Si tratta di un antico nome germanico, riconducibile alla radicegîsel, attestata in longobardo col senso di "[asta di] freccia", "lancia"[1][2][3] (da cui anche Gilberto e Gisleno). Viene talvolta proposta anche una contaminazione (o una derivazione diretta) dal vocabolo gîsal ("pegno", "ostaggio")[1][4][5][7], che però viene giudicata difficoltosa da Tagliavini[1]. Poteva costituire, probabilmente, sia un nome a sé stante, sia un ipocoristico di altri nomi contenenti lo stesso elemento[1][2].
Il nome è attestato, in forme quali Gisela, Gisla e Gisila, almeno a partire dall'VIII secolo, epoca in cui era piuttosto comune[1][2]; nel Medioevo era particolarmente diffuso in Francia[4], da dove poi giunse sia in Italia[1]; qui, secondo dati pubblicati negli anni 1970, si contavano del nome circa ventunmila occorrenze, distribuite su tutto il territorio nazionale, ma più al Nord e meno al Sud[2]. Il nome non può contare su una tradizione storica o agiografica forte, e questa buona diffusione è da ricercare in una ripresa moderna, dovuta a varie opere teatrali, letterarie o musicali[2]. In parte, può anche essersi riformato come vezzeggiativo di Gisa, a sua volta una forma abbreviata di altri nomi quali Adalgisa e Gismonda[2][3].