Shadow Out of Time; quest'ultima, insieme a In a Nameless Time, si ispira al romanzo L'ombra venuta dal tempo. Nell'album The Missing Link del 1993 compare la canzone Lost in the Ice, che narra le vicende de Le montagne della follia, mentre nell'album Soundchaser del 2003 compare la canzone Great old ones che fa riferimento ai Grandi Antichi della cosmologia lovecraftiana[8]. La canzone The Silver Key, dall'album Beyond the Sea, dei Dark Moor è basata sulle Dreamlands di H. P. Lovecraft[115]. I Septic Flesh hanno dedicato una canzone a H.P. Lovecraft intitolata Lovecraft's Death nell'album Communion[116], mentre la band psychobilly danese Nekromantix ha intitolato una propria canzone Necronomicon[8]. Il dj e produttore canadese Deadmau5 nell'album "4x4=12" ha inserito la traccia "Cthulhu sleeps"[117].
Nel 2012 l'etichetta francese Musea Records pubblica "The Stories of H.P. Lovecraft - A Synphonic Collection", cofanetto contenente tre cd dove numerose band di rock progressivo provenienti da tutto il mondo propongono brani inediti ispirati o riconducibili ai racconti di Lovecraft.
La band italiana Verdena ha pubblicato un brano intitolato "Il Caos Strisciante" nel suo album del 2007 Requiem. Il titolo della traccia è un chiaro riferimento a Nyarlathotep, il messaggero degli Dei il cui soprannome è, appunto, "Il caos strisciante".
Note
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^(EN) Lovecraftian Games, su hplovecraft.com. URL consultato il 19 agosto 2011.
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^(EN) Fritz Leiber, H. P. Lovecraft, Fritz Leiber and H.P. Lovecraft: Writers of the Dark, a cura di S. T. Joshi, Wildside press, 2004, p.8, ISBN0-8095-0078-7.
^ Howard P. Lovecraft, L'orrore della realtà. La visione del mondo rinnovatore della narrativa fantastica. Lettere 1915-1937, a cura di G. De Turris, S. Fusco, Edizioni Mediterranee, 2007, p.9, ISBN88-272-1883-1.
^(EN) Robert Shea e Robert Anton Wilson, Illuminatus! Trilogy (PDF), su stopnwo.com. URL consultato il 13 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2011).
^"Teoria dell'orrore" di H.P. Lovecraft, su ilfoglio.it, Il Foglio, 4 luglio 2011. URL consultato il 26 luglio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2011).
^(EN) The Grim Adventures of Billy & Mandy, su cartoonnetwork.com, Cartoon Network. URL consultato il 14 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2006).
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^ James Lowder, Hobby Games: The 100 Best, Green Ronin Publishing, 2007, pp. 42–45, ISBN978-1-932442-96-0.
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^Intervista a Dallas Toler-Wade, su heavy-metal.it, Heavy Metal. URL consultato il 18 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2010).
^La frase, presa dal racconto La città senza nome, è la seguente: "Non è morto ciò che in eterno può attendere/ ma col passare di strane ere anche la morte può morire". Si veda Alessandro Mori, H.P. Lovecraft rocks! Lovecraft in musica..., in Drivemagazine.net. URL consultato il 31 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2011).