Di conseguenza, dopo aver ricevuto la fiducia dell'Assemblea il 29 dicembre, il governo ha potuto prestare giuramento lo stesso giorno nell’aula della Knesset, entrando così in carica con pieni poteri[6][7].
Conflitto in Medioriente e gestione della guerra
Questa voce o sezione tratta di un conflitto in corso.
In reazione a ciò, Israele ha dispiegato immediatamente le proprie forze di difesa, tra cui la propria difesa aerea denominata “Iron Dome”. Tuttavia, il fatto che l'attacco fosse stato perpetrato durante la festa ebraica della Simchat Torah e lo Shabbat, e un giorno dopo il cinquantesimo anniversario della guerra dello Yom Kippur, anch'essa iniziata con un attacco a sorpresa, ha fatto si che, insieme a fattori d’altra natura[11], la risposta iniziale procedesse molto più lentamente del previsto[12].
Il 9 giugno 2024, poi, dopo mesi di divergenze e discussioni sul futuro bellico, operativo e logistico[20], il Partito di Unità Nazionale di Benny Gantz, seguendo una delle sue fazioni già distanziatasi nel marzo dello stesso anno (Nuova Speranza), ha lasciato l’esecutivo, passando ad un appoggio esterno, senza tuttavia alterare l’assetto di guerra dell’esecutivo[21], il quale è ciononostante ritornato successivamente civile (sebbene con alcune deroghe e prerogative esecutive di emergenza a causa del conflitto in corso) poco tempo dopo, il 17 giugno, con lo scioglimento della sezione dirigenziale militare e la redistribuzione delle competenze belliche in un comitato interministeriale più ristretto ed informale, su volere dello stesso Primo ministro Benjamin Netanyahu.[22]
Il 29 settembre, in seguito ad un accordo tra le parti, Nuova Speranza rientra ufficialmente nella coalizione governativa, ma senza alterare lo status dell’esecutivo.[37]
Situazione parlamentare
In seguito all’entrata in carica del governo, il 29 dicembre 2022:
Oltre agli stessi ministri civili, mantenuti nelle proprie posizioni regolari, il governo è stato riassettato, dal 12 ottobre 2023 al 17 giugno 2024, in una formale modalità “proto-parallela”, secondo cui solo una ristretta cerchia di individui (per l'appunto, il “Consiglio di Guerra”) facevano parte di questo gabinetto speciale, prendendo tutte quelle decisioni ritenute fondamentali per lo sforzo bellico e la salvaguardia del paese, in deroga alle norme consuetudinarie. Essi erano:
Sciolto quest’ultimo, il 17 giugno 2024, le competenze sono state ripartite in un comitato ministeriale più ridotto ed informale all’interno del regolare governo civile.
^abcdeIn realtà, Likud alle elezioni generali vinse 32 seggi, ma poiché il deputato Amir Ohana è stato eletto presidente della Knesset, non ha potuto votare alla mozione.
^abcdIn questa sezione sono contenuti tutti quei partiti che, precedentemente parte dell'opposizione, all'inizio non hanno aderito al governo di guerra, né però l’hanno apertamente o indirettamente ostacolato, in virtù della necessità di unità nazionale. In seguito, tuttavia, alla formazione dello stesso, hanno alla fine deciso di fornire un loro supporto esterno (per vari motivi) al fine di agevolarne l'operato. Per questo motivo, e anche per il fatto che le sessioni della Knesset sono temporaneamente limitate e parzialmente sospese, sono politicamente considerati “tacitamente concedenti” rispetto alle scelte di guerra del governo.
^Con un solo viceministro, non mostrato tuttavia nel prospetto, in quanto quest’ultimo indica solo i ministri ed il capo del governo
^Fino al 9 giugno 2024, eccetto per la fazione Nuova Speranza, uscita già il 25 marzo e successivamente rientrata come partito autonomo.
^Con delega all’Intelligence fino alla formazione del ministero dedicato, il 2 gennaio 2023.
^In seguito alla rimozione del ministro per via di una decisione giudiziaria della Corte suprema di Israele, le competenze di vice primo ministro sono state soppresse
^abcIn seguito alla rimozione del ministro Aryeh Deri per via di una decisione giudiziaria della Corte suprema di Israele, i dicasteri da lui gestiti sono stati scorporati e così le relative competenze sono state suddivise
^In seguito allo scorporamento nei due nuovi ministeri degli “Ministero degli Affari della Diaspora” e “Ministero dell’Uguaglianza Sociale”.
^Soppresso seguito allo scorporamento del “Ministero degli Affari della Diaspora e dell’Uguaglianza Sociale e dei Pensionati”, con la creazione di un “Ministero dell’Uguaglianza Sociale”.
^In seguito allo scorporamento del “Ministero degli Affari della Diaspora e dell’Uguaglianza Sociale e dei Pensionati”.
^Istituito seguito allo scorporamento del “Ministero degli Affari della Diaspora e dell’Uguaglianza Sociale e dei Pensionati” e la soppressione del “Ministero dell’Emancipazione Femminile”.