Hering nacque e visse a Warmbronn, un quartiere della città di Leonberg in Baden-Württemberg. Dopo aver terminato la scuola iniziò a lavorare presso una fattoria dei dintorni fino a quando, nel 1907, entrò come recluta nel 20º Reggimentoulani "König Wilhelm I" (2. Württembergisches). Terminato il servizio di leva nel 1909, Hering servì nel reggimento per altri tre anni come volontario fino a quando, nel 1912, non si arruolò nella Schutzpolizei (Schupo, "polizia in uniforme") di Heilbronn. Nel 1914 si sposò ed ebbe un figlio.
Dopo il conflitto, Hering rientrò brevemente nella Schutzpolizei di Heilbronn ma nel 1919 passò, con il grado di sergente, alla Kriminalpolizei (Kripo, "polizia criminale") di Göppingen nei pressi di Stoccarda ove raggiunse il grado di ufficiale nel 1929. Nel 1920 egli si iscrisse all'SPD(Sozialdemokratische Partei Deutschlands, "Partito socialdemocratico tedesco") e, negli anni della Repubblica di Weimar, fu un oppositore dello NSDAP (il partito nazista) eseguendo azioni repressive contro il partito, le SA e le SS tanto da meritarsi l'appellativo di "mangia-nazisti".
Dopo l'ascesa al potere di Hitler, nel gennaio 1933, i membri del partito nazista chiesero insistentemente la rimozione di Hering dal suo ruolo ma egli, avvalendosi della conoscenza con Christian Wirth, poté rimanere al suo posto nonostante le proteste. Hering si iscrisse allo NSDAP nel maggio del 1933 e nel 1934 fu nominato comandante della Kripo di Göppingen per proseguire la sua carriera, nel 1939, a Stoccarda-Schwenningen.
A partire dalla fine del 1940 Hering fu coinvolto attivamente nel programma di "eutanasia" nazista (chiamato in codice Aktion T4)che aveva come obiettivo l'eliminazione di cittadini tedeschi disabili considerati un pericolo per il "sano" sviluppo della "razza" germanica. Hering ricoprì diversi ruoli presso i centri di uccisione di Sonnenstein, Hadamar e Bernburg.
Operazione Reinhard
Terminata l'Aktion T4 Hering fu trasferito, nel giugno 1942, a Praga presso il Sicherheitsdienst (SD, "servizio di sicurezza") della città. Poco dopo si trasferì in Polonia per prendere parte all'Operazione Reinhard, diretta da Odilo Globočnik, che prevedeva lo sterminio della popolazione ebraica polacca precedentemente rinchiusa nei ghetti. Alla fine dell'agosto 1942 Hering sostituì il suo vecchio amico Christian Wirth come comandante del campo di sterminio di Bełżec e mantenne questo ruolo fino alla chiusura del campo avvenuta nel giugno 1943. Dopo una visita di Heinrich Himmler al campo nel marzo 1943 - visita che impressionò favorevolmente il Reichsführer-SS - Hering fu promosso al grado di SS-Hauptsturmführer (capitano).[1]
Circa la brutalità di Hering a Bełżec esistono diverse testimonianze. Ad esempio l'SS-Scharführer Heinrich Unverhau, che aveva servito nel campo, affermò:
«Hering e Wirth erano sicuramente persone malvagie e tutto lo staff del campo aveva paura di loro [...] Venni a sapere che Hering aveva sparato a due guardie ucraine[2] che avevano espresso la loro insoddisfazione per quello che stava succedendo a Bełżec.[3]»
Rudolf Reder, uno dei pochi sopravvissuti di Bełżec, disse riguardo a Hering:
«Egli raramente era presente campo, veniva solo in relazione a qualche avvenimento [...] Una volta il motore utilizzato per le gassazioni smise di funzionare. Quando egli ne fu informato, arrivò cavalcando e ordinò che il motore fosse riparato. Non permise che le persone dentro la camera a gas uscissero e le lasciò soffocare e morire lentamente per alcune ore. Urlava e si agitava con rabbia. Nonostante venisse solo poche volte gli uomini delle SS ne erano terrorizzati.[3]»
Tadeusz Miziewicz, un polacco che viveva a Bełżec e lavorava alla stazione ferroviaria, testimoniò:
«Una volta il maggiore (sic)[4] il comandante del campo di sterminio di Bełżec, inventò un nuovo tipo di divertimento: legò un ebreo con una fune alla sua automobile; l'ebreo fu costretto a correre dietro l'auto mentre era inseguito a sua volta dal cane del maggiore che lo mordeva. Il maggiore guidò dal campo fino alla pompa dell'acqua che era in via Tomaszowska e poi tornò indietro. No so cosa successe in seguito a questo ebreo. Questo evento fu visto dagli abitanti di Bełżec.[3]»
Incarichi successivi e morte
Al termine dell'operazione Reinhard e dopo la chiusura del campo di Bełżec avvenuta nel giugno del 1943, Hering fu nominato comandante del campo di concentramento di Poniatowa che faceva parte dei lager dipendenti da Majdanek. Poniatowa era un campo di lavoro per lo sfruttamento degli internati ebrei e polacchi a favore dello sforzo bellico tedesco impiegati principalmente nella società di comodo Ostindustrie GmbH (OSTI, «Industria dell'Est») di proprietà delle stesse SS.
Il 3-4 novembre 1943 il campo di Poniatowa fu definitivamente liquidato nel quadro dell'Aktion Erntefest («Operazione festa del raccolto») che prevedeva l'uccisione di tutti gli ebrei superstiti del distretto di Lublino. Chiuso il campo di Poniatowa, Hering come molti altri partecipanti all'operazione Reinhard, fu trasferito a Trieste[5] ove partecipò, fino al termine del conflitto, alle operazioni antipartigiane.
Gottlieb Hering morì il 9 ottobre 1945 in seguito a misteriose complicazioni mentre si trovava nella sala di attesa dell'ospedale di S.Caterina a Kernen im Remstal.[6]
^Gli ausiliari ucraini e baltici erano ex prigionieri di guerra dell'Armata Rossa che erano entrate a far parte della polizia ausiliaria delle SS ed erano stati addestrati presso il campo di concentramento di Trawniki.
^Hering non raggiunse mai il grado di maggiore (SS-Sturmbannführer): egli, come riportato sopra, fu promosso nella primavera del 1943 al grado di capitano (SS-Hauptsturmführer).