Lord Aberdeen prestò servizio come Cancelliere del Ducato di Lancaster tra il gennaio ed il giugno del 1828 e fu successivamente Segretario di Stato per gli Affari Esteri sino al 1830 sotto il governo del Duca di Wellington. Egli si dimise con Wellington al passaggio del Reform Bill del 1832. Egli fu Segretario di Stato per la Guerra e le Colonie tra il 1834 ed il 1835 e nuovamente Segretario di Stato per gli Affari Esteri dal 1841 al 1846 sotto Sir Robert Peel. Fu durante questo suo secondo mandato in carica che egli ebbe dei disaccordi con gli Stati Uniti e precisamente con la Webster-Ashburton Treaty (1842) che portò al Trattato dell'Oregon del 1846 concordato con la presidenza di James Knox Polk.
Egli lavorò con successo a migliorare le relazioni tra Regno Unito e Francia divenendo amico personale di Guizot. Egli successivamente seguì il suo capo e si dimise con Peel sulla scia delle lotte per le Corn Laws. Dopo la morte di Peel nel 1850 egli venne riconosciuto quale leader dei Peeliti. Nel luglio del 1852 il governo Tory vinse le elezioni guadagnandosi 325 seggi al parlamento inglese, sebbene questo rappresentasse difatti il 42,7% dei seggi totali. Il principale partito di opposizione in queste elezioni fu quello degli Whig che ottennero 292 seggi.[4] Mentre i Peeliti erano d'accordo con gli Whigs sulle misure da adottarsi nel mercato internazionale, altre parti del programma erano contrastanti come ad esempio l'Ecclesiastical Titles Assumption Bill, che già aveva evitato l'unione dei Peeliti al governo di Lord John Russell nel 1851.[5]
Primo Ministro, 1852–1855
A seguito della caduta del governo conservatore di minoranza guidato da lord Derby nel dicembre del 1852, lord Aberdeen formò un nuovo governo di coalizione con i Peeliti, i Free Traders e gli Whigs che avevano votato contro il governo di minoranza. Lord Aberdeen fu in grado di mettere insieme un governo di coalizione conquistandosi quindi il 53,8% dei seggi del parlamento, venendo nominato Primo Ministro. Il nuovo gabinetto di governo conteneva tra gli altri personaggi come lord Palmerston e lord Russell che certamente avevano visioni di politica estera diametralmente opposte a quelle di lord Aberdeen e in particolare gli scontri non tardarono a manifestarsi circa le relazioni che il Regno Unito avrebbe dovuto mantenere nei confronti della Francia e in particolar modo con Luigi Bonaparte, presidente della repubblica francese che aveva da poco attuato un colpo di Stato col quale aveva abbattuto di fatto la seconda repubblica, sciogliendo l'assemblea costituente e facendo arrestare molti membri del parlamento di spirito repubblicano e giungendo poi ad autoproclamarsi imperatore dei francesi col nome di Napoleone III.[6] Questo colpo di Stato aveva fatto sussultare molti democratici inglesi e francesi e in particolare nel Regno Unito molti temevano che Luigi Bonaparte stesse cercando di ricreare il magnifico impero dello zio Napoleone I, non esitando a dichiarare guerra alla Gran Bretagna stessa.[7] Come conseguenza molti di questi democratici ed ufficiali d'esercito iniziarono a pensare che qualsiasi relazione stretta con la Francia avrebbe potuto portare ad altre guerre come quelle che avevano dilaniato l'Europa dal 1793 al 1815. Come primo ministro, il conte di Aberdeen era schierato apertamente contro la Francia sebbene non mancasse di iniziare a interessarsi alla crescente predominanza dell'Impero russo nell'Europa orientale, corrispondente al progressivo declino dell'Impero ottomano. Lord Palmerston, che al tempo del colpo di Stato del Bonaparte era Segretario di Stato per gli Affari Esteri nel governo Whig del primo ministro lord John Russell, senza informare il resto del gabinetto di governo né la regina Vittoria, inviò una nota privata all'ambasciatore francese congratulandosi con Luigi Bonaparte per il suo colpo di Stato. La Regina Vittoria e i membri del governo Russell chiesero quindi che Palmerston si dimettesse dalla carica politica che ricopriva e, sebbene riluttante, egli dovette accettare. Ad ogni modo, nel febbraio del 1852, Palmerston si prese la propria rivincita votando la sfiducia al governo Russell il che portò alla fine del governo Whig ed alle nuove elezioni del luglio del 1852 che portarono al governo appunto i conservatori. Lord Russell fu un problema anche per lord Aberdeen quando nel dicembre 1852 venne chiamato a formare un nuovo governo in quanto egli era il leader del partito Whig, la più grande coalizione di governo presente nel parlamento del Regno Unito. Lord Russell dovette essere nominato Segretario di Stato per gli Affari Esteri il 29 dicembre 1852, utilizzando sovente tale posizione governativa per parlare alla popolazione quasi fosse un primo ministro a tutti gli effetti. Lord Palmerston, per i suoi precedenti, non poteva più essere nominato agli Affari Esteri e come tale venne nominato Home Secretary.
