Il toponimoGavrinis è a volte[3] interpretato come un nome derivato dal bretonegavr, che significa "capra", e enez (pronunciato inis), ovvero "isola". Il nome significherebbe dunque "isola delle capre". Effettivamente, a differenza del bretone moderno in cui "isola delle capre" si dice piuttosto enez ar c'havr, il bretone antico ricorreva sovente all'inversione tra soggetto e complemento di specificazione, rendendo dunque verosimile l'interpretazione. Tuttavia questa è un'etimologia popolare basata sulla pronuncia moderna del nome, che nulla a che fare con la realtà.
Infatti l'isola è menzionata per la prima volta in documenti antichi col nome bretone di Guirv Enes nel 1184 e di Guerg Enes nel 1202[4]. Guerg non ha nulla a che vedere col termine "capra" che in bretone antico è gabr[5], ma è invece apparentato al gallese mediogwery, "attivo", e all'irlandese antico ferg, "collera" (in irlandese modernofearg), così come ai termini germanici della famiglia di work e werk. È ugualmente correlato al termine dialettale francese verchère, dal latino volgareuercaria o auergaria, a sua volta tratto dal celtico *are-uerg-aria, "campo coltivato"[6][7]. Dunque il nome significherebbe piuttosto "isola coltivata", in opposizione a gueld enes, "l'isola incolta"[8], altro nome d'isola menzionato in una vita di San Maudez ricopiata nel XVII secolo da un manoscritto dell'XI secolo[9].
Geografia
Collocazione
Gavrinis si trova nel tratto occidentale del Golfo del Morbihan, al largo della località di Larmor-Baden, a sud dell'Île Berder e tra l'Île Longue e l'Île-aux-Moines (rispettivamente ad est della prima e a sud-ovest della seconda).[10]
Si tratta di una camera funeraria (una delle più antiche della Bretagna[12]) formata da una copertura in granito[13] della circonferenza di circa 100[15]-120 m[13] e dell'altezza di circa 8 metri[2] che sovrasta un dolmen, il più lungo della Francia (16 m)[12].
Il tumulo è composto inoltre da una galleria formata da 29 pietre, che recano incisioni raffiguranti vari elementi simbolici.[12]
La sua collocazione nell'isola e il fatto che per motivi sconosciuti il tumulo venne completamente ricoperto di sabbia nel 3000 avanti cristo circa, ha permesso che il monumento si conservasse pressoché intatto fino al giorno della scoperta.[16]
^abIl Cairn di Gavrinis, su celticworld.it, CelticPedia. URL consultato il 28 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2007).
Bibliografia
Léon Fleuriot, Dictionnaire des gloses en vieux-breton, Parigi, 1964.
M. H. d'Arbois de Jubainville, Mots bretons dans les chartes de l'abbaye de Beauport, in H. Gaidoz (a cura di), Revue Celtique, III, F. Vieweg, 1878, pp. 395.
A. de La Borderie, Deux vie de saint Maudet, in H. d'Arbois de Jubainville (a cura di), Revue Celtique, XII, Emile Bouillon, 1891, pp. 411.
J. Loth (a cura di), Revue Celtique, XL, Libraire ancienne Honoré Champion, 1923.