Il Governo di Rudinì I è stato in carica dal 6 febbraio 1891 al 15 maggio 1892[1] per un totale di 464 giorni, ovvero 1 anno, 3 mesi e 9 giorni. In seguito a divergenze di natura economica nella maggioranza, il governo si dimise. Il re respinse tuttavia le dimissioni rinviando il governo alla camera, dove fu sfiduciato.
Compagine di governo
Appartenenza politica
Con l’appoggio esterno, saltuario, anche dell’Estrema sinistra storica.
Situazione parlamentare
Composizione
Note
- ^ L'annunzio ufficiale del Ministero Giolitti, su archiviolastampa.it, 16 maggio 1892, p. 1.
- ^ In cambio di posizioni esecutive, il partito decise di supportare saltuariamente il governo
- ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipino al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo è la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
- ^ Poiché all'epoca del Regno d'Italia la figura del Presidente del Consiglio era vista come una figura mediatrice e coordinatrice piuttosto che dirigenziale rispetto all’esecutivo, e dunque senza una costituzione autonoma, il detentore era più identificato con il ministero da egli detenuto piuttosto che dalle sue funzioni, e per questo non vi era mai stata la necessità di nominare un sottosegretario specifico, ma il Capo di governo si serviva del proprio sottosegretario ministeriale.
- ^ Affiliato alla Sinistra storica.
Bibliografia
- Parlamenti e Governi d’Italia (dal 1848 al 1970) - Vol. II - Francesco Bartolotta - Vito Bianco Editore - 1971
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