La "Questione orientale" e la guerra di Crimea
Dati i contrasti che si erano posti sul colpo di Stato di Luigi Bonaparte in Francia è facile immaginare i sussulti che creò in Inghilterra la sua assunzione del titolo di imperatore dei francesi. Come primo ministro della coalizione di governo che raccoglieva Peeliti e Whig, il conte di Aberdeen propese per la salvaguardia degli interessi del Regno Unito a svantaggio della Russia decidendo di collaborare con la Francia e gli Ottomani nella cosiddetta Guerra di Crimea, sebbene i contrasti che seguirono allo smembramento dell'Impero ottomano ed alla sua spartizione tra Francia e Inghilterra si protrasse poi a lungo sino alla fine del secolo dando vita alla Questione orientale.[8] Aberdeen stesso non era favorevole al coinvolgimento del Regno Unito in una nuova guerra, ma dovette cedere sulle pressioni di molti membri del suo gabinetto di governo tra i quali ovviamente spiccava lord Palmerston supportato in questa rara occasione da lord Russell, entrambi schierati con una politica aggressiva contro l'espansione russa in Europa.
L'insoddisfazione generale inglese nel corso degli eventi della guerra andò aumentando ed il 29 gennaio 1855 il parlamentare John Arthur Roebuck introdusse una mozione per la nomina di una commissione col compito di controllare la conduzione della guerra da parte del governo.[9] Questa mozione venne votata con 305 voti favorevoli contro 148 contrari e questo fu difatti un voto di sfiducia accollato al governo del conte di Aberdeen che dovette dimettersi per far spazio a nuove elezioni che si tennero nel 1855.
Matrimoni e figli
Sposò, il 28 luglio 1805, Lady Catherine Elizabeth Hamilton, figlia di Lord Abercorn. Ebbero quattro figli:
Lady Jane Hamilton-Gordon (11 febbraio 1807-18 agosto 1824)
Lady Charlotte Catherine Hamilton-Gordon (28 marzo 1808-24 luglio 1818)
Lady Alice Hamilton-Gordon (12 luglio 1809-1829)
figlio nato e morto nel 1810.
Sposò, l'8 luglio 1815, Harriet Douglas, figlia di John Douglas e di Lady Frances Lascelles. Ebbero cinque figli:
La contessa di Aberdeen morì nell'agosto del 1833. Lord Aberdeen morì ad Argyll House, St. James's, Londra, il 14 dicembre 1860, e venne sepolto nella cripta di famiglia a Stanmore. Nel 1994 il novellista e politico Ferdinand Mount usò la vita di George Gordon su base storica dal titolo Umbrella.
^Karl Marx, "Result of the Elections", in Collected Works of Karl Marx and Frederick Engels: Volume 11 (International Publishers: New York, 1979), p. 352.
^Karl Marx, "Result of the Elections", in Collected Works of Karl Marx and Freederick Engels: Volume 11, p. 352.
^Vedi "Eighteenth Brumaire of Louis Napoleon" di Karl Marx, contenuto in Collected Works of Karl Marx and Frederick Engels: Volume 11 (International Publishers: New York, 1979), pp. 99-197.
^Frederick Engels, "England", in Collected Works of Karl Marx and Frederick Engels: Volume 11, p. 198.
^Karl Marx, "British Politics--Disraeli--The Refugees--Mazzini in London--Turkey", in Collected Works of Karl Marx and Frederick Engels: Volume 12, p. 5.
^Karl Marx, "Fall of the Aberdeen Ministry", in Collected Works of Karl Marx and Frederick Engels: Volume 13 (International Publishers: New York, 1980), p. 631.