Giuseppe Maria Giove (Santeramo in Colle, 24 marzo 1773 – Gallipoli, 24 giugno 1848) è stato un vescovo cattolico italiano.
Biografia
Nacque da Francesco e Grazia Putignano a Santeramo, allora nell'arcidiocesi di Bari. Diventato orfano in giovane età, a venti anni vestì l'abito religioso dei frati minori riformati nella chiesa di Santa Maria della Croce a Francavilla. Fu poi inviato a Gallipoli nel fiorente monastero di San Francesco d'Assisi, dove studiò teologia e filosofia. Fu elevato suddiacono e diacono dal vescovo di Gallipoli mons. Danisi[non compare nella cronotassi dei vescovi di Gallipoli].
Divenne ministro provinciale dell'ordine dei frati minori e si recava spesso a Gallipoli, città che negli anni della gioventù lo aveva formato spiritualmente.
Ministero episcopale
Il 2 luglio 1832 fu nominato vescovo di Bova in Calabria, ma ben presto chiese di abdicare appellandosi a un problema motorio che lo affliggeva. Nel 1834 fu traslato alla sede gallipolina, ponendo fine alla sede vacante che sussisteva dopo il breve episcopato di Francesco Antonio Visocchi; l'anno successivo iniziò la visita pastorale della diocesi e istituì in seguito le parrocchie di Alezio e Sannicola.
Nove mesi prima di morire scrisse le proprie volontà testamentarie, chiedendo di essere inumato con il saio francescano e senza imbalsamazione nell'antichissimo sepolcro dei vescovi nella cattedrale di Sant'Agata. Le sue volontà non furono però rispettate: fu infatti imbalsamato dal medico gallipolino Emanuele Barba insieme a Giuseppe Sogliano, Antonio Franza ed Antonio Mazzarella.
Genealogia episcopale
La genealogia episcopale è:
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