Gog e Magog (in ebraicoגוג ומגוג?, Gōg ū-Māgōg; in araboيأجوج ومأجوج?, Yaʾjūj wa Maʾjūj) sono due figure della tradizione biblica e islamica. Citati in varie parti delle Sacre Scritture, essi sono descritti talvolta come uomini vissuti in un lontano passato, sovrani, popolazioni o territori, spesso con un'accezione negativa, incarnando nemici del popolo di Dio.
Nel libro di Ezechiele (ai capitoli 38 e 39) Gog è il sovrano di Mesech e Tubal, che risiede nel paese di Magog.[2]. Dei temi escatologici di Ezechiele si trova eco nell'Apocalisse di Giovanni, nella quale Gog e Magog sono popolazioni selvagge e sanguinarie, che vengono scatenate da Satana per sedurre le nazioni e sostenerlo nello scontro definitivo contro il popolo di Dio. Verranno poi distrutti da un fuoco dal Cielo inviato da Dio (Apocalisse 20,8-9)[3][4].
Nel Corano
Nel Corano (Sūrat al-Kahf, XVIII:83-98) si racconta come il Bicorne affrontò Gog e Magog, entità portatrici di caos, e li sconfisse, imprigionandoli dietro una muraglia di ferro e rame[5]. Questa barriera viene identificata da una parte dell'esegesi coranica con la Grande Muraglia cinese, mentre un'altra parte (tra cui Ṭabarī e Bayḍāwī) opta per le montagne che si ergono tra Armenia e Azerbaigian. Un giorno però essi riusciranno a evadere e imperverseranno per tutto il mondo, inghiottendo ogni cibo e acqua che troveranno, fino a sterminare tutti gli abitanti della terra; allora inizieranno a scagliare dardi verso il cielo, finché Dio non invierà, sotto forma di calamità, dei vermi che penetreranno attraverso i loro nasi e le orecchie e li divoreranno dall'interno, uccidendoli.
Storici e geografi musulmani contemporanei considerano i vichinghi Gog e Magog.[6][7][8][9]
Nella cartografia del Medioevo e dell'età moderna
La collocazione territoriale delle popolazioni Gog e Magog venne fantasiosamente definita in varie opere cartografiche del Medioevo, come il mappamondo di Ebstorf[10][11] e la mappa di Hereford[12].
Coronimi dedicati a Gog e Magog, con o senza una dicitura esplicativa, continuano ad essere presenti nella cartografia europea dell'Asia estrema ancora nel Seicento.[13]
Nella cultura di massa
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
In epoca medievale si diffuse la leggenda dell'anno mille (mille non più mille), secondo cui ci sarebbe stata la fine del mondo e successivamente l'inaugurazione del Regno dell’Anticristo, capo delle forze del male, annunciato dai popoli diabolici di Gog e Magog, della cui esistenza aveva già parlato il profeta Ezechiele, che dall’Oriente avrebbero travolto l’Occidente;
Nel Milione di Marco Polo Gog e Magog sono regioni del Tenduk: la prima è abitata da una tribù chiamata come la regione, la seconda dai Tartari.
Gog e Magog è anche il titolo di un libro di racconti chassidici scritto dal filosofo austriaco Martin Buber.
Dall'espressione "Gog e Magog" deriva il popolare modo di dire "andare in goga e magoga", che significa "andare in un paese molto lontano"[14]. A esso si rifà il titolo dell'albumGoga e Magoga di Davide Van De Sfroos.
Gog e Magog sono i nomi dei cani di Stelio Èffrena nel romanzo Il fuoco di D'Annunzio.
Nel videogioco Monster Hunter 4 Ultimate, il nome del mostro Gogmazios deriva dall'unione di Gog e Magog.
Nella saga di Anna dai capelli rossi di Lucy Maud Montgomery, Gog e Magog sono due cani di porcellana che custodiscono il camino di Patty's Place (e successivamente quello di Ingleside): Gog guarda a destra, Magog a sinistra.
Nella tredicesima stagione della serie televisiva Supernatural Gog e Magog compaiono come due litigiosi fratelli che in realtà sono degli esseri di terra di origine sumera.
Nelle serie a fumetti francesi Barbarossa e Blueberry, create dallo sceneggiatore Jean-Michel Charlier, Gog e Magog sono i nomi, rispettivamente, di due poderosi e giganteschi cannoni navali e dei due pericolosissimi mastini di un cacciatore di scalpi.
Nel libro La notte dei desideri, ovvero Il satanarchibugiardinfernalcolico Grog di Magog di Michael Ende, due stregoni decidono di creare una pozione che si chiama il "satanarchibugiardinfernalcolico Grog di Magog", che ha la straordinaria funzione di esaudire per ogni sorso l'esatto contrario di un desiderio.
Gog è il personaggio che dà titolo al romanzo di Giovanni Papini che, infatti, usa come introduzione la citazione dall'Apocalisse per presentare l'ambiguo figuro che darà voce alla narrazione.
Note
^... "I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras". Genesi 10:2
^Manderò un fuoco su Magòg e sopra quelli che abitano tranquilli le isole: sapranno che io sono il Signore. Ezechiele 38-39
^come in Apocalisse: ...e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle alla battaglia: il loro numero è come la sabbia del mare. Apocalisse 20:8
^come in Apocalisse: ...Si spanderanno sulla superficie della terra e assedieranno il popolo di Dio e Gerusalemme, la città che egli ama. Ma dal cielo scenderà il fuoco di Dio, che sʼabbatterà sugli eserciti e li consumerà.
[=Bibbia+della+Gioia]
Castelnovi Michele, La persistenza del mito di Gog e Magog nella cartografia medievale e moderna, in Dalla mappa al GIS. Atti del Primo Seminario di Studi, Roma 5-6 marzo 2007, a cura di Carla Masetti, Genova, Brigati, 2008, pp. 185–196. ISBN 97-88-887822-52-6.
Castelnovi Michele, Gog e Magog: le metamorfosi di una metafora geografica, in “Bollettino della Società Geografica Italiana”, serie XIII, vol. I, 2008, apr-giu 2008, pp. 421–448.