Nella scala Fahrenheit, il punto in cui l'acqua solidifica in ghiaccio è fissato a 32 gradi (32 °F) e il suo punto di ebollizione a 212 °F; l'intervallo fra queste due temperature è pertanto suddiviso in 180 gradi, a differenza della scala Celsius che lo suddivide invece in 100. L'unità della scala Fahrenheit, detto grado Fahrenheit, è pari a 5⁄9 di un grado Celsius. Data tale differenza di suddivisione, l'unico valore numerico coincidente fra le due scale è quello relativo alla temperatura di −40 °F, che è pari appunto a −40 °C.
Storia
La scala precedette la Celsius di un paio di decenni. Fahrenheit scelse come punto zero della sua scala la temperatura a cui fonde una miscela di ghiaccio e sale ammoniaco,[1] che diventò quindi 0 °F; come fondoscala superiore fissò una stima della temperatura corporea di un uomo sano.[2] Passò quindi alla suddivisione che inizialmente era di soli 12 gradi. In seguito, suddivise ulteriormente ciascun grado per 8, per essere più preciso e al tempo stesso avvicinarsi al numero 100: i gradi diventarono così in totale 96 (12 × 8) e il fondoscala superiore diventava di 96 °F.
Fahrenheit osservò quindi a quali gradi della sua scala corrispondessero le temperatura a cui l'acqua congelava e bolliva. Secondo la scala originale, ancora imprecisa, tali gradi risultarono diversi da quelli definitivi. Poco dopo, la scala fu ricalibrata in modo che le temperature di congelamento ed ebollizione dell'acqua corrispondessero rispettivamente a 32 °F e 212 °F.
La scala Fahrenheit è usata in alcuni paesi anglofoni ancora nel XXI secolo, per ragioni storiche. È ad esempio in uso negli Stati Uniti d'America, inclusi i territori non incorporati e gli Stati del Pacifico liberamente associati come Palau[3], Micronesia[4] e isole Marshall[5], anche se per scopi scientifici e tecnologici si utilizza l'unità di misura del Kelvin (SI). Analogamente, la scala è in uso esclusivo nelle isole Cayman[6] e in Liberia, entrambe ex colonie britanniche.
^Il "sale ammoniaco" era una forma impura di cloruro di ammonio. Il chimico francese Nicolas Lémery (1645–1715) ne parlò nel suo libro Cours de Chymie (A Course of Chemistry, 1675), descrivendo dove si trova naturalmente e come può essere preparato artificialmente. Si trova naturalmente nei deserti dell'Africa settentrionale, dove si forma da pozzanghere di urina animale. Può essere preparato artificialmente facendo bollire 5 parti di urina, 1 parte di sale marino e ½ parte di fuliggine fino a quando la miscela non si è asciugata. La miscela viene quindi riscaldata in una pentola di sublimazione fino a sublimare; i cristalli sublimati sono sale armoniaco. Vedere: Nicolas Lémery, Cours de chymie […], 7ª ed. (Parigi, Francia: Estienne Michallet, 1688), Chapitre XVII: du Sel Armoniac, pp. 338–339.