Fu l'assistente di Michelangelo eseguendone anche lavori in Porta Pia (1562). Fu l'unico fra gli architetti che allora operavano a Roma, che cercò di proseguirne il linguaggio.
Tornato in Sicilia nel 1588, viene nominato architetto della città di Messina nel 1589 succedendo al Calamech e vi realizzò diverse opere (in gran parte distrutte da terremoti) tra cui la tribuna di San Giovanni di Malta.
1570, Tomba Savelli, monumento funebre marmoreo, i tre tondi di bronzo raffiguranti l'Angelo del Giudizio, la Resurrezione di Cristo e la Risurrezione dei morti sono stati fusi da Ludovico del Duca, fratello dell'artista, opere custodite nella basilica di San Giovanni in Laterano.
1573 - 1577, Chiesa di Maria di Loreto al Foro Traiano di Antonio da Sangallo il Giovane della quale realizza il campanile, il tamburo, la cupola e la lanterna. Il suo intervento consistette nel portare a compimento le strutture inferiori completando le facciate laterali e nel sovrapporvi una cupola.
1573 - 1577, Tabernacolo, attività di progettazione per la realizzazione di manufatto commissionato da Filippo II. (progetto non concluso)
1592 - 1604, Tribuna di San Giovanni di Malta. Il primo disegno è di Camillo Camilliani nel 1591. Dal 1592 è presente nel cantiere Del Duca. È difficile attribuire la paternità delle parti, ma le particolari inflessioni del linguaggio inducono a dare al Del Duca la paternità intera dell'opera. Si ritrova l'uso dell'ordine gigante saldato da una plastica trabeazione e una grande ricchezza decorativa.
Sandro Benedetti. Giacomo Del Duca e l'architettura del Cinquecento. Roma, Officina, 1973.
Ferdinando de Luca e Raffaele Mastriani, Regno di Sicilia, in Dizionario corografico universale dell'Italia, Volume IV, Parte II, Milano, Stabilimento di Civelli Giuseppe, 1852.