Il Games for May fu un concerto tenuto dai Pink Floyd il 12 maggio 1967 a Londra presso la Queen Elizabeth Hall, tre mesi dopo la sua inaugurazione.[1][2] È considerato uno dei primi concerti importanti tenuti dai Pink Floyd,[3] organizzato per il gruppo dai loro manager, Andrew King e Peter Jenner della Blackhill Enterprises, e caldeggiato dal promoter di musica classica Christopher Hunt.[4]
«Space age relaxation for the climax of spring – electronic composition, colour and image projection, girls, and the Pink Floyd»
(IT)
«Il relax dell'era spaziale all'apice della primavera - composizione elettronica, diffusione di colori e immagini, ragazze, e i Pink Floyd»
Games for May fu anche il primo concept show,[5] in cui i Floyd si esibivano senza gruppi spalla, curando l'ambiente, l'illuminazione e le atmosfere, elementi caratteristici dei loro futuri concerti.[4] Durante lo spettacolo, in buona parte improvvisato, abilità in cui Syd eccelleva,[4] vennero eseguiti alcuni dei primi singoli della band, oltre a materiale tratto dal loro primo album, The Piper at the Gates of Dawn, che era in procinto di essere pubblicato; alcuni membri della band crearono degli effetti sonori tagliando della legna sul palco,[6] un roadie vestito da ammiraglio sparse petali di fiori tra il pubblico[4] e le bolle prodotte da una macchina durante lo spettacolo macchiarono tutta la mobilia della hall.[6] La conseguenza fu che al gruppo fu proibito per sempre di tornare a suonare in quella sala.[6]
Lo spettacolo includeva un primitivo mixer surround, un dispositivo, denominato azimuth Co-ordinator, realizzato dai tecnici degli studi di Abbey Road;[4] il dispositivo, che venne rubato al termine dello spettacolo,[5] era azionato dal tastierista Rick Wright, e permetteva, tramite due leve di comando, una per l'organo e una per gli effetti sonori, di spostare il suono da un lato all'altro dell'auditorium.[4]
Lo spettacolo venne accompagnato da alcune registrazioni su nastro: la prima, creata da Roger Waters, fu Dawn, eseguita nel foyer della sala e in cui si udivano richiami di uccelli all'alba e vari suoni naturali.[1] Gli altri due pezzi registrati su nastro furono Bubbles, che riproduceva effetti sonori creati da Rick Wright e che accompagnavano le bolle di sapone prodotte durante lo spettacolo, e Ending, il pezzo strumentale finale, opera di Syd Barrett.[1] Il brano Games for May venne composto per l'occasione, ma dopo poco sarebbe stato reintitolato See Emily Play.[1]