Il suo nome è legato soprattutto al duo comico Ric e Gian, che fu attivo principalmente nel periodo 1962-1987.
Biografia
Gli inizi
Come molti altri artisti legati a Genova (Gino Paoli, Bruno Lauzi, o Luigi Tenco), anche Gian (che all'anagrafe è Gian Fabio e non "Gianfabio", come scritto erroneamente in molti articoli) non nasce nella città, ma a Firenze, a causa del lavoro dei genitori: Sergio Bosco (in arte Sergio Fosco) e Anna Caroli, entrambi attori nella compagnia di Gilberto Govi (presenti nelle versioni televisive dei lavori di Govi). Fa le prime esperienze come attore all'età di otto anni nella compagnia dei genitori, utilizzando il cognome d'arte del padre; inizia anche a fare imitazioni ed entra nella Compagnia dei Bambini formata da Rossaldo).
A diciassette anni ricomincia a recitare con Govi, con cui anni dopo parteciperà alla registrazione televisiva della celebre commedia Maneggi per maritare una figlia (1959). Presto inizia a lavorare con molte altre compagnie, tra cui quella di Gino Bramieri e quella del regista Mario Ferrero.
È appunto lavorando con il comico che, nel 1962, ha occasione di conoscere a Torino, al Maffei, noto teatro dell'epoca in via Principe Tommaso, Riccardo Miniggio, che si esibisce nel locale come ballerino fantasista: i due hanno l'idea di formare un duo comico, e sfruttando le loro conoscenze iniziano ad esibirsi innanzitutto nei locali di Genova e Torino e in breve tempo nelle altre città del nord Italia, con il nome Jerry e Fabio. In breve tempo riescono ad ottenere anche una scrittura in Francia, al Crazy Horse, dove riscuote particolare successo un loro sketch, Lo spogliarello, basato principalmente sulla mimica, in cui interpretano due maldestri giocolieri che tentano di ottenere successo mischiando i giochi acrobatici allo strip tease. È proprio questa scenetta a colpire il produttore cinematografico ed editore Angelo Rizzoli che li ingaggia per girare la pellicola Ischia operazione amore, che uscirà nelle sale nel 1966: è proprio lui a cambiare il loro nome d'arte da Jerry e Fabio a Ric e Gian.
Negli anni '80 ha diretto per un breve periodo l'emittente televisiva privata sanremese Canale 31.[2]
Il teatro
Gian Fabio Bosco ha lavorato in molti spettacoli teatrali: nel 1992 fa parte del cast di Chi fa per tre, con Gianfranco D'Angelo, allestito da Pietro Garinei e tratto da una farsa di Cooney e Hilton, che debutta al Teatro Sistina di Roma e va in scena in tutta Italia per due stagioni. Ha anche recitato in alcune commedie di Gilberto Govi, come Manezzi pè maià nà figgia. Nel 1993-1994 recita invece in Arcobaleno, per la regia di Gino Landi, con Lino Banfi.
Gian Fabio Bosco, dopo aver vissuto per alcuni anni a Rapallo, muore all'età di 73 anni la sera del 14 febbraio 2010 all'ospedale di Lavagna, dove era ricoverato per un aneurisma[1]; la notizia viene data dal collega e amico di sempre Lino Banfi.
Il funerale si svolse nella Chiesa di San Francesco di Rapallo, dopodiché la salma fu cremata al cimitero di Staglieno; le ceneri riposano nel cimitero di Rapallo.